Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

26 novembre 2024

LA VITA E' FATTA DI ISTANTI ESALTANTI

 La vita è cadenzata dalla variabile Tempo. Ogni istante della vita è legato alla misura del tempo. Tempo fatto di ore, di minuti, di istanti. Ma quelli che contano di più sono quegli istanti che accendono la vita che la rendono sublime, esaltante, sfavillante. Sono questi i momenti che debbono essere, immediatamente, individuati e vissuti. Sono quegli istanti che fanno la differenza. Il salto di qualità verso il qualcosa di più, di molto più in alto. 

Per tutti nella vita ci sono le solite 24 ore al giorno, ma solo per alcuni, in specifici momenti, ci sono istanti speciali, che bisogna subito riconoscere e non buttare nel cestino. Quegli istanti, nella vita si presentano per tutti, con modalità e frequenze variabili caso per caso, non ammettono  rimandi e non sono disposti a ritornare in un momento considerato più opportuno. Essi vanno colti al volo, come una frutta matura che non ha più voglia di restare sull'albero, senza dubbi, senza tentennamenti. Carpe diem. Cogli l'attimo fuggente.

 Certamente tutto sta nel come si sceglie di vivere. La strada maestra, ma non certo la più comoda e sicura, è quella che ci fa apprezzare, godere, di quegli istanti luccicanti della vita. Istanti che non possono essere soffocati da improbabili dubbi esistenziali. Se ti piace tanto una cosa (O una persona), per la quale ti si presenta una opportunità, falla, senza pensarci troppo. Falla subito perché non sai se e quando l'occasione si potrebbe ripetere. Anche se tale scelta, sai che ti potrebbe portare qualche piccolo dissapore. La vita è bella ed essa va vissuta, al presente, minuto per minuto, in questo istante, magari con un bel sorriso. Se ti piace parlare, scherzare, ragionare, ballare, con una persona che reputi eccezionale, non aver dubbi, fallo, senza indugi, anche se sai di correre il rischio di non essere compresa  da chi ti sta vicino (Il fidanzato che, per esempio, si ingelosisce). 

La vita sta a noi in funzione della modalità con cui scegliamo di vivere quei pochi istanti sfavillanti. I soli istanti che avremo piacere di ricordare nel futuro. E' la vita che avvolge quegli istanti magici che saremo portati a ricordare, con gioia. Indipendentemente da tutte le altre cose canoniche che saremo stati capaci di realizzare. La vita che saremo portati a ricordare con entusiasmo sarà quella che ci avvolge e ci travolge mentre stiamo facendo altre cose. Sì, dobbiamo imparare a godere di tutti gli istanti della vita. In particolar modo di quegli istanti speciali in cui ci troviamo nel fare una cosa e siamo attratti, magicamente, spontaneamente, verso un'altra.     

25 novembre 2024

GIUSTIZIA: RETORICA E PRIME IMPRESSIONI

 Nelle questioni di Giustizia spesse volte, leggendo pronunciamenti della Magistratura giudicante, capita di constatare la presenza di elementi di contraddittorietà. 
In sintesi, può capitare di trovarsi, inizialmente, di fronte a tesi favorevole ad una certa ipotesi, per scoprire poi, in fondo al discorso, l'adesione alla tesi opposta a quella inizialmente esplicitamente sostenuta.

Nel settore della Giustizia bisogna sempre diffidare della prima impressione, implicita o esplicita, manifestata dal giudice. Esso, in genere, nei preamboli, nella fase iniziale del suo pronunciamento, da l'impressione di essere favorevole all'imputato, forse al fine di godere nell'affondare la lama con la conclusiva.

SCIENZA, TECNOLOGIA, PROGRESSO

 Nella vita è importante avere successo, vincere, nel settore professionale, sociale, sportivo, politico. 
Ma, ancora più importante è amare, condividere, crescere e aiutare a far crescere gli altri, socialmente, culturalmente, economicamente.
Con la bellezza del donare.
Donare che, in qualche caso, può andare contro radicati luoghi comuni.

