La vita di società nei mondi sempre più evoluti è condizionata dalle assicurazioni. Siano esse volute oppure siano esse imposte dal sistema. Le assicurazioni di per se sono degli ombrelli che dovrebbero coprire il possessore in caso di pioggia. E' cosi fino a quando l'utente non sottoscrive. Infatti, in caso di necessità sempre, non quasi sempre, sempre, l'utente scopre, con grande amarezza che il suo ombrello, seppur pagato a peso d'oro (Non del tipo comprato, in emergenza, da un ambulante asiatico) è marcatamente bucato e non offre che una minima protezione dall'acqua piovana. Con sole rare eccezioni che si ritrovano non per la presenza della grande azienda assicuratrice, ma per la fortuna, rara, di aver intersecato un qualche funzionario umano.
Come funzionano in dettaglio le assicurazioni?
Di seguito espongo alcuni casi particolarmente significativi.
- Assicurazione auto. E' un ambito, giustamente, obbligatorio. Serve per garantire, teoricamente, un utente, dai danni derivanti dall'uso errato di un altro utente. E fin qui tutto bene. I problemi derivano quando si tratta di definire e confermare la responsabilità dell'evento. Responsabilità che porta in nuce il conseguente successivo incremento del premio assicurativo. Le compagnie assicurative, in Italia, tendono a non pagare il dovuto per il danno subito. Oppure a pagare una minima parte scaricando sull'utente una sostanziale parte rimanente, il quale per farsi vedere riconosciuto il diritto dovrebbe ricorrere alla giustizia che, in Italia, non è molto considerata. E il gioco non varrebbe la candela.
Solo da qualche tempo qualche società assicuratrice (Poche) seria ha adottato la soluzione di provvedere alla riparazione del danno procurato dall'assicurato curando direttamente i contatti con le officine di riparazione. Il denaro passa dalla società all'officina (Solo tra quelle scelte dalla società) senza alcun passaggio dalle tasche dell'utente. Utente che ne trae enorme vantaggio.
Assicurazione vita. Le compagnie assicuratrici spesso suggeriscono le loro polizze mettendo in risalto i vantaggi che deriverebbero ai beneficiari in casi specifici. Quasi sempre omettono di raccontare quanto previsto in tutte quelle prescrizioni riportate, in forma artificiosa e scritte di piccole dimensioni, sulle polizze e che mai nessuno legge per intero e che servono a colpire l'utente e sollevare da oneri economici le compagnie.
Per non parlare di tutti quei casi che riguardano le polizze accese e, magari, per un qualche motivo eccezionale, non onorate col pagamento del premio fino alla fine. In questi casi è lo Stato che dovrebbe mettere dei paletti specifici sulla restituzione delle somme pagate e accantonate dalle compagnie, che le avrà, intanto, utilizzate a proprio vantaggio. Invece le compagnie, restituiscono, solo dopo infinite angherie, una parte delle somme accantonate trattenendo sia ipotizzate spese (Quali spese? Non esistono spese per l'incasso di somme di denaro versate per premio assicurativo), sia, in modo forfettario, somme tendenti al 30 - 40% del versato. Questa circostanza, molto comune in periodi come questo attuale che ha colpito le società del mondo intero con una grave e lunga pandemia, che ha portato con se una importante crisi economica, ha portato vantaggi economici non da poco a tutte le compagnie assicurative (Incluse le grandi compagnie, come quella del leone nello stemma), che hanno approfittato delle condizioni eccezionali sopravvenute a carico dell'utente.
Assicurazione casa. La più chiara forma di imbroglio assicurativo messa in atto dalle compagnie è quella legata all'assicurazione della casa d'abitazione. Il cittadino comune, per evitare grane condominiali e per tutelarsi (Almeno così, inizialmente, pensa) da eventuali danni spesso è convinto (Gli agenti, di solito, sono persone a modo, convincenti, simpatici. E sono capaci di presentarti la cosa come la più logica, facile e conveniente che ci sia) a sottoscrivere una tale polizza. Le compagnie, piccole e grandi, sono tutte uguali nel comportamento, in caso di ... evento.
Infatti, è in caso di evento (Danno tecnico) che vengono i dolori. Immaginate di avere, per esempio, rifatto il bagno nuovo della vostra casa. E di aver fatto qualcosa di molto elegante e, quindi, con un certo costo. Immaginate di notare, dopo parecchi anni dalla realizzazione dei lavori, una macchia di umidità alle pareti e al soffitto del piano inferiore (Augurandovi sia vostro e non di un vicino aggressivo). La prima cosa che fate è quella di rivolgervi a un tecnico e poi ad una impresa per la riparazione e il ripristino del bagno. E fin qui state tranquilli perché, vi dite, "meno male che sono coperto dalla assicurazione contro i danni derivanti alla casa.
Avvertite in forma scritta l'assicurazione e andate avanti. Fate fare un preventivo alla ditta e procedete coi lavori (Demolizione rivestimenti, Rimozione pezzi igienico-sanitari, Individuazione del danno, Ecc. Intanto fate foto per dimostrare confermare l'esistenza del danno. Fate le riparazioni e quindi il ripristino e tirate un sospiro di sollievo quando, infine, le maestranze vanno via da casa, dopo aver pagato 3.000,00 - 7.000,00 € (In funzione dei casi). Ma non è finita così. Infatti, il bello viene quando andate ad interagire col tecnico liquidatore della compagnia (In genere persone istruite a dire "se ti va bene così bene, altrimenti facci causa"), il quale con molta flemma ti dice e cerca di spiegarti che il risarcimento che la compagnia ti riconosce, a valle del pagamento di un sostanziale premio, è solo quello relativo alla riparazione del tubo rotto. E, siccome il tubo rotto, che sia di scarico o di carico acqua, è di materiale plastico il costo non può che essere liquidato con qualche centinaio di euro. Incredibile, vero? Ma è proprio così. Anche non le grandi compagnie (Compresa quella famosa di Bologna).