"Alla facoltà di Gordon gli studenti pubblicavno una rivista ... Jura da tempo gli aveva promesso un articolo su Blok. Per Blok deliravano tutti i giovani delle due capitali, e Jura e Mika ancora più degli altri".
Estratto dal Dottor Zivago di Borìs PASTERNAK, capolavoro della letteratura Russa (Meglio internazionale), scritto nel 1956, anche se ci può apparire come di tantissimo tempo fa.
A tutti gli Studiosi di menti eretiche, in un mondo governato dal dio denaro, quasi in totale assenza di ideali e di buon senso, dedico questo post.
22 dicembre 2013
30 novembre 2013
L'INVITO DI LUCREZIO
"O umano lettore, libera il cuore dagli affanni, allerta la mente, porgi l'orecchio alla vera dottrina. Non giudicare le parole che ti offro prima di averle comprese e meditate".
Quando dopo aver spifferato i miei pensieri più intimi e reconditi a dei "torsoli" e scopro di non aver prodotto in loro la minima impressione divento adirato con me stesso.
Mi dico che, forse, non sono stato sufficientemente chiaro. O, forse, è inutile parlare con chi non è disposto (Idoneo?) ad ascoltare.
Nella società odierna, spesso, purtroppo, si parla ... senza dire niente.
Quando dopo aver spifferato i miei pensieri più intimi e reconditi a dei "torsoli" e scopro di non aver prodotto in loro la minima impressione divento adirato con me stesso.
Mi dico che, forse, non sono stato sufficientemente chiaro. O, forse, è inutile parlare con chi non è disposto (Idoneo?) ad ascoltare.
Nella società odierna, spesso, purtroppo, si parla ... senza dire niente.
DESIDERIO - DUBBIO
Solo dal Desiderio del vero scaturisce il Dubbio.
Solo per il tramite dei Dubbi si può arrivare alla Verità.
La Verità suprema è la sola che può saziare l'Intelletto.
Per eventuali approfondimenti faccio rimando al Canto IV del Paradiso della Divina Commedia di Dante. Tutt'altro che noiosa.
Solo per il tramite dei Dubbi si può arrivare alla Verità.
La Verità suprema è la sola che può saziare l'Intelletto.
Per eventuali approfondimenti faccio rimando al Canto IV del Paradiso della Divina Commedia di Dante. Tutt'altro che noiosa.
25 novembre 2013
L'AMORE SECONDO CARLO A. PASCALE
Riporto di seguito, su richiesta dell'Autore, tre struggenti Poesie d'amore.
DUE OMBRE ( Alla mia Donna)
Siamo due ombre, nella sera che avanza,
tra sabbia e cielo!
Sento l’acqua e la rena
nel tuo lieve respiro.
E l’onda che tramuta
natura imbiancando.
Verginità è la tua anima,
Donna.
Oh se mi chiedessi dove
siamo diretti!
Se mi domandassi della
notte che avanza
Se volassi in cielo ad abbracciare le stelle!
Il mare forse non sa
come parlare a due ombre,
come accoglierle nelle sue
acque,
come accostarle alla sua
diversa natura.
Siamo due esilissime ombre sfilacciate sulla battigia
In una danza di fremiti bianchi.
E, mentre torniamo al
Castello, si frange il ponte levatoio
E restiamo, donna, sospesi nell’aria.
Nella sera. Nel tempo.
Nello spazio.
Per sempre.
c.a.p. 12.11.2013
“Ti
propongo per la pubblicazione sul tuo Blog una poesia che sa di aneliti e di colori smorzati, di desideri che
non tradiscono, di attese che rendono
fragili e pazzi gli uomini. La poesia inoltre stringe in sé la terra e il
cielo, le ombre e la realtà, la stasi e l'inquietudini, il destino assurdo e la
speranza forte. e incrollabile. Ti ringrazio di tutto cuore. Un abbraccio Carlo”
CHE GIOIA!
( A c.b.p.)
Da crisalide a
farfalla,
a regina, la mia
donna.
Da re a pedone,
io, il poeta.
Che gioia!
