Significato - Forma - Manifestazione - Effetti.
Nella vita di tutti i giorni siamo costretti a sapere di comportamenti obbrobriosi di certi umani, che di umano non hanno nulla. Solo cose bestiali.
Prevaricazione.
Prevaricare significa agire contrariamente all'onestà, all'onore, andare oltre il limite del lecito.
È trasgredire a danno di altri innocenti, peccare. È abusare del potere, per vantaggio economico e /o sociale personale, su chi è più debole.
È la sopraffazione del più forte, del prepotente, sul soggetto più debole.
È abuso, angheria, sorpreso, prepotenza, arbitrio, verso un umano più debole.
È abuso attuato facendo uso di forza bruta, di arroganza, in totale dispregio della volontà, del bisogno altrui, dei diritti umani e civili di terzi, del buon senso, dell'umanità.
Violenza.
La violenza è la aggressività, la brutalità, la furia, l'impeto, la bruta forza fisica e morale che un soggetto più forte esercita su uno più debole.
È la pressione fisica e psicologica che viene applicata su un soggetto al fine di indurlo alla sottomissione, a compiere atti che mai, in condizioni libere, avrebbe, mai, accettato di fare.
È il reato compiuto da chi costringe un altro soggetto, piu debole, a fare, tollerare, non fare qualcosa, secondo la volontà del prepotente.
È esercitata dal soggetto ch'è solito abusare della sua forza fisica. È fatta in modo incontrollato, distruttivo, con intensità crescente, con lo scopo di imporre la propria volontà.
Bullismo.
È il comportamento violento messo in atto da un soggetto (O da un gruppo, gang, clan, a cui il soggetto fa capo, appartiene), col fine di assoggettare, sopraffare, una persona più debole. Al fine di trarne profitto, vantaggio, economico e/o personale. Vantaggio da far valere anche con altri, con lo stesso fine. Con la determinazione di ottenere ulteriore riconoscimento di prepotenza, spavalderia, sfrontatezza, teppismo.
Significato.
È il riconoscimento della capacità di esercizio di violenza, di potenza bruta, che porta, al soggetto attuatore, vantaggi nell'ambito delinquenziale. Con prestigio delinquenziale a favore del bullo e danni fisici e psicologici a carico del soggetto messo sotto attacco. Con ulteriori danni indotti a carico della famiglia della vittima e della società. Società che sarà costretta a trovare soluzioni, non sempre accessibili, per la cura delle conseguenze del corpo e della mente.
Forma.
Il soggetto prepotente, bullo, con la sua arroganza, si fa vedere dal soggetto più debole, al quale vuole imporre la sua volontà, il suo potere. Con la minaccia di esercizio della violenza impetuosa in caso di mancata accettazione dello stato di subordinazione.
Alla persona debole son poste richieste estorsive economiche e psicologiche. Di natura illegittima, illecita, illegale. Richieste che quasi sempre, sin dall'inizio, sono rigettare dalla vittima. Rigetto che porta ad un incremento della violenza sopraffattiva.
Manifestazione.
La violenza bullista è manifestata nel modo più semplice e banale possibile. Il bullo ha bisogno di far vedere, a se stesso e agli altri del clan la sua potenza nel portare alla sottomissione il maggior numero possibile di persone. Persone che quasi sempre son portate ad evitare il contatto fisico e/o dialettico col violento. Tale comportamento elusivo porta il bullo ad esplicare sempre con crescente violenza le sue richieste. Fino ad arrivare al turpiloquio, poi alla violenza verbale, alle ingiurie, AE minacce, alla violenza fisica vera e propria.
Effetti.
Quasi sempre l'azione di violenza bullista, molto sottovalutata da chi di dovere, porta effetti devastanti, negativi, definitivi, assoluti, irreversibili. Specialmente quando essa, forse per pudore e/o paura non viene esternata a terzi. Terzi che con una presenza forte, robusta, determinata, esplicitata in modo netto al bullo e a tutto l'ambiente circostante, può, quasi sempre, impedire, bloccare effetti negativi.
Nella maggioranza dei casi gli effetti sono questi:
1)- Il violento la fa franca. Soddisfa il suo io di prepotenza. Crescendo nella scala d'ambito delinquenziale.
La vittima accusa il colpo e accetta, in modo implicito o esplicito, la sconfitta. Con conseguenze negative dal punto di vista fisico e mentale.
2)- Il violento viene messo con le spalle al muro e costretto a fare un passo indietro da quella vittima.
La vittima resasi conto delle cambiate condizioni di violenza contro la sua persona torna ad un tranquillo vissuto quotidiano.
In tutti i casi la cosa che emerge la totale assenza delle istituzioni.
Casi specifici.
a) - Alfa.
