Col cuore di sasso,
davanti ad uno spettacolo commovente,
con gli occhi fissi all'infinito, sopra il mare,
malgrado o a causa dei suoi furori, Egli invia a Tiresia una preghiera:
" Ascolta Madre che percorri la terra, dai capelli neri, lunghi e lisci,
se sono tuo veramente, madre mia, come dici di essere,
che a casa non giungano i distruttori di oikos,
i figli dei cani che abitano... nelle stalle.
Ma se è loro destino vedere i loro cari e tornare
nelle loro case ben costruite e nella terra dei padri,
tardi vi giungano e male, perduti tutti i compagni e figli,
sopra una macchina ostile, e a casa trovino dolori ";
con la remora di rammentare ad Euriclea
" ... gioisci nell'animo e frenati, senza gridare!
E' empio esultare su uomini uccisi... "
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