Amore ha voluto
così.
c.a.p.
01-11-2013
OH CHE TI
DIA
(A C.B.P.)
Oh che ti dia momenti di
follia:
venti statici e freddi,
soli di ghiaccio ed erbe senza fiori
per un dono che fosse
senza pari.
O che ti dia il cielo
della notte
Fiorito in fronte a Dio
come regalo.
O il pane del mio forno
Fragrante come il fiore
della vita.
O le mie nubi
intrecciate d’amore,
Morbidi sensi sul divino seno.
Nulla io credo che t’abbia donato
quando si spezza il ramo
del perdono.
Ti porterò il perfido
Giasone ed Argo e il Vello d’Oro
e il grido della Colchide …
E la maga Medea, rossa di
sangue.
Oh che ti dia la vita… tutta
la vita…
Senza chiederti nulla e
poi morire.
E’ questa la follia,
Donna.
c.a.p.
20-10-2013
Tra Innamoramento ed Amore (O “calorosa
Amicizia” come direbbe Qualcuno) librano, spensieratamente, nel vorticoso cielo,
le struggenti parole del Poeta. Sempre più desideroso di Vita.
Chiedo venìa all’Autore ed ai miei Lettori
per il ritardo nella pubblicazione di queste belle Poesie, tutte dedicate, probabilmente, alla stessa Persona che riesce
a farlo sognare come quando era … bambino.
2 novembre 2013
Mia Martini - Quante volte
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Il mare d'inverno - Loredana Bertè
Poesia.
http://www.youtube.com/v/AILftA3E1R4?version=3&autohide=1&autohide=1&showinfo=1&feature=share&autoplay=1&attribution_tag=Q451ifKp2BRa3Z6jU3frCw
http://www.youtube.com/v/AILftA3E1R4?version=3&autohide=1&autohide=1&showinfo=1&feature=share&autoplay=1&attribution_tag=Q451ifKp2BRa3Z6jU3frCw
Ivano Fossati - La mia banda suona il rock
http://www.youtube.com/v/y9XLiQmFoB0?version=3&autohide=1&showinfo=1&autohide=1&autoplay=1&feature=share&attribution_tag=YFN8eKXOWN4SDQJ-LjUrpQ
23 settembre 2013
OH CHE MI FOSSI …
Oh che mi fossi illuso
di morire felice
E che mi fossi trovato
sul sentiero d’una stella cometa!
I poeti immergono le loro ansie nel mistero con solenne
innocenza
E tracciano la voglia di sensazioni diverse e di fuoco.
E galoppano il Logos.
Non amano che il loro
mondo, i poeti, e tutto accolgono nel ristoro sognato.
Non toccate i poeti
che tremano di ansia.
Non seminate balbuzie
e opacità nel loro animo.
Non ascoltate le parole dei folli nella cui mente tutto
deraglia.
Lasciate che vada sulla via di una stella cometa e che faccia ballare la sua chioma
per avvolgerla a coda
di cavallo alla nuca di lei.
Donate spazi immensi e
tempo aggiogato ad una fattura d’amore.
La mia donna dalla piramide di Cheope sparge
a granelli di grano il mio amore.
Morrò nella tua tenerezza. Donna. Felice.
Poesia di Carlo A. PASCALE. Alla ricerca della Stella Cometa ... Ogni vero grande poeta è, sempre, alla ricerca del suo Sacro Graal, della sua Divinità, della sua Speme, del suo Io.
SALIRO' ...
Salirò sulla montagna innevata
Sul picco più alto del mondo.
Mi siederò sui cirri del cielo
Per donarti un canto di festa.
E le stelle.
Respirerò la storia dei vicoli dove qualche randagio abbassa la testa
Sull’aspre pietre, perso nelle antiche
dimore,
battute dal freddo in una angoscia
sfinita.
E tu accarezzi quel cane e prendi me per
mano lungo la strada.
Noi siamo la vita che batte ai sospiri del vento e che vola lontano
In un flusso di note.
Sei un campo d’amore che freme sulle
gemme dei rami
E corre in lontananza.
