Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

26 maggio 2025

LA SPEME E' L'ULTIMA DEA CHE FUGGE I SEPOLCRI

 Le persone civili, ora come 26 anni fa, dovrebbero essere Cittadini  capaci di Memoria, capaci di custodire i ricordi di tutti coloro che alla prevaricazione hanno opposto un netto rifiuto di civiltà. 
Ma la Memoria deve essere riportata, sempre,  al tempo determinativo, univoco, dettagliato e mai in termini generici e indeterminati, per ogni singolo caso. Memoria che dovrebbe riportare, dettagliatamente, nomi, luoghi, eventi, circostanze, azione criminale, atti di giustizia, inadempienze, conseguenze, reazioni dei familiari della persona che ha subito violenza e della società. 

Col caso del delitto Falcone, era il 1992, la preoccupazione sociale nazionale ha assunto, giustamente, finalmente, una dimensione immensa. Le istituzioni hanno smesso di sminuire, di fare sottostima, il problema mafioso, al fine ipotizzato di non fare da cassa di risonanza al fenomeno. 
Da quel momento la gente ha cominciato a rendersi conto che la città di Palermo era talmente soggiogata da  metterla, rispetto alla insicurezza sociale, in equivalenza con Beirut. Città capoluogo del Libano in cui la vita di qualsiasi cittadino era legata anche al semplice alito di vento.

Col delitto di Totò, era il 31 Ottobre 1999, circa 26 anni fa, la condizione di assoluta insicurezza nella Locride si è manifestata a livello nazionale, ma era presente da molto tempo. Quel territorio, bellissimo dal punto di vista paesaggistico, ma dannato per volontà dell'uomo, non solo era beirutizzato, ma aveva fatto passi, da gigante, ancora più avanti dal suddetto livello. La caduta nel baratro infernale, più ancora di quello dantesco, con la fuga generalizzata delle persone di valore e di Cultura, ha portato quel territorio Jonico ad un livello di quotidianità prossimo a quello della capitale del Messico. Con la sola differenza che dalla Locride le nuove generazioni acculturate scappano, diretti verso il Nord Italia e verso i Paesi esteri, semplicemente prendendo un treno, mentre i messicani e i latini per scappare dall'inferno hanno bisogno di scavalcare muri ed eludere sorveglianti.

   Nella Locride chi decide di non scappare dal luogo e dai propri ideali di cultura, inevitabilmente, si scontra col potere illegittimo che impera, praticamente indisturbato, da molto, troppo, tempo.  
Esso, pur sapendo di dover lottare ad armi impari, resta, lotta, vive, nel silenzio più assordante delle Istituzioni, secondo i canoni che, al seggio più in alto, mettono la Libertà e la Democrazia.
Essi al momento della suddetta decisione di vita sapevano (sanno) che la loro presa di posizione avrebbe comportato dei pesanti rischi, economici e fisici.
E' il tuo caso Totò, che non hai avuto dubbi sulla scelta di vita, dalla parte della Libertà, della Democrazia e della Giustizia. Scelta di vita che ti ha portato al sacrificio della tua vita; a tutela della tua Libertà, della tua Cultura, del tuo Diritto d'Indipendenza. Col tuo operato hai cercato di tutelare il futuro tuo, dei tuoi figli, della tua famiglia, dei tuoi compaesani, di tutti i cittadini Locresi. I Diritti di tutta la Comunità. Sei caduto subendo l'estrema conseguenza, mentre lavoravi, quella domenica sera, vivendo e combattendo dei barbari, selvatici. Sei caduto in una impari battaglia, come quel famoso Ettore omerico, figlio di Priamo e di Ecuba, marito di Andromaca, a difesa del tuo onore, della tua libertà, del tuo gusto di bellezza. A difesa della tua casa, del tuo paese e della tua Locride; valori aggrediti da volgari primitivi, il cui unico credo era, ed è, la sopraffazione, l'ignoranza, la sottomissione violenta degli altri (Di tutti coloro che dimostrano di non essere sottomessi al giogo mafioso). Come quel Ettore, da quello scontro, a mani nude contro un esercito di animali selvatici, sei uscito apparentemente perdente. In vero i perdenti sono loro. Quei maledetti che hanno calpestato e continuano a calpestare la terra della Locride.

