Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

26 gennaio 2024

LIMITAZIONE DI MANDATO DEI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI. REPUBBLICA

Nei piccoli comuni (Sotto i cinquemila abitanti) non ci sono più limiti ai mandati dei sindaci. 
Con le nuove regole nei comuni più piccoli, sotto i cinquemila abitanti, un sindaco potrà, potenzialmente, essere rieletto ogni cinque anni e restare in carica “a vita”. 
Piccoli imperatori crescono. 

Nei comuni compresi tra i 5.000 e i 15.000 abitanti salta l'impedimento per il terzo mandato sindacale consecutivo. 
Le limitazioni di mandato, in qualche modo, erano degli argini contro l'avanzare della monarchia, dell'arroganza, delle forme di dittatura locale, capaci solo di portare odio, rivalità, corruzione, allontanamento dei Cittadini dalla vita politica.

È appena il caso di precisare, per i non addetti ai lavori, che i piccoli dittatori locali, in tanti comuni, appartenenti alla prima e alla seconda fascia, per mantenere il potere (Comandare è meglio che fare l'amore, ha sostenuto tempo fa un personaggio famoso) si sono dati da fare introducendo nella stanza del potere il classico "utile idiota", pronto a fare tutto quello che gli veniva ordinato e pronto a mettersi da parte una volta passato il termine di mandato. 
Vari casi, vergognosi, con sindaci fantocci (Spesso dei semplici poveri Cristi), solo di nome e non di fatto, gestiti totalmente dai sindaci dittatori, impediti dalla limitazione di mandato, si son visti in lungo e in largo sullo stivale.
 
Chi non ha visto in quella bellissima antica e acculturata cittadina toscana il Sindaco (Quello vero, quello ufficiale) chiuso in uno sgabuzzino, mentre nelle sale ufficiali del municipio a discutere coi dirigenti e con la gente c'era, al posto di comando, come se nulla fosse, il "sindaco facente funzioni, il piccolo dittatore locale"?

Chi non ha visto in quel paesino adagiato sulla cima di una collinetta calabrese il semplice, silenzioso e bonaccione Sindaco (Quello vero, quello ufficiale) scansare gli impegni ufficiali, magari non facendosi trovare per precedenti impegni, per dare voce e visibilità al "sindaco facente funzioni, il piccolo dittatore locale", che lo aveva posto su quella poltrona al fine di tenergliela "in caldo", che scalpitava in attesa del termine del mandato del prestanome di turno?

E dove erano e sono tutti gli intellettuali davanti a queste sceneggiate? 
Forse, in molti, erano e sono ad applaudire il piccolo despota di turno? Despota capace di farsi eleggere anche sotto ... falso nome.

E' lo stesso meccanismo perverso che, purtroppo, è stato introdotto, recentemente, da una legge dello Stato. Quella che prevede la sospensione, per un tempo limitato, del Sindaco in caso di particolari reati, quale l'abuso d'ufficio (Reato che sta per essere eliminato dal Potere legislativo). In questo caso specifico, il Sindaco è sospeso, temporaneamente, dall'incarico e dalle funzioni, che vengono ad essere svolte da un suo fedelissimo amico, direttamente telecomandato dall'Eletto sospeso. L'incaricato, naturalmente, svolgerà fedelmente le sue funzioni sotto dettatura, conscio del fatto che l'Eletto, al momento opportuno saprà come ricompensarlo.

Ma ha significato una cosa del genere? Indipendentemente dalla considerazione di merito sul fatto che sia giusta o meno l'abrogazione del reato di abuso di ufficio, tale percorso (Sospensione temporanea del Sindaco dalle funzioni) è, a mio parere, privo di qualsiasi significato etico, sociale, morale. Anzi, al contrario, serve a far vedere al Cittadino la scarsa onorabilità del sistema.

La limitazione di mandato, con tutti i pro e tutti i contro, ha portato tanti non eccelsi soggetti manipolatori a cercare nuove strategie piuttosto che gestire dei "pubblici idioti". Lasciando campo libero agli avvicendamenti, sempre auspicabili in ogni Democrazia. 

Questi piccoli imperatori locali sono uno schiaffo alla Democrazia e alla Repubblica. Sono solo uno stimolo verso i valori di uno stato monarchico, che, in quanto tale, è portatore di un profondo solco, della crescita della differenziazione sociale ed economica fra i cittadini, che non riconosce i principi di Libertà, di Giustizia e di Uguaglianza come paritari per tutti i Cittadini.

Qualcuno, proditoriamente, in questi giorni, ha sostenuto a difesa dell'eliminazione della limitazione di mandato due argomentazioni, a mio parere facilmente confutabili.
La prima afferma che in tanti piccoli paesi non ci sono persone che intendono assumere la carica di Sindaco, per l'esiguo numero di abitanti. Nella società in cui viviamo, in casi di questo genere (Piccoli paesi con un numero esiguo di abitanti) il Potere Esecutivo e quello Legislativo hanno il dovere pubblico di fare in modo che tali comunità, per libera scelta o per obbligo di legge, si fondano con un'altra comunità, piccola o grande, in modo da raggiungere un ragionevole numero di abitanti.
La seconda argomentazione afferma che non essendoci, per i parlamentari, alcun vincolo di mandato non è giusto che tale vincolo ci sia per altri rappresentanti pubblici, come i sindaci o altri.
Ma tale deduzione non significa che tale nuova determinazione sia la cosa più giusta da fare. Anzi, al contrario, in una condizione di vera Democrazia, per il bene del Popolo, i rappresentanti istituzionali (Tutti) è bene che non mettano radici nelle stanze del Potere. La Politica deve essere svolta con gioia e piacevolezza, senza occupare la poltrona per tutta la vita. L'occupazione delle stanze del potere per tutta la vita è vigente negli stati monarchici (Non in tutti) ove una classe è considerata prevalente sulle altre, ma è, assolutamente, fuori luogo in un contesto Repubblicano.

Il buon senso Repubblicano porta a sostenere la limitazione di mandato per tutti i rappresentanti istituzionali. Anche per i Parlamentari, che, a mio parere, non dovrebbero andare oltre il quarto mandato.

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