   Far capire alla gente di un umile paesello che era errato conservare le olive raccolte per almeno una settimana, al fine di "farle prendere la calda", prima della macinazione, è stata un'impresa ardua, ma tu, Totò, ci sei riuscito. Anche se ciò ti ha portato alcuni malumori e maldicenze e inimicizie. 
"Abbiamo fatto sempre così", ti dicevano alle spalle e di presenza, in qualche caso con arroganza, senza portare a sostegno alcun ragionevole giustificato motivo. E' la classica frase a sostegno della tradizione povera che non sempre era supportata dalla Scienza. 
"Se abbiamo fatto sempre così, perché ora dobbiamo cambiare?" ti diceva la gente che non era convinta della necessità di operare in modo diverso. E tu, ricordo, a cercar di spiegare, a tutti, anche a coloro che erano testardi come i muli, forse, anche, per partito preso, che, con quel percorso "della calda", dalle olive si otteneva sì una maggiore resa d'olio, ma che la qualità dell'olio veniva, irrimediabilmente, compromessa.
 
Ora quel "percorso della tradizione", per fortuna, è stato dimenticato da tutti, ma non so in quanti ricordano chi è stato a imporre, a convincere la gente di quel paesello, quel cambio di marcia (Macinazione delle olive subito appena raccolte) parlando di Scienza, di Tecnologia, di Igiene e di Progresso culturale ed Economico.

STUDIARE

 «Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti.
Perché sapere aiuta a essere.
E sapere tanto aiuta a essere tanto.

Studiate.
Perché la cultura rende liberi
e niente vale più della libertà.

Studiate.
Perché siamo le parole che conosciamo,
perché il pensiero crea la realtà.

Studiate.
Perché non conoscerete mai la noia
se amerete un libro, un paesaggio,
un quadro o la settimana enigmistica.

Studiate.
Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, 
i vostri punti deboli.

Studiate la storia, perché il passato illumina il presente.

Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento.

Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative.

Studiate le lingue straniere, 
perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle.

Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore,
 o perché il battito accelera se vi innamorate, è meraviglioso.

Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali.

Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa.

Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio.

Studiate la musica, l’arte e la poesia.
Perché la bellezza è emozione e terapia.

Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole
si celano energie potentissime.

Studiate.
Perché quando smettete di imparare smettete di vivere.

Studiate ciò che vi piace, ma anche ciò che ora vi sembra inutile.
Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso.

Studiate.
Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni.
Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere!

Studiate.
Senza temere di dimenticare qualcosa.
Perché i buchi di memoria servono a fare spazio.
Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.»

Francesco De Sanctis

AMORE SACRO ED AMORE PROFANO

 La vita degli umani è piacevole quando è attraversata da emozioni, da sentimenti che nel loro manifestarsi esaltano anima e corpo.
L'Amore è l'agente fondamentale per la manifestazione di questo stato di esaltazione umana. Esso è detto sacro quando coinvolge la sola anima (Lasciando fuori il corpo); invece è detto profano quando interessa solo o prevalentemente il corpo (Indipendentemente dal coinvolgimento dell'anima). Si parla, quindi, di amore platonico (Scevro di sensualità. Sola contemplazione della bellezza ideale. Amore spirituale. Amore che sta solo nella mente e non nella realtà) e di amore sessuale.

L'amore detto platonico, privo di attenzioni di natura erotica, tende ad esaltare l'attrazione sentimentale, spirituale, esistente fra due persone.
Tale amore è stato decantato da poeti e scrittori di tante diverse culture e in tempi lontani fra loro.
Il massimo cultore dell'amore sacro, platonico, nel mondo occidentale, è stato Dante Alighieri,  che nella sua Divina Commedia l'ha esaltato in omaggio all'amata bella Beatrice (In vero Dante non poteva definirsi bello. Era, però, un poeta geniale). 
E' luogo comune, quindi, pensare a Dante come al poeta che parlava solo dell'amore platonico. 
Ma non è così. E per convincersi di ciò basta andare a vedere cosa dice al 3° Cielo (Quello di Venere), del Paradiso, della sua Divina Commedia, quando parla del noto Falchetto da Marsiglia il quale non era, in alcun modo, interessato ai discorsi platonici:
"s'io m'intuassi, come tu t'inmii".

Ricordando i seguenti significati dei verbi, ora in disuso:
-"Intuarsi": Entrare nel corpo, nel cuore e nella mente di una persona. Indossare corpo, anima e pelle della persona amata. In altre parole, reciprocamente, fondersi, compenetrarsi, entrare dentro l'altro/a.
-"Insemprarsi": Stare dentro, l'uno/a nell'altro/a, per l'eternità.
-"Inforsarsi": Stare l'uno/a nell'altro/a anche dentro il forse.

