Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

12 ottobre 2020

IL PASSAGGIO - PIETA' PER I VINTI

La peste o qualsiasi altra calamità sanitaria (Come l'attuale Covid-19) rappresenta una situazione transitoria terribile. Come una guerra che, alla fine, lascia sul terreno, con la morte, vincitori e, prevalentemente, vinti. Ogni evento del genere lascia sul campo lacrime, desolazione e morte. La violenza sulle donne della parte soccombente, il sangue dei corpi inermi dei vinti, portano in se un senso di nausea, di repulsione che coinvolge gli animi elevati dei vinti e, qualche volta, dei vincitori. Con la pietà per i vinti che non sempre va di pari passo con l'umiltà dei vinti stessi. In ogni caso, la Pietà per i vinti e l'Umiltà e l'Orgoglio dei vinti stessi sono la rappresentazione di un contesto sociale in frantumi. In sostanza, si è in presenza di una società priva di punti ideali di riferimento. Con i vincitori che, in genere, brindano sulle macerie e sulla loro pochezza intellettuale e con i vinti che sfilano, passano, abbandonando il sito, la patria, il passato, gli affetti. Passano portando sulle spalle, schiacciate dalla soccombenza, il proprio passato, tenendo, per mano, una gracile, incerta, desiderata, speranza per il futuro. Passano, ma possono decidere, anche, di restare per guardare in faccia, al momento giusto, i vincitori.

I Vincitori, in genere, sono quelli che scrivono la storia delle circostanze che hanno portato a quel risultato a loro favorevole; non sempre ponendosi il dilemma se tutto quello che si afferma corrisponde a Verità e se la Giustizia e la Libertà sono albergate da quella parte. E' la verità dei vincitori che detta legge e condiziona il vivere umano. I Vinti, in genere, non scrivono niente, non parlano. Restano muti col, e nel, loro dolore. Con orgoglio, dignità, umiltà, sofferenza, tristezza; con lo sguardo determinato e cosciente della sentenza di vita; con una montagna di lacrime represse e nascoste nel loro cuore, si sforzano, fanno di tutto, per infondere un alito di speranza, sia ai familiari più anziani, sia ai giovani figli che della vita ancora nulla sanno. Achille con la sua potenza (Dovuta, anche, all'azione degli Dei) ha rappresentato, con le sue azioni, la violenza contro il povero Ettore (Non aveva alcuna possibilità di vincere quel duello, per ovvie motivazioni) e contro gli avversari costretti ad assistere all'umiliazione di quel corpo e, dopo non molto, la pietà per i vinti, davanti alle parole accorate ed alle prostrazioni di Priamo, papà di Ettore, che non ha avuto timore ad andare a chiedergli la consegna del corpo di quel Figlio martoriato, al fine di dargli decorosa sepoltura. Davanti a quei lai paterni Achille ha dimostrato la sua pietà per i vinti. Non posso non riferire dei vari proclami di nessuna pietà per i vinti, fatti da popoli e soggetti barbari. 

Vinti sono coloro che risultano soccombenti davanti alla potenza, alla forza, della parte avversa. La migliore rappresentazione artistica del Passaggio dei Vinti è rappresentata dalla magnifica scultura che rappresenta Enea,  che scappa da Troia, distrutta dai Greci, con sulle spalle il padre Anchise (Che porta in mano i simboli del suo passato) e per mano il figlioletto Ascanio. E' un'opera, esposta alla Galleria Borghese, scolpita nel 1618/19, dal genio Gian Lorenzo Bernini, alta 2.20 m. Il passaggio del vinto per eccellenza, col suo carico di passato (Di amore e di sofferenza) e di futuro (Di speranza) è rappresentato, in modo magistrale, in campo scultoreo da Bernini ed in campo letterario da Virgilio, con il suo poema: l'Eneide. Il Poeta Mantovano, pur dimostratosi incapace di raccontare la magnificenza di Augusto (Per la quale opera era stato chiamato a Roma) si è dimostrato eccelso poeta nel raccontare la liricità nel passaggio di quei vinti.

Nessun commento:

Posta un commento