Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

24 febbraio 2024

FINALMENTE SOLI

 Finalmente soli, a casa, dietro la porta chiusa.
Lei si sfila ... omisssis. Con un effluvio di suoni, di gemiti, che non vogliono saperne del fatto che qualcuno, dalle abitazioni vicine, possa sentire.
In un piacere primordiale che li invade, ad ondate gigantesche. Come delle potenti onde marine che si infrangono sulla terra. Ondate che si concludono con due corpi esausti caduti, infranti, naufragati, sulla cresta di quel morbido divano.

Altro punto di vista. Quello di Oriana:
L’amore fisico mi piace, te ne sarai accorto. 
È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia.
Ma il motivo per cui mi piace non sta nel brivido con cui ci inebria e ci consegna all’oblio. Sta nella compagnia che ci regala e con la quale ci rincuora, nel conforto che proviamo a possedere un corpo da cui si è attratti: unire il nostro corpo a quel corpo, sentircelo dentro ed addosso. 

Alcuni sostengono che l’amore fisico non è che un mezzo per procreare, continuare la specie, ma si sbagliano di grosso… 

No, l’amore fisico è assai più d’un mezzo per continuare la specie. 
È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia. 
È un discorso fatto con la pelle anziché con le parole. 
E, finché dura, niente strappa alla solitudine quanto la sua materialità. 
Niente riempie e arricchisce quanto la sua tangibilità. 
Però è anche la più potente droga che esista, la più grossa fabbrica di illusioni e di equivoci che la natura ci abbia fornito. 

La droga, appunto, dell’oblio. L’illusione che l’oblio duri per sempre. L’equivoco di venir amati con l’anima di chi ci ama esclusivamente col corpo, di chi per egoismo o paura rifiuta le assolutezze dell’amore.

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