Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

4 gennaio 2017

LA VENDETTA

La ritorsione, il desiderio di vendetta, per un grave fatto subito è uno stato d'animo che ha attraversato e attraversa personaggi, eroi più o meno famosi e, specialmente, i comuni mortali. Me compreso. Ma se ci riflettiamo un po ci rendiamo conto che essa rappresenta un vaneggiamento, forse un po infantile, che serve per scaricare la nostra impotenza davanti all'ingiustizia subita. Infatti, non appena il sentimento di impotenza scompare, si attenua fino a svanire anche il desiderio di vendetta. Anche il Conte di Montecristo alla fine, da potente, attenua la sua sete. Anche il soldato ebreo, raccontato da Orwell, dopo la fine della guerra, nel 1945, avrà certamente desiderato di vendicarsi seminando morte tra i nazisti sopravvissuti, ma si è "fermato"  al banale, anche se tremendo, calcio sferrato ad un detenuto già delle SS. Il giovane ebreo passando dalla fase di impotenza (Durante il periodo nazista ha desiderato la morte di tutti i nazisti) alla fase di potenza (Dopo il crollo del nazismo) si è reso conto dell'inutilità della vendetta diretta. Considerando più conveniente lasciare in vita quello che considerava (Ed era) il suo nemico. Ma per fare questo passo nell'ambito mafioso sarebbe necessario che lo Stato (Attualmente incapace ed Inaffidabile) schierasse  i suoi soldati migliori per ridurre all'impotenza i suoi nemici (Ricordando che quando ci sono  due poteri che occupano lo stesso territorio essi o si fanno la guerra o si mettono d'accordo). Ma, forse, senza andare molto lontano, ciò non è possibile anche perché gli alleati per combattere il fascismo hanno pensato opportuno allearsi con  ... i mafiosi. Mafiosi che, oramai, sono ramificati in ogni struttura pubblica di comando esistente.
E, quindi, forse è tutto da ... rifare. 

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