Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

27 novembre 2020

LA CASA DOVE SONO NATO


In quella casa dove tanto ho scritto,
davanti a quella chiesa del Rosario,
ora vive un indiano, ch’è in affitto,  
ma per me è una stazione del calvario.

Ogni porta è una casa abbandonata,
qua, da bambino, vi ho lasciato il cuore,
la casa di una signora altolocata
e quella di Pasquale il muratore.

La casa del Farticchio e di Oscaruccio,
e la casa di Gianni  il Tridicino,
e là, dentro quel vicolo, un cantuccio,
con la casa di quando ero bambino.

Più sotto, c’era il negozio del Lica,
e la casa del medico Guidace,
una ruga di gesso, un’aria antica,
che una volta viveva, ed ora tace.

Ma la fermata del frantoio è amara,
pensando a quell’amico mio pulito,
ucciso con tre colpi di lupara,
lasciando il mio paese ammutolito.

Da  quella casa dove c’è un indiano,
dove un giorno lontano sono nato,
non sono riuscito a star lontano,
che sempre qua, col cuore, son tornato.


27/11/2020. Franco BLEFARI

2 commenti:

  1. Bella,nello stile di Blefari,che conosco bene.Versi che contengono ricordi comuni a tanti di noi,tornati dopo anni a rivedere la casa dove siamo nati.

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  2. Ciao Chicchina, sì questa poesia di Franco tocca le corde sensibili, di ognuno di noi, quando torniamo nella culla della nostra anima. Ti abbraccio

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