Avrà braccia bianche la tua anima nella
stasi del tempo
e
occhi di menta correndo nel cielo lucente.
Quando ti porgo i miei versi, ti verrà
voglia di crepare di gioia,
Semmai nella tua anima avverti l’eterno
Tra fantasmi di lacrime e fede.
E sorrisi, e inquietudini, e voli. E
memoria.
Bianca è la luna di ghiaccio sulla cima
più alta.
in un velo di tenerezza affettuosa.
E sarai l’acqua in cui palpita il cielo che muore
nelle fresche pupille di menta, Donna.
Guardami.
Devi guardarmi più in fondo per salvarmi.
Poesia di Carlo A. PASCALE, dedicata a C.B.P.
9 settembre 2013
POETI E BUGIE
"che bugiardi i poeti e tutti gli altri! Volti a far credere che è il sentimento che conta, mentre ciò di cui si ha essenzialmente bisogno è quella sensualità che arde, che divora, e che è anche un pò torbida...
Ci vuole un'intensa sensualità per purificare e ravvivare lo spirito. Una sensualità pura, ardente, senza orpelli"
da L'amante di Lady Chatterley di David H. Lawrence
Ma è la sensualità o il sentimento il vero supporto del rapporto di coppia? Il romanzo sopra richiamato sostiene che senza la prima la coppia salta. Quindi non vale il viceversa, come sostengono i poeti? E' possibile ipotizzare la necessaria coesistenza di entrambi gli elementi per il sostegno della coppia? Ma è razionale sostenere la stessa necessità del sostegno della coppia?
Ci vuole un'intensa sensualità per purificare e ravvivare lo spirito. Una sensualità pura, ardente, senza orpelli"
da L'amante di Lady Chatterley di David H. Lawrence
Ma è la sensualità o il sentimento il vero supporto del rapporto di coppia? Il romanzo sopra richiamato sostiene che senza la prima la coppia salta. Quindi non vale il viceversa, come sostengono i poeti? E' possibile ipotizzare la necessaria coesistenza di entrambi gli elementi per il sostegno della coppia? Ma è razionale sostenere la stessa necessità del sostegno della coppia?
STUDI - ESPERIENZE - PROGETTI
L'uomo nella sua esistenza con i suoi studi ha, sempre, cercato di capire tutti i meccanismi di funzionamento della vita. Ha accompagnato ogni studio con una attenta fase sperimentale avente il compito di confermare le teorie elaborate. Esperimenti svolti e ripetuti, spesso in modo ossessivo, come per esempio nella meccanica quantistica, nel secolo scorso, con riguardo all'infinitamente piccolo. Ma, andando all'infinitamente grande è possibile ipotizzare, con E. Bloch, che "il mondo è un esperimento che si può concludere positivamente, con l'acquisizione di un senso ultimo, o negativamente, con il fallimento e la dispersione nel nulla?"
In entrambi i casi quale sarebbe il Progetto e chi sarebbe il Progettista?
In entrambi i casi quale sarebbe il Progetto e chi sarebbe il Progettista?
28 agosto 2013
LA MIA DONNA
“Vorrei abbracciarti, baciare la tua pena e scioglierla”
La mia donna che snoda i capelli come cavalli in corsa
entra in campo;
che freme in cima ai pioppi del torrente
che scivola nel buio come follia d’amore;
che abbraccia questa certezza della morte
con occhi di fuoco,
ha voglia di perdersi.
A te i sogni dissennati che ardono
A te le vertigini dei monti,
a te il turbine amaro della fine, donna.
“Vorrei abbracciarti, baciare la tua pena e scioglierla"
Sei entrata in campo da madre di un unico sentimento
più grande del mondo
E spezzi il pane nella quotidiana fame.
La mia donna prega
Ed ha lacrime d’angoscia e di gioia agli occhi per abbracciarmi
E portarmi davanti all’Altissimo.
Regalami la pace e il ristoro, donna.
In questa notte senza stelle che la luna accarezza con mano dolce
Da uno squarcio di luce.
“Vorrei abbracciarti, baciare la tua pena e scioglierla”.
