Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

2 settembre 2022

LA RUOTA DEL PROIETTO

La ruota del proietto, per chi non lo sapesse, era un semplice meccanismo, già presente in molte città, che permetteva alle madri in difficoltà economiche di consegnare, in modo anonimo, il proprio nascituro ad una struttura (Misericordia, Curia, Struttura sanitaria, Sacerdote,...) che si sarebbe curata della crescita del bambino. Se il padre apparteneva a una classe di alto censo alla struttura destinataria venivano donati, per il dovuto sostentamento, denari, beni mobili e immobili. La madre interessata adagiava il nascituro sulla parte in vista della ruota (In legno) ed azionava il meccanismo che faceva ruotare il ripiano di appoggio. Subito il bimbo si veniva a trovare all'interno della struttura (Ricordo la casa del prete sotto la galleria di Via Roma) dove riceveva immediatamente delle cure dalle persone addette, allertate dallo scampanellio che si generava con detta rotazione.
La Ruota del proietto, era detta, anche (In funzione delle varie località d'Italia), la Ruota degli esposti; la Ruota dei trovatelli; la Ruota del figlio della Madonna (A Napoli); la Ruota del Figlio degli Angeli. Da questi nomi sono derivati i cognomi (Esposito; Proietti; Nome del mese; Santo del giorno;...) che venivano assegnati ai bimbi donati.
Era la ruota del "filius matris ignotae", del figlio di madre ignota. Da questa definizione latina deriva (Registri pubblici comunali) con una discutibile abbreviazione "figlio di m. ignota". E da qui il passo è breve fino a "figlio di mignota" e, quindi, "figlio di mignotta" nel gergo romano. 
Ecco l'origine di una parola molto in uso nella città di Roma, ove il latino era di casa.

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