23 novembre 2024

KATHARMATA

 Sì, ricordo, come fosse oggi, il 31 Ottobre 1999, erano le ore 21.00, era una calda domenica autunnale, e stavi ancora lavorando, quando te ne sei andato, piegato non dalla fatica - tu eri un grande lavoratore, perché ti piaceva il lavoro che facevi - ma da due vigliacchi ignavi, tristi e brutti (Definiti da qualcuno, non da me: 
"Brutti comu o scuru").

E, ricordo ancora, e lo farò per sempre, il dolce sorriso che avevi nei momenti di serenità.
Serenità e gioia che auguro visceralmente di non aver mai la possibilità di assaporare, in terra, a tutti quei lupi affamati che spesso travestiti da agnelli hanno cancellato, barbaramente, tutti i tuoi Sogni.
Ma, lo sappiamo, lo sanno tutti e lo sanno anche loro, sono, e tali resteranno, semplicemente, dei katharmata
Sì, dei bastardi. Bastardi di nome e di fatto. Barbari.
E, in quanto tali, il cancro della società.

IGNAVIA

Ignavia è una parola poco usata nel linguaggio comune, forse per il suo significato non certamente positivo. Tale definizione è sinonima di Pigrizia, Accidia, Oziosità, Infingardaggine, Lentezza, Paura, Viltà, Svogliatezza, Poltroneria, Negligenza, Inerzia.
Caratteristiche tutte negative che alcune persone hanno scelto per loro stile di vita. Sono coloro che non vedono, non sentono e non parlano. Per il loro quieto vivere; pensano. 

Sono persone svogliate, pigre, con scarsa volontà, sfuggenti da qualsiasi fatica. Non vogliono, in alcun modo, assumersi alcuna responsabilità, fare scelte di vita, prendere decisioni. Sono, in condizioni d'estremità, dei banali vigliacchi. Tristi uomini da poco. Scarsamente abituati a pensare, a riflettere con la propria testa sui problemi del mondo e della comunità in cui si trovano.
Gli ignavi sono coloro che si mantengono sempre neutrali, anche nei momenti di crisi morale e sociale.

Dante considera gli ignavi come soggetti oscuri, vili, privi di spina dorsale e, in quanto tali, a loro riserva (Vedi il Canto III dell'Inferno) il punto più oscuro dell'Inferno. L'antinferno. Ad essi, secondo Dante, non è possibile far assaporare le gioie del Paradiso e, neppure, le pene dell'Inferno.
Sono definiti come i peccatori "che mai non fur vivi".  
Dante riserva a costoro il massimo del disprezzo, vista la loro incapacità di distinguere la differenza tra il bene e il male. L'incapacità di osare, di avere una idea propria, porta Dante a catalogarli come grandi peccatori. Soggetti non voluti, non stimati, da nessuno per la loro mancata presa di posizione.
 
Sono soggetti che portano dispiaceri a tutti.
Dante li fa girare nudi inseguendo una insegna che gira velocissima su se stessa. Il tutto mentre sono inseguiti da mosconi e vespe. 
Col loro sangue, che mescolato alle lacrime, viene risucchiato da vermi fastidiosi, essendo rimasti inerti nella vita. Per la legge del Contrappasso. Sono dei katharmata, dei semplici bastardi.
Ignavi sono i vigliacchi, gli egoisti, gli indifferenti.

E ne potrei fare un lungo elenco di soggetti, spesso circolanti con delle maschere di appartenenza, erroneamente considerate virtuose, aderenti a questa categoria. 
Ricordino, tutti costoro, che vermi, mosconi e vespe, sono in loro attesa, nell'Antinferno Divino; molto più terribile di quello dantesco. 

5 novembre 2024

CAUSA ED EFFETTO

 "I vermi arrivano dopo che il medico ha ucciso il paziente.
E' la corruzione politica che porta con sé la malavita.
Se il corpo è sano i parassiti possono, facilmente, essere espulsi.
La malavita occupa il posto che lo Stato ha abbandonato."

Perché? Per il mantenimento della rete di clientelismo politico.
E. Luttwak 

4 novembre 2024

AFFINITÀ

 Secondo i francesi, i catalani sono caldi, passionali, esuberanti, altruisti, orgogliosi, romantici, come i siciliani e i calabresi. 
Questi popoli sarebbero affini per una lunga serie di argomentazioni legate alla loro commistione fra tante diverse culture, provenienti dal bacino Mediterraneo e dall'Europa continentale.