In ogni caso, sapevi, senza alcun dubbio, che la tua lotta aveva poche possibilità di successo, perché quella battaglia, nella Locride, non è possibile combatterla, e magari vincerla, da solo. Ed è quel che si è riscontrato e si riscontra ancora oggi. 
Da solo sì, tu hai combattuto da solo, contro una forza volgarmente naturale umana, non soprannaturale come quella che si trovò ad affrontare quel Ettore, come tanti altri, per l'assenza totale dello Stato; cioè di coloro che, per Istituzione, dovrebbero essere preposti a garantire i Diritti di Libertà e di Giustizia di tutti i Cittadini. 
E, per questi motivi, la tua memoria rinnovo, nonostante gli ostacoli palesi e reconditi che risultano frapposti da varie direzioni. 
Dalle direzioni di parte illecita (E sono comprensibili. La mafia non vuole che si parli di te, del tuo caso, della tua sete di Libertà) e, ancor di più, dalle direzioni di parte opposta (Istituzioni dello Stato che, forse, preferiscono tacere al fine di non far vedere la loro scarsa capacità professionale e, ancor di più, le incredibili nefandezze che preferiscono tenere velate e negate alla collettività) che, per norma, si pensa, dovrebbe essere, sempre, dalla parte del Diritto. 
La mafia ha detto Falcone è un fenomeno naturale e come tale ha un inizio ed ha una fine. 
Ma per avvicinare la fine è necessario che qualcuno combatta tale guerra, non resti, beatamente, a guardare da debita distanza. Inoltre, nella lotta alla mafia è necessario allontanare, immediatamente, tutti coloro che, da preposti, dimostrano, con colpa o dolo, di non essere all'altezza della situazione. 
E' inutile osannare gente incapace per il semplice fatto di avere occupato una poltrona di funzione. 

La tua memoria, Totò, è necessario che non resti muta.
Bisogna gridare (Come Giovanni nel deserto), cantare, parlare sommessamente e delicatamente di te per fare in modo che la voce arrivi lontano, molto lontano dalla Locride. Fare in modo di svegliare le coscienze di tutti coloro che possono fare qualcosa, ma si astengono per paura di perdere i loro privilegi acquisiti. 
Per fare in modo che la tua idea di vita e di libertà continui a sopravvivere sempre. Oltre la morte.
Ricordando che la mafia è una forza bruta che, se si vuole, si può fermare solo con la forza, la determinazione, la giustizia, la certezza del diritto.  E' una guerra e come tale il buonismo non funziona.

Di tutta questa esternazione cosa resterà? 
Poco o nulla per gli assenti e i pavidi. Resterà, per sempre, il dolore per tutti coloro che ti hanno voluto bene e per coloro che hanno a cuore i più alti sentimenti di Libertà e Giustizia.
Il dolore, per gli intimi, non è quel che si dice. Il dolore più grande è quel che si tace. 
Nel momento in cui amiamo siamo indifesi, privi di tutele dalle aggressioni altrui. E tale condizione di assenza di difesa porta ad una condizione per cui l'amore non muore mai. Neppure con la morte fisica. Tale amore non sarà, mai, sconfitto dal tempo. 
Amore e dolore che si tacciono e che non si dimenticano mai.
Magari aspettando, con fiducia, ... Clitemnesta.   

