Il livello Culturale di un popolo è intimamente connesso con la qualità delle sue Scuole e, ancor di più, delle sue Università.
Le Università in Italia hanno vissuto, ultimamente, una particolare condizione di turbolenza, dovuta alla volontà (Perversa, errata) di agire nel senso di fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci e nel senso di scopiazzare le università di altri paesi, non certo positiva. Con un decadimento, visibile ictu - oculi, al quale bisognerebbe porre rimedio, al più presto possibile. Aspetti inaccettabili delle nostre Università:
1)- La Didattica. La Didattica, di fatto, è morta, invece essa deve rappresentare il motore pulsante, il cuore, la linfa, del mondo universitario. Con Docenti che svolgono con passione e con capacità elevate la loro missione di insegnare. Con i Docenti che fanno solo i Docenti e non anche i professionisti liberi, in concorrenza coi Professionisti veri.
I meccanismi di arruolamento e progressione del corpo docente non sempre sono basati sul merito, sulla capacità. Purtroppo, si riscontrano in questi posti soggetti arruolati più per appartenenza che per capacità. Con lo stesso metodo della magistratura, dice qualcuno. l'Università ha vitale bisogno che tra Docente e Discente ci sia la conoscenza diretta, franca, sincera, senza condizioni. Sono necessari Spazi per le discussioni, fuori dall'orario di lezione, fra Professore e Studenti;
2)- I Ricevimenti. I Docenti devono avere la tempo e passione per effettuare adeguati ricevimenti con gli studenti, con piccole classi, al fine di sviscerare tutti i dubbi e le perplessità che dovessero sorgere in seguito alle lezioni;
3)- La Didattica a distanza (DAD). Non è un mezzo idoneo per il mondo universitario, fatto di suoni, voci, immagini, movimenti del corpo. La presenza è elemento essenziale per ogni indirizzo di studi. La pandemia da COVID-19 ha introdotto la DAD fino al massimo dell'esasperazione. Con le dovute precauzioni, eventualmente, bisogna ritornare alla didattica in presenza, senza eccezioni;
4)- Libero accesso all'Università. E' lo studente che deve sapere e scegliere cosa studiare, non lo Stato. Non è possibile che in uno stato democratico si riscontrino innumerevoli fughe di giovani verso università straniere al fine di poter fare gli studi dei propri sogni! Quanti ragazzi ho conosciuto che sono stati costretti di iscriversi a Scienze Biologiche e non a Medicina, come di piacere, per il fatto di aver sbagliato alcune risposte ai quiz di accesso sui nomi di squallidi personaggi della TV spazzatura, da anni operante in Italia?
5)- Gli spazi collettivi siano liberi. Adeguati spazi collettivi devono essere immediatamente fruibili dagli studenti. Praticamente, per quasi tutte le ore del giorno. Le Biblioteche devono essere, sempre aperte, anche di sera e in parte di notte, come si verifica in molte università Europee.
6)- Ricerca. In Italia la Ricerca Universitaria è un optional. Non si riescono ad impegnare, neppure, i finanziamenti di settore dell'Europa. I nostri laureati per fare ricerca sono costretti a portarsi all'estero.
Ci sono tante Università già molto importanti che col tempo, in assenza di una adeguata direzione, hanno perso il loro appeal (capacità e grado di attrazione, richiamo).
L'Università è come la Libertà. Va curata e difesa. Non è per sempre.