La vita è fatta, anche, di continue contrapposizioni. Essa, spesso, mette a confronto situazioni opposte contrastanti. Tipo:
- Il bianco col nero
- Il bene col male.
- Il bello col brutto.
- La vita con la morte.
L'essere umano esiste per vivere e godere dei frutti e delle gioie esistenti sulla terra. La morte toglie ad esso la possibilità di provare gioia dalle varie possibilità. La vita è un percorso, un diritto, personale che nessuna persona ha il diritto di cancellare alle altre.
In modo accidentale, non voluto (Per colpa), oppure volontario (Per dolo), ci possono essere delle "interferenze" che modificano il corso della vita. Elementi essenziali che possono determinare dette modificazioni sono i veleni. Sostanze che se ingerite oltre un limite di accettabilità del corpo umano portano alla morte.
Esistono in natura varie azioni che possono portare la morte delle persone. Tra esse l'assunzione di sostanze naturali comunemente esistenti in natura. Alcune di esse sono estremamente letali, altre hanno un livello di pericolosità più attenuato rispetto alle prime.
In entrambi i casi è opportuno tenere presente che piccole dosi di veleno possono essere tollerate dall'organismo umano senza alcun problema (Come cantava, qualche tempo fa, un giovane cantante italiano e come faceva Mitridate, noto re d'oriente, che tutte le mattine faceva colazione con panna al veleno. Mitridate, in sintesi, ha confermato che l'assunzione sistematica minimale (In piccole dosi) di un veleno porta all'acquisizione di una buona capacità di opporsi al veleno. Capacità che non hanno le persone che non hanno mai fatto uso dello specifico veleno).
Il veleno? Secondo alcuni non esiste. Le persone possono fare uso anche delle sostanze più terribili facendole diventare addirittura rimedi per la salute.
A piccole dosi esse sono un rimedio, a forti dosi sono letali.
A)- Sostanze molto pericolose.
A1)- Tossina botulinica.
Si genera negli alimenti mal conservati e nelle ferite infette.
A2)- Batracotossina.
È presente nella pelle di alcuni tipi di rane e di uccelli.
A3)- Brucina.
Solida, bianca, inodore. Si estrae da fave di S. Ignazio e da noce vomica. Molto tossica. È un veleno simile alla stricnina.
A4)- Stricnina.
Sì estrae da piante. Inodore, incolore. Fortemente tossica. Si fa uso anche nella medicina.
A5)- Acqua tofana.
È una sostanza a base di arsenico. Il nome deriva da una nota avvelenatrice siciliana.
A6)- Arsenico.
Potente veleno, inodore, incolore.
A7)- Cicuta.
Pianta selvatica ad elevata tossicità.
B)- Sostanze con minore pericolosità.
B1)- Oleandro.
Pianta tossica per la presenza di oleandrina. È considerata simbolo dell'oblio, della sfortuna, ma anche della resistenza e della bellezza.
B2)- Belladonna.
Pianta spontanea velenosa.
B3)- Mughetto.
Pianta bella che può portare veleno al cuore.
B4)- Mandragora.
Erba spontanea tossica.
B5)- Tasso.
Pianta tossica d'ornamento.
B6)- Digitale.
Pianta tossica dai fiori bellissimi a campanella.
B7)- Stramonio o Erba del diavolo.
Erba che porta facilmente delirio, allucinazione.
B8)- Edera.
Rampicante molto diffuso anche nei giardini. Bacche e foglie sono urticanti.
B9)- Azalea.
Pianta dai fiori bellissimi e singolari. Le sue tossine possono portare guai seri al cuore e allo stomaco.
Esistono molti altri vegetali che possono portare serie conseguenze alla salute dell'uomo.
Potenti sostanze velenose sono presenti in certi tipi di funghi, qui non trattati.
È importante non fare uso di quei vegetali per i quali non si conoscono le caratteristiche sull'alimentazione.
L'arte del sapiente sta nel saper guidare la casualità. A proposito di veleni l'abate Adelmonte diceva:
-nel giardino coltiva cavoli. Scegline uno;
-innaffia il cavolo, per tre giorni, con una soluzione di arsenico;
-il terzo giorno il cavolo si ammala e ingiallisce. Quel cavolo tagliato, per tutti è maturo, per il sapiente è avvelenato;
-il cavolo se dato in pasto al coniglio porta l'animale alla morte;
-gli intestini del coniglio buttati dal cuoco in un letamaio portano alla morte la gallina che li becca;
-l'avvoltoio che nota le convulsioni della gallina piomba e mangia dal cadavere di essa;
-l'avvoltoio muore e cade in un lago ove un'anguilla golosa mangia l'avvoltoio e resta avvelenata;
-il commensale mangia l'anguilla, resta avvelenato e muore.
I medici attestano la morte dell'uomo, per tumore. Si saprà mai il colpevole se il caso è sapientemente gestito?
Se le sostanze velenose fossero di facile preparazione, anche dalla gente comune, siamo sicuri che non si andrebbe incontro ad una condizione col 50% degli umani che tende ad avvelenare l'altro 50%?
Infine, se il delitto, visto che di delitto si tratta, sfugge alla giustizia degli uomini, sfuggirà a quella di Dio?