Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

27 dicembre 2024

IO. VISTO DA DENTRO

   Spesso, in questo mio sito, parlo di fatti e circostanze che riguardano  altri, e, così facendo, implicitamente, parlo di me stesso. 

Ora, con questo post parlo, esplicitamente, concisamente, di me; del mio modo di essere e di pensare. Cercando di essere, francamente, il più possibile spontaneo. 
Lascio aperta, come sempre,  ai miei lettori, la possibilità di esternare, concordi o discordanti, punti di vista. 

-Persona perbene. 
Sì, mi considero una persona perbene, dotata di quelle caratteristiche che sono presupposto per tale affermazione e, in parte, di seguito accennate. Ho estremo rispetto verso tutti gli esseri viventi (Mondi: vegetale, animale, umano). Con qualche, saltuaria, eccezione. 

-Persona giusta. 
Mi sforzo, da sempre, per cercare di essere rispettoso della Giustizia nell'ambito diretto o riguardante terzi. Anche a costo di rimetterci dal punto di vista personale. 
Per ogni argomento, sempre, ascolto e cerco di capire tutti i punti di vista, concordi o dissomanti. Ho sempre cercato, e cercherò, di analizzare le due facce della medaglia, prima di esprimere opinioni. Opinioni, le mie, che non sono mai state condizionate da interessi personali. Mi sono, sempre, espresso, e mi esprimerò, senza peli sulla lingua. Secondo coscienza. Tale caratteristica, mi rendo conto, mi porta ad essere visto, assimilato, a una persona spietata, antipatica, ma non lo sono. 

-Persona vicina alla scienza.
 Considero la Scienza il vero e sostanziale presupposto per la crescita etica, economica e morale dell'essere umano. 

-Personalità. 
Sono convinto di essere depositario personale  di un alto concetto di moralità e di etica. 
Da sempre ho rispetto della cosa pubblica, che mi sforzo di tutelare e di far amare anche dal mio prossimo. 
Sono cosciente del fatto che in alcuni momenti posso apparire superbo o altero, ma penso, sono sicuro, di non esserlo. Probabilmente sono dei momenti temporanei legati a specifici argomenti riguardanti i principii etici e morali. Di norma sono disponibile al dialogo con tutti. 
Posso affermare di essere, spesso, in ambito riservato, generoso e indulgente. Mi considero generalmente cordiale, gentile, affettuoso. 
Non amo mettere in mostra le mie caratteristiche positive. Di contro, tendo ad esaltare, quelle irruente, passionali, negative. 
Faccio spesso degli esami di coscienza per capire se dal mio modus vivendi può derivare una qualche negatività nelle persone che mi ascoltano. 
Sono un uomo con alti e bassi legati alle interlocuzioni col mondo esterno, che non sempre considero come il mio. 

-Professione. Faccio, da sempre, una attività professionale che amo molto. Sono, orgogliosamente, un Ingegnere libero professionista. Nel mio piccolo ho cercato e sto ancora cercando, per quanto possibile, di migliorare le condizioni della mia categoria, cercando di superare i luoghi comuni e le invidie presenti in ogni settore lavorativo. 
Ho, piacevolmente, studiato (Laurea in Ingegneria, Università di Pisa, Civile Grandi Strutture, Massimo dei voti) , e studio, molto, per tenermi aggiornato su tutti i settori d'interesse. 
Molti di coloro che operano nel mio settore (Architettura, Ingegneria, ambito prevalente pubblico) hanno stima della mia persona e della mia professionalità. 
Ma non posso omettere l'esistenza di soggetti che guardano nella mia direzione con malanimo e invidia procustiana. Anche verso costoro ho reagito, sempre, con rispetto e comprensione. Con sorriso e apertura umana. 

