Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

19 dicembre 2015

PISA E IL CONTE UGOLINO

Mi sento un cittadino del mondo che ama la sua Città (PISA) e tante altre che mi attraggono. Questo non mi inibisce dal ricordare i versi di Dante che, in quanto Fiorentino, non aveva molta stima dei Pisani. 
Le cose non sono cambiate molto da allora. Comunque la si pensi i versi di Dante sono ... sublimi.
"Ahi dura terra, perché non t'apristi?
... ambo le mani per lo dolor mi morsi
ed i figli pensando fossero morsi di fame
dissero: Padre, assai ci fia men doglia
se tu mangi di noi ..."
Da qui la terribile imprecazione di dolore
"Ahi Pisa, vituperio de le genti
del bel paese là dove 'l  sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovasi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì chè alli annieghi in te ogni persona!
E' il rassegnato lamento del Conte Ugolino davanti all'atroce sofferenza che stava portando alla morte i suoi figli (Anche lui considerava figli anche i suoi sciagurati nipoti) e lui stesso.
E' l'invettiva di Dante contro i Pisani per aver chiuso nella Torre della Muda, in Piazza dei Cavalieri, anche gli innocenti 4 figlioletti di Ugolino.
Immagini e parole di sublime liricità. Come solo Dante riesce a fare. 

Nessun commento:

Posta un commento