Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

15 maggio 2011

ONNIPOTENZA DELLA MAGGIORANZA

A proposito di Tirannide, Monarchia, Democrazia, Repubblica, Maggioranza, Minoranza.

L’Uomo, dalla creazione ai giorni nostri,in ogni parte della Terra, avendo necessità di fissare regole di civile convivenza, è stato costretto a porsi delle domande sulla scelta del modello ideale di società. Nella fase iniziale la gestione della società era di tipo tirannico, dispotico. Con lo sviluppo delle conoscenze e delle coscienze è cresciuto (E, cresce), in modo esponenziale, il diritto dell’affermazione della Democrazia (Consistente nella categorica affermazione che il potere è nelle mani del popolo sovrano). La Democrazia ha, come punto base, inderogabile, il concetto di uguaglianza di tutti i cittadini (Principio esaltato con la Rivoluzione Francese, momento cardine per lo sviluppo del concetto di Democrazia, in tutto il mondo. Occidentale e non). Questo fondamento porta all’accettazione della Repubblica come migliore forma do organizzazione sociale delle comunità. E’ pur vero che, attualmente, molti paesi con strutture monarchiche sono gestiti con molta più libertà e democrazia esistente in vari stati che si definiscono repubblicani (E democratici). Ma tale forma di gestione (Monarchia) non è assolutamente condivisibile perché essa trascende, per sua stessa natura, dal concetto fondamentale di UGUAGLIANZA fra tutti i Cittadini. Quindi, la Libertà (La Democrazia) dovrebbe trovare il suo Spirito base nella Repubblica. Essa, in ogni modo, deve cercare di allontanare da se tutti quei livelli di perversione che la possono … “trasformare” in tirannide, in dispotismo (In monarchia). E, molti sono gli esempi esistenti, di questo genere, nei tempi attuali. In Occidente (Raramente) ed in Oriente (Frequentemente).

In Democrazia la gestione della società è fatta dalla Maggioranza che, con le sue scelte, spesso, tende (O potrebbe tendere) a prevaricare, essere vessatoria, nei confronti della Minoranza. La presente riflessione vuole porre l’attenzione sulla circostanza che per la sopravvivenza della Democrazia è necessario che la Maggioranza esplichi un ruolo di tutela, di protezione, di rispetto, della Minoranza. Senza alcuna azione di onnipotenza! In assenza di tale concetto, qualsiasi Comunità Democratica rischia di cadere nel “Paradosso della Democrazia”. Quindi, per ogni Repubblica lo scopo fondamentale è quello di difendere la Società dal dispotismo di chi la governa e di garantire che la Maggioranza (Una parte, non sempre la maggiore, della società) non eserciti ingiustizie nei confronti della Minoranza (L’altra parte, non sempre la minore, della Società). Il tutto tenendo presente che Libertà e Giustizia sono lo scopo a cui devono tendere tutti i popoli liberi. Tutte le Repubbliche (Democrazie) devono fare ogni sforzo possibile per il raggiungimento di tale scopo. I popoli che non fanno sforzi in tal senso, o che non sentono la necessità di farli, sono destinati, inevitabilmente, alla… perdita della LIBERTA’.

Se in una società Democratica la Maggioranza fosse in grado di opprimere la Minoranza si arriverebbe, subito, alla Tirannide. Come in uno stato selvatico, primitivo, tribale, di natura, dove il più debole è privo di alcuna tutela dalla violenza del più forte. Da qui l’involuzione che allontana dalla Democrazia.

La tirannide della Maggioranza ha rappresentato e rappresenta il pericolo più terribile della Democrazia. Al fine di tenere lontano, il più possibile, tale pericolo è necessaria la presenza di un adeguato bilanciamento dei vari poteri istituzionali. E’ giusto, quindi, che in Democrazia si sostenga il rispetto della sovranità popolare (Esercitata dalla Maggioranza), ma è altrettanto giusto che la Maggioranza abbia rispetto del Dissenso eventuale della Minoranza. In sintesi, la Maggioranza non deve essere vista come la depositaria di un diritto divino. Cosi come per un principe. Ecco, allora, sopraggiungere il rischio che insidia il principio di Uguaglianza…

E’ pur vero che i detrattori della Democrazia, non sempre a torto, sostengono, proditoriamente, che “il popolo non è capace di discernere ciò ch’è giusto da ciò ch’è sbagliato”. In tal caso il termine popolo si identifica col termine Maggioranza. Quindi, è logico ipotizzare che soltanto ad essa (La Maggioranza) sia accessibile la Conoscenza della Verità e del Bene. Logicamente non dimostrato. Da qui la necessità del rispetto, da parte della Maggioranza, del pensiero della Minoranza. Il potere del popolo (Maggioranza), quindi, non deve esplicare alcuna Autorità fisica e morale sulla generalità dei singoli, perché questo limita e condiziona la ” Libertà al Dissenso “.

Il Cittadino, il Popolo, che non si impegna per la LIBERTA’ AL DISSENSO trama, implicitamente, contro la Democrazia. Tende al Dispotismo!