-Vivere. Vivo la mia vita, personale e professionale, sommessamente, in modo riservato, per conto mio. Senza interazioni, o con poche interazioni, con altri. Senza parlare o sparlare con altri, di altri. Ho rispetto delle vite e delle scelte degli altri, nei frangenti a comune, anche quando esse non sono condivisibili. 
La cattiveria di persone primitive, barbarie, mi ha colpito, gravemente, ma ho, sempre, avuto la forza di lottare e di andare avanti. Magari, confesso, ignorando, cancellando, isolando, tutte quelle persone che, in modo diretto o indiretto, hanno svolto funzioni, dirette o indirette, contro la mia persona. 
Spesso mi son domandato del perché di tali comportamenti barbarici, senza trovare alcuna giustificazione accettabile, diversa da quella sopra indicata. Con tanto smarrimento e tanta amarezza che ti resta in cuore. Specialmente quando, magari, scopri che la cattiveria, fine a se stessa, proviene non da persone sconosciute, ma da persone verso le quali ti sei spontaneamente impegnato, donando aiuto, assistenza, sostegni; anche economico. 
Riconosco di avere difficoltà a digerire tutte le persone che, direttamente o indirettamente, mi hanno fatto del male. Non sono portato al perdono facile. Tendo, semplicemente, a ignorare, cancellare, tali persone. Per me sono come inesistenti. 
Anime prave, ignote, scomparse. 
Forse sono un po': megalomane, presuntuoso. 
Sono stato e sarò sempre dalla parte degli ultimi. Con principi di Libertà, Uguaglianza, Giustizia, Democrazia. 
Col criterio che nessuno dovrebbe poter disporre del superfluo fintanto che ogni essere umano non abbia la disponibilità del minimo necessario per una vita decorosa. 
Non accetto, per esempio, che un tipo come Rasputin passi la notte, al freddo, sui treni (E di questo sono grato a tutti coloro che lo consentono) mentre la nostra Repubblica distribuisce denari in "quantità volgare" a soggetti che non ne avrebbero diritto o bisogno. 

-Socialità. Da sempre vivo in modo autonomo. Non collettivo. 
Non appartengo, non sono iscritto, ad alcun partito o club, se si esclude l'ordine professionale degli Ingegneri, obbligatorio, per legge, al fine di svolgere l'attività suddetta. E, per come è gestito, per quanto mi riguarda, si potrebbe farne a meno anche di questo. 
Ho le mie idee su tutto, ma le esterno, prevalentemente, con persone di cultura e intelligenza. 
Amo leggere e scrivere. Amo parlare e ascoltare  cose intelligenti, di qualsiasi campo. Specialmente sui massimi sistemi. 
Amo pensare e fare il possibile per la crescita sociale e culturale degli ultimi, degli umili. Di coloro che non sono ascoltati da nessuno. 
Non amo ascoltare discorsi retorici o volgari (Ho imparato a dire qualche parolaccia solo in seguito ad un periodo di lavoro intendo con una persona che ne faceva largo uso) . 

La mia vita è stata regolare, con ampi intervalli di felicità di vita e professionale. 
Ho lavorato molto, anzi moltissimo, ma per tutto quello che ho fatto, ho guadagnato poco. 
Spesso ho svolto attività professionale non remunerata, per il solo scopo di aiutare persone colpite, umili o prive delle necessarie risorse. 
Forse, in ambiti geografici diversi avrei ottenuto maggiori gratifiche e soddisfazioni. 
   E, nonostante tutte le avversità vivo. Con gioia, riservata. 

19 dicembre 2024

OLTRE LA VITA. PISA

Cimitero monumentale. Piazza dei miracoli. 

NATALE - UNGARETTI

Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade. 

Ho tanta stanchezza sulle spalle. 

Lasciatemi così, 
come una cosa posata in un
angolo e dimenticata. 

Qui non si sente altro che il caldo buono. 

Sto con le quattro capriole
di fumo del focolare. 

ESSERE O APPARIRE?

 Nella vita è più importante essere o apparire? 
È più importante il contenuto o il contenitore? 

Quante volte abbiamo sentito dire che "non è l'abito che fa il monaco"? 
È importante la qualità o la quantità delle cose, dei percorsi, degli studi? 

Quanta importanza ha, nelle scelte, il contenitore rispetto al contenuto? Facciamo mente locale alla cura applicata dalle grandi marche che producono e commercializzano profumi, per esempio, e riflettiamoci sopra.

Quante volte abbiamo sentito dire che il contenuto non conta? Che è il contenitore che determina le scelte future?
Sono i condizionamenti, le convenzioni sociali, che ci avvicinano, o ci allontanano, alla forma o alla sostanza. 
E quali sono?