POTERE E CITTADINI

 Si dice che il Potere (Pubblico e privato; Istituzionale e illecito) preferisce trovarsi a gestire un popolo privo di cultura. Sarà vero?
Senza alcun dubbio:
-Le persone di cultura ragionano con la propria testa e sono poco propensi ad accettare le decisioni altrui, senza prima analizzarle con la propria testa. Esse hanno bisogno vitale di esaminare, sotto tutti i punti di vista, le problematiche che hanno di fronte.
Esse non amano delegare; preferiscono decidere in modo autonomo. Senza interferenze esterne alla loro persona.
-Le persone scarsamente dotate, o prive, di cultura non sentono il bisogno di impegnare la propria mente per l'esame dei problemi anche più semplici della vita. Queste preferiscono delegare, lasciare, ad altri la capacità di decidere, anche delle cose personali importanti. Queste non hanno piacere, non sono interessate, a prendere decisioni. Qualunque esse siano. Per loro è più semplice e piacevole far decidere a terzi fidati sui loro problemi.

  Sarà questo il vero motivo per cui la Scuola sta perdendo la sua innata capacità di trasferire conoscenza e cultura nelle nuove generazioni?
La scarsa capacità di comprensione di un testo scritto, da parte dei giovani, dovuta anche alla diffusione acritica dei nuovi sistemi di comunicazione elettronica, è connessa al ridotto livello culturale acquisito nella scuola?
Perché la scuola non riesce a trasferire, adeguatamente, un sempre più alto livello di cultura nei giovani?
A chi giova un popolo non o scarsamente acculturato?

  Senza alcun dubbio, tanto più il popolo è scarsamente acculturato
tanto più esso diventa gregge.
E, tanto più il popolo diventa gregge tanto più esso popolo cerca, vuole, tende, stima, brama, un capo da seguire, da adorare. 
E se esiste un "animale capo" allora, per chi è privo di cultura, tutto diventa molto più semplice. Tanto c'è lui, l'animale capo, che ci penserà, deciderà, cosa bisogna fare, semplificando i problemi.
E ciò valeva e vale ancora a tutti i livelli. Quelli alti (Governo dei popoli), quelli intermedi (Governo di medie comunità) e quelli bassi (Governo di piccoli paesi).

22 maggio 2025

AMORE SACRO E AMORE PROFANO?

  "L’amore fisico mi piace, te ne sarai accorto.
È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia.
Ma il motivo per cui mi piace non sta 
nel brivido con cui ci inebria e ci consegna all’oblio. 
Sta nella compagnia che ci regala 
e con la quale ci rincuora, 
nel conforto che proviamo a possedere 
un corpo da cui si è attratti: unire il nostro corpo 
a quel corpo, sentircelo dentro ed addosso.
Alcuni sostengono che l’amore fisico 
non è che un mezzo per procreare, 
continuare la specie, ma si sbagliano di grosso…
No, l’amore fisico è assai più 
d’un mezzo per continuare la specie.
È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia.
È un discorso fatto con la pelle anziché con le parole.
E, finché dura, niente strappa 
alla solitudine quanto la sua materialità.
Niente riempie e arricchisce quanto la sua tangibilità..."

Secondo Oriana Fallaci.

DIES IRAE

 L'ira è quell'emozione violenta, quasi sempre spiacevole, irrazionale, che si manifesta come una repentina ed intensa alterazione dello stato emotivo. E' la rappresentazione fisica dello stato di rabbia e di estrema avversione verso qualcosa o qualcuno. Si manifesta come collera, indignazione, sdegno, furore. 
Tale stato di tensione può portare a reazioni impulsive e aggressive verso i terzi considerati aggressori.

