Pinocchio, di Carlo Lorenzini, detto Collodi.
Molti pensano che il libro "Le avventure di Pinocchio" sia destinato ai bambini. Non è così, a ben leggere.
Questo è il libro Italiano più letto e tradotto nelle varie lingue del mondo. Di più della stessa "Divina commedia" di Dante. E se ciò è vero, com'è vero, allora un buon motivo ci sarà certamente. Questo è un libro per grandi, prima che per piccoli. Basta saper leggere fra le righe.
L'Autore, morto d'infarto, il 26/10/1890, ha pubblicato il libro nel 1883, in un contesto sociale e politico in evoluzione, da poco successivo alla iniziativa di Garibaldi.
Inizialmente Collodi aveva pensato di chiudere il libro, ambientato in Toscana, con la impiccagione del burattino (Sarebbe più corretto definirlo marionetta) nella pubblica piazza, ma le pressioni esterne ricevute da parte di coloro che avevano letto il libro (Allora, come ora) lo costrinsero ad una soluzione più dolce.
Aspetti analizzati implicitamente dall'Autore.
- Sistema sociale forte coi deboli e debole coi forti.
Collodi, con forza e veemenza mette in risalto l'ingiusto sistema (Magistratura) che se la prende coi poveri Cristi (Forte coi deboli), mentre si manifesta debole e inconsistente coi forti.
La circostanza, sotto molti aspetti, è identica a quella che si riscontra, anche se in modo più edulcorato, ancora ai giorni nostri. Questo è un terribile punto di prospettiva, che, nonostante la retorica dei numerosi discorsi acculturati, è ancora esistente nella nostra società, che consideriamo molto evoluta. Proviamo ad immaginare come vanno le cose in tutti quei paesi ove la Libertà e la Giustizia sono soltanto dei punti di fuga.
- Il grillo è la buona coscienza.
Al grillo parlante Collodi ha assegnato il compito di sostenere la buona coscienza del Cittadino, nonostante le avversità che si incontrano nella vita.
- La fatina è la mamma munita di buon senso.
Alla fatina è assegnato il compito di rappresentare le mamme che con passione, amore, umiltà, affrontano la vita, soppesando tutte le incognite che si presentano ogni giorno, col metro del buon senso.
- Il giudice visto con ironia.
Collodi, pur sapendo di andare incontro a feroci critiche e ostacoli pratici, diretti, nella sua vita quotidiana si è rifiutato di modificare l'impostazione ironica del giudice. Giudice arrivato alla condanna del burattino per il semplice fatto di essere ... innocente.
In ciò trova conferma, nell'attualità, il mio detto sconsigliante di rivolgersi alla giustizia in caso di innocenza e consigliante di farlo nel caso contrario. In caso di colpevolezza il cittadino ha, sempre, qualcosa da guadagnare. In caso di innocenza il Cittadino ha tutto da perdere (Denaro, Tranquillità, Equilibrio, ...) rivolgendosi alla giustizia.
- Il carabiniere visto con satira.
E' sempre esaltante e divertente leggere la satira con cui Collodi mostra il CC mentre arresta Pinocchio, pur senza alcun ragionevole motivo.
Traslato all'attualità, bisogna riconoscere, che i CC, a parere del sottoscritto, sono e rappresentano, almeno per larga massima, in Italia, un baluardo per la legalità. Cosa, praticamente, inesistente al tempo di Collodi; costretto a subire le conseguenze restrittive anche per questo libro.
- Pinocchio anima candida.
Il protagonista, come giusto che sia, è un romantico, un sognatore, un cavaliere tipo Don Chisciotte. E' un'anima candida. Ed in quanto tale meritevole di affetto, di attenzione, di simpatia, di amore.
- Il legno è l'umanità.
Perché Collodi ha presentato il protagonista come se costituito in legno e non in carne ed ossa? Il legno con il suo excursus di vita, dalla nascita alla morte, rappresenta l'umanità intera, con i suoi pregi e i suoi difetti. Legno (Umanità) che, in senso metafisico, porta all'albero per eccellenza: Dio.
- Le bugie come meccanismo di difesa.
Il burattino, nonostante i vari proponimenti interiori, nella vita è costretto a ricorrere alle bugie per difendersi dalle aggressioni quotidiane. Ma, posto davanti ad uno specchio, pur titubante, ha la forza per riconoscere i propri errori, le proprie malefatte.
- Etica e morale.
"La morale è espressione di una mentalità conservatrice. Fai il bravo e come premio diventi un bambino vero"?
No, non sempre questo concetto è accettabile. L'argomento va contestualizzato al luogo, alla cultura media esistente, alle condizioni economiche e sociali, al livello di libertà del cittadino.