È il caso della soccombenza totale della vittima, che non ha ricevuto alcun aiuto né dallo Stato, né dalla cittadinanza attiva.
In un paesino interno della L... un uomo di origine as... , di etnia S... , perfettamente inserito nel contesto socio-economico locale, ha tre figli. Bravi ragazzi, seri, intelligenti, studiosi. Una femminuccia e due maschietti. Terminata la scuola media inferiore, fatta nel paesino ove tutti li conoscevano e rispettavano, si iscrivono alle scuole medie superiori.
La ragazza, come una sua amica locale, si è iscritta alla Scuola ex Mag... di L... , e quest'anno è di maturità.
I due fratelli si sono iscritti alla Scuola Statale Prof.... di S... . Il più grande, due anni fa, si è diplomato, ha cercato lavoro ed è stato subito assunto in una azienda metalmeccanica, nel br... .
Il secondo, più piccolo di due anni, sin da quando c'era il fratello, ora diplomato, ha subito attacchi di natura bullista. Attacchi ai quali i due fratelli hanno reagito col silenzio e con la forza e la consapevolezza dell'essere in due.
La partenza del fratello maggiore ha portato il ragazzo più giovane in uno stato di debolezza nei confronti del bullo, assistito dalla sua banda. Tale stato di sofferenza psicologica l'ha portato a un isolamento sempre più forte, alla diffidenza sempre più grande nei riguardi del prossimo, alla paura fisica e mentale verso il bullo e il suo gruppo. Con la conseguenza che lo porta a non voler più restare solo e, quindi, non volere più andare a scuola (Era al terzo anno della Scuola Media Superiore P... ). Il genitore, invano, ha cercato di spingerlo a tornare a scuola per fargli trovare la forza interna, per reagire e lottare contro la violenza che subiva a scuola e negli ambiti pubblici liberi.
Per il ragazzo la vita era diventata un incubo. Decideva, quindi, di smettere di andare a scuola. Non ce la fa. È più forte di lui.
Il padre decide di chiedere aiuto a varie persone autorevoli locali, senza ottenere nulla. Decideva, anche, di parlarne col preside della scuola sicuro in un aiuto per l'autorevolezza della figura istituzionale, ma nulla è stato fatto. Anzi, l'impressione ricevuta è stata l'assenza di interesse per la vicenda. Il preside non sembrava per niente interessato del fatto che un suo Studente, per colpa di un altro studente violento, era costretto ad abbandonare la sua scuola. Incredibile!
Durante il periodo estivo il sottoscritto, venuto a conoscenza della storia, ha chiesto al padre del ragazzo di essere autorizzato ad andare a fare una denuncia ai CC, ma il genitore, sentito il figlio, per il quieto vivere, per evitare ulteriori attacchi fisici e psicologico al ragazzo e, magari, anche alla sorella, ha opposto un netto rifiuto alla iniziativa. Forse avrei dovuto e potuto farlo (Fare la denuncia) anche senza l'assenso della vittima.
Il ragazzo, alle pressioni indirette del sottoscritto, avrebbe reagito dicendo che il prossimo anno, con la maggiore età, avrebbe ripreso gli studi in una scuola del br... ove si trasferirà presso la casa del fratello maggiore.
Che amarezza mi resta in bocca. Sono proprio addolorato per questa storia.
b) - Beta.
Il R.... buono.
Anche questa è una storia molto triste. Violenta, molto violenta. Con la reazione dura orgogliosa della vittima, il R... buono.
In sintesi, un bullo con la sua banda, varie volte, ha esercitato azioni violente contro un ragazzo che è la personificazione della bontà.
All'ennesima azione di violenza con forza fisica il ragazzo ha reagito tirando fuori dalla tasca un coltello col quale si è difeso. Nel cercare di allontanare gli aggressori col c... ha reagito e ferito il bullo. Con una conclusione terribile. La presenza dello Stato avrebbe evitato tale percorso di violenza.
E in molti sapevano degli atti di bullismo mafiosetto davanti a questa scuola.
c) - Gamma. Iride
Anche in questo caso l'atto di violenza bullista ha lasciato dei segni indelebili.
La timidezza ha portato una ragazza ad un isolamento a una scarsa disponibilità al dialogo verso altri ragazzi. Con i bulli che si scatenano diabolicamente contro la vittima. Vittima che reagisce col Silenzio. Scegliendo di non parlarne con i familiari. L'azione la porta a chiudersi sempre di più scontrandosi spesso con tutti coloro che vede come avversari. Anche quelli che tali non sono. L'azione violenta è continuata anche in ambito universitario. Con la conseguenza che la giovinetta ha abbandonato gli studi universitari, chiudendosi in un silenzio assordante.