Quando tale stato di rabbia riguarda Dio si parla di "Ira di Dio".
Prima o poi verrà il "giorno dell'ira divina".
E sarà un giorno di tremore. Da fine del mondo. Da resa dei conti per tutte le anime. 
Il Dies irae è, anche ad un tempo, lirica religiosa e concetto di giudizio di Dio. Giudizio che per i terreni - quasi sempre - in credito con la Giustizia terrena si trovano, come ultima speranza, a far rimando alla definita sicura Giustizia divina.
Giustizia divina che, a pensarci bene, risulta incongruente con la considerazione biblica che porta al perdono di tutti i peccati. Così fosse le anime barbare si troverebbero nella condizione di farla franca di qua sulla terra, per l'incapacità dello Stato e di la sul cielo, per l'innata benevolenza di Dio che non riuscirebbe a non perdonare anche i delitti più gravi. Non sarà questo il motivo che spinge i Poteri dello Stato ad "evitare" l'azione efficace che potrebbe portare alla Giustizia terrena? Oppure sarà per il fatto di non volersi mettere in contrapposizione col Padre Eterno, di cui si sentono delegati, procuratori?
Ma, la magnanimità del perdono non sembrerebbe escludere l'arrabbiatura, fino all'ira, del Padre Eterno che non risparmierebbe il dannato dalla dovuta punizione. 
Col rimando al passaggio in Inferno (III Canto) di Dante, ove Caronte, il traghettatore, rivolgendosi alle anime dei dannati (Malvagie e cattive), con disprezzo e condanna, solennemente in modo imperativo grida:
"Guai a voi anime prave,
non isperate mai veder lo cielo".
Questa azione di disprezzo e condanna verso le persone malvagie, primitive, selvatiche, barbare, è quella che tanti cittadini vorrebbero sentire, magari da un vecchio canuto per antico pelo, in rappresentanza dello Stato, sulla Terra. Non immaginarla in cielo, o nell'Inferno. Inferno, quello sopra indicato, che, é bene precisarlo, è quello dantesco non quello divino. 
Non resta che sperare nella fantasia, nell'immaginazione, umana, magari accompagnata dal ricordo di qualche famoso dipinto raffigurante una scena del Dio veramente molto, molto, arrabbiato.
Dies irae come Domus irae. 

19 maggio 2025

AMORI

 I greci antichi furono i primi a pensare, a ragionare, a riflettere e a tramandarci il piacere, la passione verso la poesia, la scienza, la filosofia razionale. La cultura a noi pervenuta, nel corso dei secoli, derivi dai greci e rappresenta il fondamento ideale del mondo. 

I filosofi greci hanno parlato e scritto molto anche dell'amore, nelle sue varie sfaccettature. Essi hanno distinto 12 diverse tipologie dell'amore, a seconda delle diverse percepite emozioni umane e sfumature del sentimento. 
1)- Amore puro, platonico. Agape (αγάπη)
Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione. 
2)- Amore passionale. Eros (έρως)
Eros (Dio della fertilità) è la tipologia di amore più conosciuta. E' il tipo di amore che rappresenta la passione, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, di trasporto totale, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
3)- Amore amicale. Philia (φιλία)
Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati, da amici. 
4)- Amore familiare. Storge (στοργή)
Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
5)- Amor proprio. Philautia (φιλαυτία)
Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo. 
6)- Amore maniacale. Mania (μανία)
Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.  
7)- Amore idilliaco. Charis (χάρις)
Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano intensamente, allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente
8)- Amore ardente, folle. Himeros (ἵμερος)
Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato. 
9)- Amore stabilizzato. Anteros (αντέρως)
Anteros, fratello di Eros (Fratelli inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale
10)- Amore paziente. Pragma (πρᾶγμα)
Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
11)- Amore nostalgico. Pothos (Πόθος)
Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro. 
12)- Amore di società. Thelema (θέλημα)
Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona. Spesso è rivolto verso il benessere della società.             Ogni essere umano può aver provato tutti i sentimenti generati dalle suddette tipologie di amore. Tutte belle ed entusiasmanti se si fa eccezione con l'amore tossico, maniacale.           
   

17 maggio 2025

SENTIRE, VEDERE

 La vita è molto bella quando si riesce a 
Sentire nel silenzio 
e vedere oltre il buio.