Nelle Democrazie di basso livello culturale, spesso, certamente per lo scarso grado di fiducia nelle Istituzione (O nei loro Rappresentanti), quando la Maggioranza si pronuncia su un argomento, moltissimi cittadini, al fine di trarne un qualche beneficio si “attaccano al suo carro “. Con la conseguenza di consolidare il Dispotismo, l’onnipotenza della Maggioranza. Molti cittadini (In genere intellettualmente deboli) al fine di evitare gli strali, le ritorsioni, della Maggioranza, per non dissentire, tacciono. Pochi (Certamente intelletti di elevato spessore) sono quelli che, pur coscienti delle possibili negative conseguenze, osano criticare. E criticare ad alta voce. La loro stessa esistenza può essere (In grado inversamente proporzionale al livello di libertà esistente) peggiore della morte (Quanti casi del genere si sono verificati, anche in Europa, nel secolo scorso e si verificano attualmente in varie parti della Terra!!!). Questi CITTADINI, spesso, vengono isolati ed emarginati dalla Società. Di fatto diventano come dei lebbrosi, privati dei fondamentali diritti di Cittadinanza. Questi uomini, a cui ogni Cittadino amante della Libertà dovrebbe essere grato, sono quelli che si definiscono “INTELLETTI ERETICALI” (In altra parte del Blog esaminati alcuni casi). Essi costituiscono le fondamenta incorruttibili della Democrazia (Che per natura non è eterna, come siamo portati a pensare). Il baluardo contro il vero rischio del dispotismo del popolo. Al Candore Intellettuale di questi uomini, appartenenti al presente ed al passato, facilmente riconoscibili, mi inchino, con animo grato, anche a nome di tutti coloro che dissentono, ma in silenzio. A tutela della Democrazia, sotto forma di Repubblica, non certo di Monarchia. Perché la Democrazia, sotto forma di REPUBBLICA, vuole l’Uguaglianza nella Libertà, senza servitù, senza Sudditanza, fisica e/o psicologica.

6 commenti:

  1. Questo post, i cui contenuti corrispondono a quello che anch'io sento, dovrebbe essere letto con molta attenzione dai nostri governanti, che dovrebbero poi riflettere in silenzio ripensando ai loro comportamenti.

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  2. Può sembrare un vecchio discorso su cui si sono già espressi tanti illuministi ma hai fatto bene a riprenderlo; oggi occorre ripetere, ripetere, ripetere, e non dare per scontato che si sappia...
    ciao

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  3. ps. proprio per ripetere ho fatto un link al tuo post
    ciao

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  4. Il titooo "Onnipoenza della Maggioranza" non lascia scampo a facili intendimenti ed aperture. Oggi in Italia la Maggioanza è puramente numerica ( da rvedere però) ed è concetto ambiguo: rapresenta il popolo (?) che porge ai suopi eletti il suo asenso a realizzare un programma in un clima di democrazia e quindi di uguaglianza, libertà e solidarietà. Una maggioranza responsabilizzata e moralizzata. Una maggioranza cioé che lavora per il bene di tutti e della nazione in cui tutti noi cittadini siamo inclusi. Conta dunque il programma e conta il modo con cui viene realizzato. Non può esserci altra democrazia più giusta ed efficace. Ma a mio parere è necessario scendere più in profondità nella concettualizzazione del concetto di maggioranza. La magioanza vincente è sempre e comunque la maggioranza scelta liberamente dal popolo? La risposta è no. E non sto pernsando ai condizionamenti ambientali e mafiosi, alle promesse fasulle, ai ricatti e via via dicendo. Sintetizzando dico che ogni maggioranza piolitica è sempre una maggioranza sofisticata e che il numero non può essere l'unica categoria che la crea e la distinque. Viene dunque a cadere la quantità. Resta la qualità. Concetto difficile, soprattutto da realizzare, perché i valori morali, intellettuali, culturali ecc. nopn sono facilmente identificabili. Il discorso porta lontano. Stringo ancora. E' necessario analizzare bene l concetto di maggioranza, cioé di volontà buona. La volontà buona potrebbe essere espressa da tutti i cittadini, alla maggioranza di loro o da uno solo di loro. La maggioranza numerica è quella che governa oggi tanti popoli, ma quella non è la parte migliore, più morale, del popolo. E non lo è quando non sa raggiungere e realizzare le finalità per cui si è costituita, quando non è espressione morale, quando non è la "validior pars": la parte migliore di un popolo che può trovarsi anche in un gruppo sparuto di cittadini. Questa validior pars però non ha spesso un volto, una valenza, una sua forza, un suo diritto a porsi alla testa La maggioranza numerica se la mangia, la annienta, la fagocit. Non vado oltre, almeno per il momento, anche perché la teoria è spessissimo diversa dalla pratica. E allora forse è giustissimo realizzare una democrazia tenendo presenti e rispettando le norme di un testo costituzionale che dovrebbe agire come un vamgelo.
    Un abbraccio Carlo a: Pascale

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  5. Il potere della maggioranza non è solo predominante, ma irresistibile per natura umana.
    Però un potere esecutivo che abbia una forza propria e un potere giudiziario indipendente dagli altri poteri: questo dovrebbe essere un governo democratico, senza più pericolo di tirannide. Il nocciolo del problema è l'indipendenza dei poteri dello stato e la mancanza di un sistema di pesi e contrappesi.
    In definitiva l'impero morale della maggioranza va fondato in parte sull'idea che vi sia più saggezza in molti uomini che in uno solo. Ecco governo di molti anzichè un uomo solo al comando. No?
    Buona domenica.
    Paolo

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  6. El problema radica en que a pesar de que los pueblos puedan ser democráticos, tanto si es república o reino, las personas - la mayoría- no lo son. Aceptan/mos ciertas reglas, pero como se dice en mi tierra, del dicho al hecho, hay un trecho.
    Salu2.

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