Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

27 settembre 2025

LANDESI

 La situazione socio-economica a livello nazionale e locale, in Italia, è tutt'altro che florida e il futuro si prospetta non certamente sereno e tranquillo.
Prima o poi, potremmo essere costretti a circolare come gli antichi, poveri, abitanti delle Landes (Aquitania, Francia Sud Occidentale, occitana)  che per non toccare lo sporco delle strade e le acque delle paludi camminavano sui trampoli?
Noi sommeremmo il tanfo, il puzzo nauseante, della corruzione dilagante.

REALTA' O FINZIONE?

 Nella vita ci sono momenti, particolarmente esaltanti, che appaiono come eccitanti, celestiali, sublimi, eccellenti: Come la rappresentazione  del bello al livello più alto. Analogamente ci sono momenti negativi, terribili che appaiono molto più tristi di quello che effettivamente sono. 
Sono questi i momenti in cui si verifica una migrazione continua dallo stato reale allo stato di finzione, e viceversa.

Ci sono momenti in cui ci sentiamo, piacevolmente, fuori dal mondo reale; come in una bolla di sapone con una vita e con le persone che desideriamo avere accanto. Solo con gioia, trasporto interiore e serenità. 
Poi, passata la fantasia, il sogno, tutto torna nella realtà quotidiana, fatta di cose, di luoghi, di persone, non sempre al massimo livello dei nostri desideri.
Queste sono le fughe piacevoli, tranquille, magari giovanili o infantili, che trovano sostegno nella nostra mente, spontaneamente. Senza forzature interne o esterne. 

Esistono, bisogna riconoscerlo, altri tipi di fughe, non naturali, ma dovute ad interventi esterni, seppur svolte per decisione inizialmente autonoma (O quasi), che vedono in campo l'uso di stimolanti.
Lo stesso Marco Polo, di ritorno dai suoi viaggi nel mondo asiatico, ha cominciato a parlare di una "certa erba" (Hashish) che alcuni popoli del levante mangiavano  per farsi trasportare in mondi illusoriamente fantastici, paradisiaci, ove tutti i desideri potevano essere soddisfatti. Ove la gente che faceva uso di tale erba era portata ad eseguire qualsiasi ordine ricevuto da chi forniva loro la sostanza. Era, chiaramente, una dipendenza che portava all'esaltazione con l'annullamento della personalità del soggetto sottoposto. 
I mercanti di Alessandria capirono subito l'importanza economica e politica che tale sostanza stimolante avrebbe fornito loro.
I potenti della terra di allora capirono che tale sostanza, capace di far acquisire all'uomo sottoposto stimolazioni sempre più coinvolgenti, facendolo traslare dal mondo reale in un mondo fantastico, irreale, ma per essi utilizzatori meraviglioso, poteva essere portatrice di enorme quantità di denaro. Tale condizione poteva essere di natura gioiosa, ma anche violenta. Ma, alla fine, sempre governabile da terzi.

L'assunzione di tale sostanza naturale era, ed è, come una lotta di cosa di natura contro la pacifica natura. E' la ricerca, la fuga dalla realtà alla finzione. Con la natura reale che nella lotta soccombe a favore del sogno irreale deformante. Con l'acquisizione, limitata, di una trasfigurazione che fa vedere, immaginare, un'esistenza che non esiste. E' una trasfigurazione che porta "in nuce" un desiderio infinito di vissuto appartenente ad altro mondo. Diverso dal reale; inesistente.
E' chiaro che la cessazione dell'effetto della sostanza porta, inevitabilmente, da una condizione gioiosa ad altra lugubre, triste. E' come un passare da un luogo paradisiaco ad uno infernale. Tale condizione porta, inevitabilmente, alla ricerca, con ogni mezzo, di far ritorno al passato, quello gioioso, non quello reale. Con le conseguenze di rito.
Il ritorno all'irreale porta in se illusorie condizioni di luminosità apparente, visibili e percepibili dal soggetto utilizzatore, ma esso porta in se, anche, un triste bagaglio fatto di papille gustative degenerate, di sguardo assente, di stato fisico localmente degenerato. In sintesi, ad una condizione di dipendenza (La sostanza è vista come il migliore nutrimento esistente al mondo del quale è difficoltoso o impossibile farne a meno) che porterà, inesorabilmente, alla ricerca continua dello stato di finzione e all'abbandono dello stato reale (Metafisico e fisico).
E allora?
Il gioco non vale la candela. La cosa più bella nella vita è affrontare la realtà con tutte le circostanze, belle o brutte, che essa vita ci porta incontro. 
 

FEDELTA'

 Si dice che: 
"Le contesse Viennesi hanno, su quelle Parigine, il vantaggio di essere fedeli alla loro infedeltà.

Per le donne Italiane non esiste al mondo nessun altro uomo che quello amato in quel momento. Tutti gli altri, passati e futuri, sono semplicemente degli accessori da esporre nei salotti."

DIRITTO ALLA SICUREZZA

 Diritto alla sicurezza e sciocchezze di Stato.
 Quando la mediocrità arriva al potere!!!

Le leggi dello Stato e, ancora prima, la Costituzione della Repubblica, riconoscono, esplicitamente, il diritto alla sicurezza dei cittadini. Nel rispetto delle leggi. 
La sicurezza del Cittadino rappresenta la qualità e la condizione che porta a sentirsi sicuro, sotto le varie prospettive. 
 