INDECENCE

 Indecénce. Indecenza. Con questo termine forte si definisce la condizione di sfacciata e assoluta mancanza di decoro e di rispetto nei propri o negli altrui confronti. E' il comportamento irriguardoso, osceno, sconcio, volgare, infame, di colui che si pone su un piedistallo nel confronto con gli altri; e ciò mette in evidenza. 
Il concetto di Decoro rappresenta la dignità che si mostra nei modi di fare, nell'aspetto, nel comportamento di una persona. Decoro che implica un senso di contegno, di compostezza, di discrezione, nel rispetto delle indicazioni suggerite dal galateo del tempo corrente. 
Il concetto di Rispetto rappresenta il riconoscimento di una dignità morale o sociale verso altra persona o cosa.
Può trovare scaturigine dal privato o dal privato.
 Honte. Vergogna. Vergognoso è l'operato di colui che si comporta in modo sconveniente, indecente, indecoroso, disonorevole. La vergogna, di norma, porta turbamento interiore, onta e vituperio nell'anima, rossore in viso per la lamentata condizione. E' una grave ingiuria che può colpire la persona, la famiglia, la patria. E' un'emozione complessa che si manifesta quando l'essere umano si sente giudicato, inadeguato, fuori posto rispetto agli usi.

E' condizione di grave indecenza:
1)- Lasciar perdere di significato etico e sostanziale quelli che sono considerati (J. Stanley) i pilastri di una vera Democrazia: La Scuola, l'Università, la Sanità, la Giustizia. Gli attacchi, interni ed esterni alle Istituzioni, stanno portando all'irreversibile deterioramento di queste colonne democratiche che, senza un'adeguata inversione di rotta, saranno destinate alla totale distruzione. 
2)- Una pena detentiva lieve in caso di grave doloso delitto. I tanti casi del genere, recentemente riportati dai media, attestano il grande distacco fra la morale del Cittadino e quella dei Poteri Esecutivo, Legislativo e Giudiziario. Secondo la gente comune i giudici spesso applicano la legge con inaccettabile leggerezza. Molte sentenze appaiono sicuramente inconcepibili agli occhi della gente. 
3)- Concedere, con leggerezza, dal giudice preposto, benefici ai detenuti per gravi delitti.
4)- L'errata, o l'assunta, superficiale, valutazione sulla pericolosità dei detenuti per gravi delitti, al fine di ottenere agevolazioni di pena.
5)- L'incertezza della pena, come si verifica nel nostro Paese, è segno di manifesta ingiustizia e analfabetismo logico. Non ha alcun senso parlare di sconto di pena, anche al fine di agevolare il recupero del condannato e di fornire un aiuto per il suo reinserimento nella società. La legge che prevede gli sconti di pena andrebbe subito cancellata; è ridicola. Il percorso migliore per il reinserimento nella società di un condannato per gravi delitti è quello che prevede esattamente la detenzione per tutta la durata della pena.
6)- Leggere - sui giornali di qualche giorno fa -  di un figlio che non ha i soldi per comprare le medicine per la madre malata
Per fortuna i CC gliele hanno acquistate per lui. Lo Stato non può essere assente. La sanità va garantita a tutta la popolazione. Uno stato può dichiararsi veramente democratico solo quando in esso non esistono squilibri socio-economici che mostrano condizioni del genere sopra riportato.  
7)- Leggere di un anziano che ruba cibo al supermercato, di una ricca cittadina del nord,  per fame. 
Anche in questo caso i Carabinieri gli hanno pagato la spesa. Ma le Istituzioni dove sono? Si possono spendere montagne di denari  per opere inutili, per armi e lasciare le persone così umili in queste condizioni?
8)- Sapere che una Famiglia, con una bimba di 2 anni, vive in macchina, al margine di una città. E con la moglie incinta! 
Con i CC che li accolgono in Caserma in attesa di una decorosa sistemazione logistica. 