La mia donna cammina spedita lungo la strada del sogno
E scioglie il manto nevoso dei monti
Per arrivare alla cima.
Alza allora le braccia e asciuga le sue lacrime alle nubi più calde.
La mia donna è l’impossibile anello della felicità
Ed io l’amo da uomo.
La mia donna è fragile e morrà come una foglia.
Non la posso salvare ma l’amo.
di Carlo A. PASCALE
Poesia ricevuta tre giorni fa dall'Autore al quale mi rivolgo con una famosa frase di una pia suora portoghese: "Amore! In quale follia non arrivi a farci trovare il piacere"
UOMO LIBERO E SCIENZIATO
Nell'ambito della Fisica Albert EINSTEIN occupa uno dei vertici, con Galileo, Newton, Eratostene. Il suo genio (Allo studio delle Scienze ha accompagnato l'ironia genuina su tutto e su tutti) l'ha portato, nel 1921, al premio Nobel. Premio che, ironia della sorte, non gli è stato conferito per la "teoria della relatività", che l'ha reso famosissimo, ma per i primi studi sulla "fisica quantistica", che, intanto, aveva abbandonato. Egli, in una lettera al suo amico Schrodinger, scherzando, su tale svolta nei suoi studi, ha affermato: "Dopotutto, molte giovani puttane diventano vecchie suore e molti giovani rivoluzionari si scoprono vecchi reazionari".
In assonanza con un noto pensiero di Winston CHURCHILL.
La sua Libertà e la sua Autonomia di pensiero (Era un autentico Intelletto Ereticale) non sempre sono state bene accolte dal potere che in certi frangenti lo ha emarginato.
La Libertà e l'Autonomia l'Uomo, anche oggi, le può conquistare con una profonda Cultura (E, per ... censo).
AMORE
"Amore! In quale follia non arrivi
a farci trovare il piacere"
di una pia Signora Portoghese
21 agosto 2013
FREMITI NEL SILENZIO DELLA SERA
E questa voce che mi chiama a
sera,
questo murmure lento del mio
fiume
questo pallido tempo della fine
passano ancora nella mia speranza
dannando un duro fremito
d’angoscia.
Sbanda questo stormo di passeri
ed impazza il grido dei rondoni.
Questo tempo che muore dentro il
cuore
Mi germina nell’anima come canto
di festa.
Oh quel lago che s’immerge tra i monti su cui sfavilla il
cielo!
E quel sorriso stretto sulla
bocca come un fiore velato.
E il platano grandeggia nello
spazio come bacio di donna innamorata,
Tutte le mie inquietudini ti mando per sentirmi rapito dal tuo pianto.
Il gorgoglio del sangue mi genera struggenti desideri
E canti d’altre feste...
Non cedo all’orologio della vita che certo non sorregge i miei sospiri
E questa angoscia mi consuma dentro
Come spina di rosa avvelenata,
Io sento Me
che piange e che dolora
ghermito nelle spire del silenzio
Io che a guisa di bimbo cerco un seno
e occhi tenerissimi che sognano.
Amo l’alba leggera prima che il giorno la trafigga e
scuota
Amo il cielo disteso ad
acquarello in un filo di luna che
vaneggia
E lo spazio che non ha confini e
tutto ciò che corre oltre la terra.
Quando smarrito alzo le braccia
per toccare Dio.
Impalpabile è la carezza che non
ho mai avuto,Donna!
E’ il sorriso che precede il
tuono
il tuo amore.
il tuo amore.
di Carlo A. PASCALE
Questa è l'ultima (Ricevuta poco fa) lirica malinconica di Carlo. Invito i miei lettori alla lettura e rilettura di questa voce sommessa che si muove nella brezza della sera. E, comunque la pensiate, aspetto commenti che, naturalmente, possono anche discostarsi dal mio punto di vista.
Oggi (22/08/2013) ho aggiornato la poesia, secondo le piccole modifiche apportate dall'Autore.
Oggi (22/08/2013) ho aggiornato la poesia, secondo le piccole modifiche apportate dall'Autore.
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