Attrattori verso la forma:
-Il denaro è un grande attrattore verso l'aspetto formale.
-Lo specchio con la nostra immagine riflessa è un forte veicolo che ci invita, ci sprona, ad essere convenzionalmente formali. E' l'oggetto che, per eccellenza, rappresenta le apparenze. Quello che si vede. 
-Il vestito che copre il nostro corpo ha l'obiettivo di condizionare il giudizio nei nostri confronti, al di sopra di qualsiasi considerazione nel merito. Nelle sfilate di moda, in genere, le modelle sono oggetti anonimi che portano a spasso il vero protagonista: il vestito in mostra per essere venduto.
-L'automobile che possediamo, o guidiamo, fornisce indicazioni sul nostro patrimonio monetario, ma non su quello etico e morale. Il valore venale del mezzo rappresenta, in modo direttamente proporzionale, la capacità attrattiva del possessore.
-La bellezza fisica è un formidabile strumento di condizione verso l'apparire. La bellezza fisica è qualcosa di effimero condizionato sia dalle reali ipotesi di fascino sia dalla persistenza delle caratteristiche nel tempo. Le persone dotate di bellezza di preoccupano, sostanzialmente, del mantenimento delle condizioni fisiche, senza mostrare interesse per la bellezza interiore. La vita, in ogni caso, sul viale del tramonto, tende al dissolvimento delle caratteristiche fisiche. Con traumi psicologici che, se non bene affrontati, possono portare stati di squilibrio neuro-psicologico. 
-Le cerimonie ufficiali (Matrimonio, Incarichi, Funerale) sono molto più importanti della figura celebrata.
-I luoghi comuni sono elementi di freno per il cuore. Sono quegli elementi che spingono verso l'omologazione, verso l'annullamento della propria personalità. Quindi, si dovrebbe scappare il più veloce possibile davanti a persone che affermano, proditoriamente, frasi banali, perniciose, del tipo: 
Così è come fanno tutti; Abbiamo fatto sempre così; Devi essere il migliore di tutti; Non sei abbastanza bravo; ...
   Tutti questi attrattori parlano di come appare il soggetto in questione dall'esterno. Danno informazioni sulle caratteristiche economiche, fisiche, estetiche, ma nulla dicono su come esso è all'interno. In sintesi il contenitore è molto più importante del contenuto. L'apparire è un mostrarsi senza mostrarsi. Si mostra una facciata che raramente corrisponde alla propria anima. E' solo apparenza.
Il desiderio sfrenato di primeggiare, di arrivare ai vertici, di un determinato settore di norma rappresenta un grosso impedimento per la ricerca e la serena vivibilità dell'anima. 
Il successo, la popolarità, la perfezione, sono cose che portano alla necessità di acquisire e indossare una maschera da mostrare al pubblico. Maschera che, spesso, è costretta a scontrarsi con quella reale dell'anima. Con quest'ultima quasi sempre perdente. 
Questi attrattori sono subdoli ricatti, letali dell'anima, che vengono imposti, implicitamente, con la minaccia e la paura di una conseguenza. 

Attrattori verso la sostanza:
-Il dialogo sincero mostra in evidenza la bontà d'animo della gente.
-L'amore verso le persone e verso l'ambiente mostra l'intimità dell'anima del soggetto.
-La cultura, la necessità di conoscenza, rappresenta la caratterizzazione delle persone. Con essa l'uomo si presenta mostrando la sua faccia, senza restare anonimo. La lettura di un libro rappresenta un grande punto di non ritorno, verso l'esaltazione della propria anima, del proprio cuore.
-La spontaneità di essere se stesso elimina qualsiasi finzione che ti spinge ad essere un altro. E per essere se stessi, in molti casi della vita, è molto meno vantaggioso che mostrare un volto di facciata. Inoltre, per essere se stessi bisogna essere, anche, coraggiosi per andare incontro a tutte le avversità (Spesso anche gravi) che i tuoi simili ti pongono.
   Sono questi gli attrattori che aiutano l'uomo a cercare, e ritrovare, se stesso. Il proprio io interiore, libero da pastoie e da condizionamenti. Senza i condizionamenti dell'apparire, del sembrare, ma con la semplice determinazione di essere quello che si è. Umile o importante quanto si vuole, ma in nessun caso soggetto  clonato. Con la chiara e limpida luce propria, proveniente dalla propria anima.

IL TEMPO

 Il tempo è qualcosa di cui tutti parliamo, ma non è di facile definizione.
Il tempo, come tante altre cose complesse della vita, è una convenzione.