   Perché lo Stato decide sia giusto erogare sostanziali vitalizi anche a ministri corrotti e non riesce a trovare il minimo vitale per le famiglie e per il numerosi lavoratori che arrancano con pensioni da fame? Perché? Perché? 
   Fanno rabbia quei politici che parlano di indecenze rivolte agli altri e non riescono o non vogliono vedere le indecenze da loro generate e tollerate.

9 maggio 2025

CREDIBILITA' CITTADINO E STATO

 In ogni Stato che si rispetti è di estrema importanza la credibilità dei rappresentanti del Potere Esecutivo  nei rapporti col cittadino.            Il Potere Esecutivo, in uno Stato veramente democratico, ha il compito di gestire, con saggezza, la cosa pubblica, di rispettare e di far rispettare le leggi vigenti, di rispettare e fare rispettare i principi (Tutti, ma specialmente quelli fondamentali) della Carta Costituzionale e della Carta dei Diritti  dell'Uomo.  

Fin qui è tutto chiaro e lampante. Il problema nasce quando i rappresentanti dei Poteri Istituzionali hanno le pretese di assurgersi, innalzarsi, a forma di divinità, per imporre il rispetto di regole civili, sociali ed etiche che, loro stessi, come per palese conoscenza, non rispettano e non hanno intenzione, coscientemente, di rispettare. Riporterò alcune finestre di confronto fra quello che si dice e quello che si fa, da parte del generico rappresentante di un Potere Istituzionale (Politico) e da un comune Cittadino. 

- Rubare. Il Politico dice: è illegale, asociale, immorale, ingiusto, rubare qualcosa a chiunque altro (Persona o cosa). Il furto non è ammesso, ed è perseguito, dalla legge. Questa azione è una cosa indecente. Ed è vero. Il Cittadino dice più o meno le stesse cose. Quindi, in sintesi, c'è uniformità di parere. In vero, però, la differenza tra i due diversi punti di vista c'è, e riguarda il quantum, ossia il livello quantitativo del sottratto. Il Politico dice che non è giusto rubare e di non rubare ai poveri cittadini che tendono a sottrarre, per fame, il pollo nella stalla del vicino. Il Cittadino, invece, dice che non è giusto rubare beni e patrimoni mobiliari e immobiliari delle Pubbliche Amministrazioni. 
Fatta la premessa che rubare, in quanto reato previsto e punito dalle leggi dello Stato, non è cosa eticamente e socialmente accettabile, mi domando e dico: è più grave il furto di un pollo, per fame, fatto da un povero Cristo, o le ruberie, più o meno mascherate, perpetrate da persone socialmente altolocate o dai rappresentanti dei Poteri legali? 
Le Forze di Polizia si devono concentrare principalmente sui furti di grande entità oppure impegnarsi, il più possibile, sui piccoli reati, in quanto più appariscenti e amplificati dalla gente con discreto allarme sociale? 
La sensazione che emerge nella Comunità Nazionale è che l'attenzione investigativa è concentrata in modo inversamente proporzionale all'entità della ruberia. Per i grandi furti è poco probabile vedere i responsabili assicurati alla Giustizia. 
   
- Fisco. Nella nostra Repubblica non c'è rappresentante istituzionale di alto livello che omette, in particolari momenti sociali, forse anche per esaltare la sua presupposta perfetta figura morale, di rammentare la grave scorrettezza e indecenza di coloro che omettono di rilasciare il dovuto scontrino o fattura fiscale. Con destinazione a tutti i lavoratori autonomi, e con particolare riferimento ai commercianti, agli artigiani e ai professionisti. Chi non ha mai visto le forze dell'ordine appostati all'uscita di una gelateria per cercare di scovare e di incastrare venditore e consumatore per l'assenza del previsto documento fiscale (Documento che da garanzia sul futuro pagamento delle tasse su quella compravendita)? 
Sì, il venditore di beni o servizi  è tenuto - ed è giusto - ad emettere il relativo riscontro fiscale, ma è anche giusto che un trattamento fiscale adeguato proporzionato vada applicato nei confronti di tutti coloro che, con o senza l'ombrello dello Stato, hanno la possibilità di evadere al fisco somme ciclopiche senza alcun interessamento da parte degli organi istituzionali. 

