Amo guardare, in silenzio, le Averle che, senza stare mai ferme, cantano sulle cime più alte del pino. Amo il cinguettìo dei Cardellini che giuocano inseguendosi sul gelso carico di more. Amo contemplare il Mare mosso o calmo come lo era oggi. Amo veder crescere gli Alberi. Mi piace ascoltare, parlare, dialogare con la gente, anche sconosciuta, intelligente e di spirito elevato. Ho fame di conoscenza. Amo sognare ed amo, tantissimo, la libertà. Ma, ancor di più, amo leggere. Si, mi piace leggere, di tutto. Solo le persone che leggono sono veramente libere. Chi non ha sogni non è libero. Chi reprime i suoi sogni non è libero. Chi ruba i sogni degli altri è un criminale, perchè non ama la libertà. Il livello di libertà di un uomo è direttamente proporzionale alla grandezza dei suoi sogni. Esiste quindi un intimo rapporto tra la lettura e la libertà. Leggere (e scrivere), in verità, rappresenta un allenamento dell'intelletto ed in quanto tale è necessario esercitarlo, costantemente. Ogni allenamento, però, implica, anche, uno sforzo psichico (e fisico) inevitabile se non si vuole soffermarsi su letture semplici, banali (Messaggini, fumetti, ...). Sono le letture complesse, quelle ben articolate, che aiutano il lettore. Ricordando che vale, anche per l'intelletto, il detto che il mancato uso atrofizza l'organo.
Secondo P. Dorfles i blog appartengono alle letture banali per alfabeti, per la sintetica esposizione dei fatti. In parziale accordo devo riconoscere, nel mio caso specifico, che i post (Tutti, in genere, da me, scritti di getto, a braccio; qualche volta con una semplice traccia) articolati e complessi, quasi sempre, sono rimasti con ... zero commenti!!! E' pur vero che alcuni lettori del blog mi hanno contattato per commenti diretti; ma è ancor vero che per certi post mi aspettavo una bella ed intelligente interlocuzione. Avrà ragione Dorfles?
Nella lettura ognuno applica un proprio tipo di approccio. Molti (Infantili) si identificano con un personaggio; altri (Adolescenti) hanno il proposito di imparare a vivere; altri ancora (Accademici) hanno la tendenza ad indulgere in generalizzazioni. Secondo il perverso NABOKOV, invece, il vero lettore (Lui presuppone quello Intelligente) deve identificrsi con lo scrittore. Deve, cioè, prestare attenzione alla Forma, all'Arte, alla Struttura del libro.
In ogni caso, comunque la pensiate, per condividendo il pensiero del folle Vladimir, conservate il vostro personale approccio alla lettura, con lo spirito esaltato, tempo fà, anche dalla casa editrice Felici, col detto "IO AMO LEGGERE".
9 giugno 2010
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