 Il tempo può essere definito come interno o esterno all'uomo. E' detto interno quando riguarda i fatti personali di ognuno. Tipo il modus vivendi o l'età che ognuno ha, o pensa di avere. Sì, perché l'età non è un fatto puramente aritmetico fine a se stesso. Essa dipende da fattori personali che, in quanto tali, cambiano da persona a persona.

Il tempo esterno è quello che è condizionato non alla singola persona, ma alla collettività.

Il tempo, in generale, può essere paragonato ad una piccola auto oppure ad una fuoriserie. In funzione delle diverse condizioni di vita  l'uomo è alla guida dell'una o dell'altra macchina, con conseguente diversa velocità (Rapporto di spazio su tempo). 
Col tempo che:
 - non passa mai per chi è costretto ad aspettare;  
- passa troppo veloce per chi gioisce;  
- è eterno per chi ama e per chi ha profondi ideali relativi ai massimi sistemi.

IL DOLORE

 Il dolore è quel qualcosa che tende ad annientare, dal punto di vista fisico e da quello psicologico, l'esistenza dell'uomo.

L'uomo gravemente ferito porta, sempre, con sé il dolore. Dolore che reagisce col rifiuto dell'incompetenza, della barbarie, delle avversità, della malvagità, dell'ingiustizia. 

Può essere di origine interna o esterna alla persona.
In ogni caso, il vero terribile dolore non è quello che si dice, ma è quello che si tace. 
Quello con cui si convive dentro. In silenzio. 

2 dicembre 2024

PONTE RION ANTIRION



Foto col Ponte in corso di costruzione. 
-Posizione. 
Il ponte Rion Antirion, uno dei più eleganti Ponti Strallato moderni, si trova in Grecia, nella zona di Patrasso, presso la costa Jonica;
attraversa il golfo di Corinto, tra le città di Rion, nel Peloponneso, e Antirion, nella Grecia continentale.

-Dati tecnici. 
Tipo: Ponte strallato
Materiale: Acciaio e cemento armato
Lunghezza: L = 2. 883 m
Luce max: lmax = 560 m
Altezza luce: H = 60 m
Larghezza: la = 27 m
Altezza: h = 164 m. 

-Progetto. 
È stato progettato dall'architetto Berdj Mikaëlianet, autore di numerosi altri ponti, e costruito dal gruppo di BTP francese Vinci, con un costo complessivo di 771 milioni di euro.

-Sismicità. 
Il golfo di Corinto si trova in un'area altamente sismica, ha fondali melmosi e incoerenti ed è spesso sottoposto a venti che superano i cento chilometri orari.
È dimensionato per resistere a terremoti superiori a 7 gradi sulla scala Richter. Sarebbe secondo i costruttori «il luogo più sicuro in caso di sisma maggiore nella regione di Patrasso». 

-Strutture portanti. 
La struttura è un misto di acciaio-cemento armato su quattro torri in cemento di 90 metri di larghezza, pesanti 150 000 tonnellate ciascuna. La piattaforma principale è di 560 metri per una lunghezza totale di 2.880 metri, sospesa a 60 metri al di sopra del livello del mare.

-Fondazioni.
Il fondale del golfo di Corinto è costituito da terreni non compatti (argilla, limo, sabbia fine). 
La roccia si trova a più di 1000 metri sotto. La profondità dell'acqua raggiunge i 65 metri. Le fondazioni di ognuna delle quattro enormi torri sono state costruite in bacino di carenaggio, e rimorchiate in galleggiamento prima di essere definitivamente immerse una volta che la loro costruzione ha raggiunto i 60 metri di altezza. Questa operazione di alta precisione tecnologica è stata effettuata dalla ditta olandese Smit, specializzata nel trasferimento di piattaforme al largo.
Le fondazioni del ponte poggiano su delle basi di ghiaione di grossa granulometria, al di sotto del quale è presente il terreno argilloso precedentemente consolidato con centinaia di pali metallici dal diametro di 2 metri. Questa particolare soluzione consente al terreno di non cedere sotto le sollecitazioni di un eventuale sisma, e alle torri del ponte di traslare sullo strato di ghiaia artificiale senza trasmettere sollecitazioni all'intera struttura del p
onte.