- Stipendi. Gli stipendi dei lavoratori, specialmente in quest'ultimo trentennio, hanno subito una caduta di valore impressionante. Le difficoltà delle famiglie sono sempre più evidenti e terribili. Di contro, specialmente nell'ambito della Pubblica Amministrazione (PA) e nelle società Pubbliche-Private (PP) si possono vedere stipendi stratosferici ingiustificati e ingiustificabili in se per se e per lo stesso valore delle attività svolte. Questa è una vera e propria indecenza carissimi signori Politici. Gli stipendi dei politici nazionali e locali sono tra i più alti del mondo. Senza che a nessuno la cosa porti particolare imbarazzo o fastidio. 
   
-Pensioni e Vitalizi. Le pensioni dei lavoratori, ossia di coloro che hanno tirato avanti la crescita del Paese, spesso sono al limite (Ed anche molto sotto) della sussistenza  civile, mentre la stessa cosa non si può, certamente, dire per alcuni ex rappresentanti pubblici e para-pubblici. Le pensioni dei politici del nostro Paese sono una vera e propria indecenza nei confronti della maggioranza dei lavoratori pensionati. I vitalizi, le agevolazioni, i vantaggi e le pensioni erogate ai Politici (E da loro stessi stabiliti), per la loro entità sproporzionata sono in eccesso rispetto alle funzioni svolte. Sono, senza alcun dubbio, una vergogna e una indecenza per tutta la comunità che soffre ed ha difficoltà a recuperare il cibo giornaliero. Nonostante una vita vissuta lavorando. Le agevolazioni (Auto blu, Scorte, Benefit vari, Privilegi) per i Politici, e in vari casi anche per i loro familiari, rappresentano una vera e propria ingiustizia in un Paese, come il nostro, dove gli squilibri socio-economici sono grandissimi. Sono delle vere e proprie indecenze.
 