Le loro donne, dicono i francesi, sono calde, belle, come quelle antiche divinità greche, con occhi di ebano e labbra di corallo. 

Questi popoli sanno godere, come pochi, della felicità. Felicità che cercano e trovano anche nel fango della sofferenza.
A qualsiasi livello conquistata.

Dedicata ai Cittadini di Valencia (E zone circostanti, anche esse coinvolte nel terribile evento alluvionale) che, in questi giorni, reagiscono, con orgoglio e determinazione, alle avversità della natura e all'incapacità dei loro rappresentanti.  

FELICITÀ

 La felicità immensa, qualche volta, può produrre una reazione opposta. Essa può opprimere la mente fino a portare malinconia e, perfino, dolore.

L'uomo può essere felice con tanta gioia? 
Sì, se lo vogliono gli altri simili. Ma, negli altri spesso alberga gelosia e invidia procustiana. 
Quindi, è necessario adottare adeguate protezioni contro gli attacchi interni ed esterni.

La felicità, come la libertà, va prima conquistata e, poi, difesa dagli attacchi, aperti o subdoli. 

AMARE OLTRE IL TEMPO

 Per amare qualcuno, per renderlo vivo dentro di noi, quando non c’è più, bisogna immedesimarvisi, entrare in comunione, con il suo spirito, dialogare con i suoi pensieri.
 
Gli spiriti eterni, che continuano a parlarci, non sono quelli di cui abbiamo memoria, ma quelli che amiamo come compagni di vita.  Per questo essi sono immortali. 
Non accade solo per i propri cari, ma anche per chi, poeta, scrittore, filosofo, ha colpito il nostro cuore. 

La cultura è l’amore per l’autore e per la sua opera. La cultura intuisce, comunica, con il suo spirito, intende il non detto, elabora, costruisce. 
L’istruzione, invece, rappresenta la conoscenza di un autore delle sue opere, senza alcun coinvolgimento interiore.

LA VITA

 La vita non è, e non può essere, un banale circo mortifero, fatto di banalità, di mostruose feste pacchiane (Tanto di moda in questi periodi e, naturalmente, a totale carico del cittadino contribuente) edulcorate e presentate con falsi presupposti culturali.

La vita non è, e non può essere, fatta di corruzione, imbroglio, volgarità, mascherate da pseudo-culture, che, in quanto tali, non possono - e non lo sono - essere capaci di dare risposte, seminare dubbi nella gente pensante in autonomia, stimolare nobili sentimenti ed alti valori ideali, potenziali promotori della crescita socio-economica individuale e di una comunità.

MALINCONIA

 Quando sei colpito da un tragico evento che ha agito contro qualcuno a cui hai voluto, visceralmente, molto bene, allora, diventi, inevitabilmente, coinvolto in una condizione particolare satura di solitudine e di malinconia. 
Senza alcuna possibilità di riuscire ad andare oltre quella tragedia; nonostante tutti i tuoi sforzi.
Quel trauma sarà sempre presente nella tua anima. Sarà un evento insuperabile; evento che resterà legato alla bellezza dei ricordi di vita vissuta, prima di quell'evento.  

CANAGLIE SUL LAGO DELLA GEENNA

 A tutte quelle canaglie che hanno sporcato di rosso quella mia terra, e che, ancora, volgarmente, in modo blasfemo, la calpestano, auguro di diventare "camminatori" sul lago di fuoco della Geenna. 

Il lago della dannazione infernale eterna. Con le loro parole che escono soffocate, mute, dalle loro bocche, aride, sofferenti. 
Siate dannati, fino alla settima generazione! Bastardi, di nome e di fatto. 

GIGANTI? NO, NANI

 Quando il sole della Cultura è basso (All'orizzonte o al tramonto),
i nani hanno l'aspetto di giganti.

E davanti a giganti, siano essi cattivi (mostri), oppure bravi, la povera gente è portata, per oggettive necessità, ad essere accomodante, ubbidiente, ossequiante, adulante, succube. 

Ma, il concetto del "sole basso" è valido solo per coloro che sono privi delle basi di astronomia e di un minimo livello di raziocinio e di conoscenza. 

Il nostro Paese, a livello pubblico, è pieno di nani, attivi col sole basso.