Nella zona più ad est del Mediterraneo si trova uno dei Paesi più importanti di questa culla di civiltà.
Parlo del Libano, paese da molto tempo sconvolto da guerre intestine ed esterne. Tutti coloro che nel passato e nel presente hanno fomentato e fomentano gli scontri e le lotte tribali dovrebbero riflettere e portare rispetto a questa terra, anche solo per il contributo di civiltà e di conoscenza che i suoi figli hanno portato non solo al mondo occidentale, ma al mondo intero.
Parlo del Libano, paese da molto tempo sconvolto da guerre intestine ed esterne. Tutti coloro che nel passato e nel presente hanno fomentato e fomentano gli scontri e le lotte tribali dovrebbero riflettere e portare rispetto a questa terra, anche solo per il contributo di civiltà e di conoscenza che i suoi figli hanno portato non solo al mondo occidentale, ma al mondo intero.
Nell'attuale Libano, detto il paese dei cedri (Per la grande presenza di questa essenza arborea), detto anche, nel secolo scorso, la Svizzera del Medio Oriente, nel passato remoto, viveva un popolo attivo, laborioso, conoscitore e rispettoso delle culture che si affacciavano sul Mediterraneo e in parte provenienti dalla Mesopotamia.
Il cedro era il materiale ideale per la costruzione delle imbarcazioni, di cui loro erano maestri. Essi facevano largo uso della carta da papiro, che compravano dagli egiziani, per le crescenti attività artigianali e culturali del tempo. Essi facevano largo uso dei coloranti per dare dinamicità alle cose (Monumenti, edifici, ...) fisse e mobili. La loro conoscenza della tecnica per la tinteggiatura rossa è diventata subito nota in tutto il Mediterraneo. Anche i vestiti delle donne, oltre alle facciate dei palazzi più importanti, cominciarono a diventare rossi, come il tramonto sul mare.
E dal mare, con le loro solide barche, essi portavano le loro novità, le loro conoscenze tecniche, la loro cultura, in ogni dove. Dalle loro principali città (Didone, Tiro), da esperti navigatori ed espertissimi commercianti, quali erano, si dirigevano, in ogni direzione possibile, puntando sempre di più verso ovest, verso le Colonne d'Ercole (Stretto di Gibilterra) per vendere il legno di cedro, la carta di papiro, i coloranti.
I fenici e la penisola iberica.
Nei loro viaggi furono attratti particolarmente verso i popoli della penisola iberica (Spagna). Il loro interesse per quel territorio e per quei nativi era talmente intenso che intensificarono sempre di più i loro viaggi verso quella terra. Tale frequentazione assidua li portò a creare dei veri e propri villaggi; loro paesi, poi diventati delle città.
Già nel primo millennio a.C. fondarono città come Cadice, Malaga, Almunecar, diventate subito molto note e importanti per il commercio in tutto il Mediterraneo.
I fenici sono, anche, i fondatori di città quali Ibiza (Ebusus), Adra (Abdera), Cartagena (Qart Hadasht), famosissime allora ed anche oggi. Questi luoghi oggi molto frequentati dai flussi turistici internazionali a quei tempi rappresentavano fondamentali crocevia per gli scambi culturali (Oltre che commerciali) per tutti i popoli che si affacciavano sul Mediterraneo.
Nel IX secolo a.C. fondarono Gadir, porto strategico per le rotte marittime fenicie, considerata la città colonia più importante dal punto di vista commerciale.
I fenici nella penisola iberica hanno introdotto la scrittura, approfondito il far di conto, hanno insegnato la lavorazione dei metalli, la tecnica di orientamento nei viaggi via mare, prendendo come riferimento le stelle e, anche, le tecniche più avanzate per la coltivazione delle terre.
Importante è stato il loro contributo nella diffusione della tecnica per la misurazione delle aree, per la toponomastica, per l'arte del costruire. Oltre ché per l'arte culinaria. I cibi dell'oriente hanno trovato, e trovano ancora, ospitalità nelle cucine iberiche.
Le loro colonie hanno servito da ponte di scambio culturale tra il Mediterraneo orientale e quello occidentale. L'influenza fenicia perdurò nella penisola iberica anche dopo il loro declino come potenza commerciale.
Quel popolo dinamico e sapiente era costituito dalla mescolanza di genti che avevano origine diversa, sempre prevalentemente mediterranea, particolarmente rispettosa delle fedi religiose, degli usi e dei costumi degli altri. Grazie a queste doti di tolleranza e di giustizia quel popolo era conosciuto in tutto il mondo allora noto.
Gli antichi Greci chiamavano quel popolo Fenici, per quella terra detta Fenicia.
I Romani, dopo dei Greci, chiamarono quelle genti Punici.
Loro si chiamavano Cananei (I testi biblici ripetutamente fanno riferimento alla terra Cananea).
I Romani, dopo dei Greci, chiamarono quelle genti Punici.
Loro si chiamavano Cananei (I testi biblici ripetutamente fanno riferimento alla terra Cananea).
Noi li chiamiamo Libanesi.
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