- Varie. Inoltre, sono condizioni di grave indecenza: 
1)- L'elevato grado di corruzione nel campo della politica; 
2)- Le opere pubbliche iniziate e mai completate; 
3)- Aspettare tanti mesi per una visita medica importante in un ospedale pubblico (In assenza di conoscenze capaci di azzerare tale attesa); 
4)- Ricevere il dovuto pagamento, da un Comune o da un Ministero, di una fattura, per una prestazione professionale svolta e approvata, con ritardo di anni; 
5)- Constatare il crollo di opere di sostegno quali muri, arcate, di vecchia edificazione, per la mancata regimazione delle acque meteoriche a monte; 
6)- Constatare l'incuria dovuta alla mancata sistemazione degli alvei dei fiumi che, sistematicamente, porta allo straripamento delle acque; 
7)- Constatare l'esistenza di persone che vivono ancora nelle baracche provvisorie in seguito a vecchi terremoti; 
8)- Vedere amministratori locali arroganti che si sentono al di sopra ogni legge e, quindi, esternano la loro arroganza in special modo sulle persone umili; 
9)-  Constatare che per fare il bidello in una scuola pubblica, giustamente, c'è bisogno di superare un test antidroga, mentre per fare il politico non ce ne bisogno. Allo stesso modo, una impresa con un parente mafioso, giustamente, è "attenzionata" e spesso inibita dagli organi dello Stato, mentre ciò non vale per i Politici nazionali; 
10)- Constatare che la legge non è uguale per tutti. Legge rigorosa coi deboli e blanda coi forti. Legge che non garantisce la certezza della pena, grazie alla storiella del recupero del detenuto. Dimenticando che l'unica norma che garantisce detto recupero è proprio la certezza della pena. Oltre l'adeguata misura. In Italia la misura, per i delitti più gravi, è ridicola, bassa, indecente, mentre la certezza è una misera ipotesi; 
11)- Constatare che esiste una illegalità e una impunità dilagante, diffusa, nella più totale indifferenza di chi di dovere; 
12)- Constatare la totale incapacità dello Stato di tutelare la Sanità Pubblica, con ciò favorendo quella privata; 
13)- Constatare l'incapacità di gestire democraticamente, civilmente, la docenza e la ricerca Universitaria; 
14)- Constatare l'incapacità di programmare le soluzioni sanitarie dei bisogni dei Cittadini. Non è accettabile che un paese considerato democratico debba ricorrere all'importazione di medici da Cuba per sopperire alle esigenze dei propri ospedali. Persistendo, anche se recentemente rimodulato, il test d'ingresso nelle Facoltà di Medicina; 
15)- Constatare la necessità di attendere molti mesi, e in certi casi anni, per una TAC, o un altro esame importante, cosa che puoi, magari, poter fare immediatamente ricorrendo alla struttura privata convenzionata. Constatare che un medico ospedaliero possa fare attività professionale privata nella struttura sanitaria pubblica ove lavora. Non è accettabile che per l'accesso in un ospedale pubblico il paziente debba affrontare, in ogni parte dello Stivale, la spesa di una visita specialistica informale privata, quasi sempre non registrata; 
16)-  Constatare la presenza di compensi e buonuscite milionarie per dirigenti pubblici che, in molti casi, sono stati capaci solo di far fallire l'azienda pubblica gestita. Spesso queste persone andrebbero prese a calci nel fondo schiena e chiamate per il dovuto risarcimento dei danni provocati; 
17)-  Constatare comportamenti vergognosi da parte di dirigenti pubblici che invece di tutelare il Cittadino si pongono come strumento perverso di politici corrotti, quando non anche del malaffare; 
18)- Constatare la presenza di tante persone anziane che per sopravvivere sono costrette a rovistare nei bidoni dei rifiuti o ricorrere alla Caritas (Nelle città ove esiste) per un pasto caldo; 
19)- Ascoltare le parole di scoramento delle persone (Specialmente anziane) per l'impossibilità di poter coltivare il loro orticello in campagna per l'azione distruttrice delle vacche sacre; 
20)- Constatare la determinazione di ignoranti soggetti pubblici che si sentono in diritto di demolire un'opera pubblica, staticamente adeguata, per il semplice fatto che essa è priva di qualche documento ufficiale che la certifica come tale; 
21)- Constatare la determinazione di qualche piccolo podestà pseudo-acculturato di demolire modeste abitazioni civili, seppure solide, sicure staticamente, ma belle nella loro umile presenza per il solo desiderio di dar vita ad obbrobri autocelebrativi;
22)- Leggere, come si può fare da tempo, di persone laureate che non avendo più la possibilità di andare avanti decorosamente si lasciano morire d'inedia nei parchi delle città (Ultimo caso a Milano).  
Tutto ciò stante mi pongo e pongo ai miei tre lettori la presente domanda: 
E' più indecente il gelataio che non fa lo scontrino lungo una strada di paese oppure il politico che riconosce il diritto a vitalizi milionari e pensioni vergognosamente alte per se stesso e per la sua categoria?

2 maggio 2025

POTERE E CITTADINO

Quando vedi il tuo paese distrutto,
e, ancora, continui a sostenere i responsabili,
allora, o ti fa comodo la situazione,
oppure sei un cretino.


Ognuno faccia le dovute riflessioni, magari sostituendo alla parola "paese" qualsiasi altro bene pubblico (Comune, Provincia, Regione, Nazione) o privato (Azienda, Studio, Laboratorio).