Come gli uomini, le città nascono, crescono e ... muoiono.
E' la loro vita - come quella degli uomini - dipende dalle "molecole" di cui sono costituite. Molecole che, per natura, come nell'uomo, tendono alla demolizione totale del costruito. Tale parametro esistenziale, più o meno lungo (In qualche caso quasi infinito o immortale), non è dipendente dipendente da essa, ma dai rappresentanti del potere esecutivo e/o amministrativo.
Spesso, specialmente nel passato remoto, urbanisti e politici hanno preso la decisione di apportare importanti modifiche al tessuto urbano al fine di rendere più agibile la città. Modifiche non sempre accettate da tutti gli addetti ai lavori. Tra le più importanti emergono:
a)- Roma. La costruzione del Colonnato del Bernini, a S. Pietro ha portato alla creazione di Via della Conciliazione che mostra il più grazioso abbraccio architettonico mai concepito sulla terra ad essere visibile sin dal Tevere, presso il Mausoleo di Adriano (Ora Castel S. Angelo);
b)- Parigi. La crescita vorticosa della città ha mostrato la necessità di realizzare degli assi viabili adeguati ai nuovi mezzi di trasporto, per sopperire alle necessità belliche, sociali, democratiche. Georges Eugène Haussmann è l'urbanista che ha introdotto i grandi viali alberati. Il suo piano, che ha portato lo style Parigi (Da città medievale a città europea), ha comportato l'espropriazione, la demolizione di tanti immobili; con la costruzione di infrastrutture, reti idrica e fognante, ecc...
c)- Gerusalemme. Adriano con i suoi governatori ha imposto la demolizione di alcune zone al fine di realizzare una città con piazze, edifici pubblici, locali ludici. Tutto in assonanza con lo stile di Roma. Le popolazioni locali opposero non poche resistenze alle novità ipotizzate. Di esse alcune furono realizzate, altre no.
Tali interventi hanno portato splendore oppure no alle città interessate? Senza ombra di dubbio, a mio parere, dette iniziative hanno contribuito a mantenere il concetto di immortalità insito nelle suddette città.
Tanto più il potere politico è rappresentato da soggetti mediocri tanto più la città va incontro alla spoliazione funzionale della Bellezza.
In sintesi, la città vive fintantoché trova giustificazione nel vissuto quotidiano della gente che la abita e che la usa.