La Sicurezza è la condizione di sentirsi tranquillo, sicuro, spensierato, quieto, lontano da timori di qualsiasi genere. Sicuro di non correre alcun pericolo in senso individuale e in quello collettivo. La sicurezza pubblica del cittadino è garantita dallo Stato (Alias Istituzioni) che ha il compito (Dovere) di assicurare l'incolumità per tutte le persone.

La Sicurezza dei Cittadini nella Costituzione. La nostra Costituzione Repubblicana, partorita con la partecipazione di quasi tutte le espressioni politiche esistenti nella fase post-bellica, quindi, a mio parere, di elevato valore, tutela il diritto alla sicurezza dei Cittadini prevedendo dei principi fondamentali che guardano al problema sotto i vari punti di vista. 
Sono previsti i seguenti diritti, coi relativi articoli costituzionali:
A)- Inviolabili (art. 2),
B)- Salute (art. 32),
C)- Libertà personale (art. 13),
D)- Attività economica (art. 41).

A)- Diritto inviolabile del cittadino.
Lo Stato ha il dovere di garantire l'integrità fisica e morale del cittadino e la sicurezza sul posto di lavoro, in modo efficace, adeguato ed uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nelle condizioni attuali, lo Stato ha dimostrato, e dimostra, di non essere capace di assicurare un sia pur minimo livello di sicurezza fisica e morale, in una gran parte del suo territorio, ove le mafie imperanti hanno, di fatto, il controllo totale, capillare, di ogni attività produttiva. 
Quindi, di fatto, il controllo del diritto inviolabile dell'integrità dell'uomo. 
Lo Stato, al momento attuale, risolve il problema delle mafie semplicemente ignorandolo.
Identica situazione si riscontra per la Sicurezza fisica dei lavoratori. Tale problema è strettamente legato al codice degli appalti pubblici e al collegato disposto normativo sulla sicurezza sui posti di lavoro. Le reiterate revisioni del codice, effettuate in quest'ultimo ventennio, fanno vedere la scarsa conoscenza delle problematiche relative ai lavori pubblici. E la scarsa conoscenza del settore da parte di coloro che sono stati chiamati dal legislatore per l'elaborazione pratica della normativa.
In ogni caso è il caso di precisare che il miglioramento del livello di sicurezza dei lavoratori, contrariamente a quanto ultimamente si afferma, non si raggiunge con l'inasprimento delle sanzioni a carico delle imprese esecutrici dei lavori. Le strade da percorrere sono altre e riguardano i sistemi di aggiudicazione delle gare d'appalto, il sistema dei controlli preliminari delle imprese, il sistema di accorpamento delle imprese in fase di aggiudicazione lavori, il sistema di controllo iniziale persuasivo sulle cose lecitamente fattibili e su quelle non fattibili. I numerosi incidenti mortali sul posto di lavoro, riscontrati ultimamente, dimostrano che esiste un problema anche per questo sacrosanto diritto. Certo non è un problema analogo a quelli riscontrati in certi paesi del Golfo Persico, ma è un problema molto serio per un paese come l'Italia che riconosce, in modo esplicito, il diritto del lavoratore ad un adeguato salario e al diritto di tornare a casa, dalla propria famiglia, tutti i giorni, magari stanco, ma sano e salvo dal punto di vista della salute.

B)- Diritto alla salute.
L'Italia, da molto tempo, si è dotata di una discutibile legge che delega alle Regioni il compito di gestire la Sanità. Tale norma dimostra che il legislatore, in buona o in mala fede, ha ignorato il dettato costituzionale che prevedeva per tutti i cittadini del territorio nazionale un uguale livello del diritto alla salute. Con il trasferimento alle Regioni delle competenze in ambito sanitario, come logica conseguenza, la spesa sanitaria la spesa sanitaria globale è andata alle stelle e la qualità del servizio sanitario pubblici è finito nelle stalle, specialmente per quelle Regioni povere e mal gestite,  dimostratesi incapaci di fare fronte agli alti oneri di spesa.
Con la conseguenza, evidente a tutti, di uno Stato incapace di assicurare a tutti i cittadini un pari livello di sicurezza sanitaria, fra tutte le Regioni. La passata pandemia, dovuta al COVID-19, ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, la gravissima condizione di disagio dei cittadini delle regioni povere rispetto a quelli delle regioni ricche. Per non parlare della crescente tendenza, perversa dello Stato che tende a favorire la sanità privata a scapito di quella pubblica. 
Tale condizione di disagio, nota a tutto il mondo politico, da tempo, sotto gli occhi di tutti, è rappresentata dagli infiniti viaggi della speranza che portano i malati del Sud Italia nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, del Centro e Nord Italia. Con le Regioni del Sud costrette al pagamento, alle Regioni del nord, delle costose prestazioni svolte. Il benessere sanitario, quindi, splendidamente enunciato dalla Costituzione, in Italia è tutt'altro che adeguatamente garantito. In sintesi, per i ricchi ci sono le attrezzatissime strutture sanitarie private, sovvenzionate dalli Stato, per i poveri, o per molti di essi, ci sono i cosiddetti "viaggi della speranza" e gli affidamenti al Padre Eterno, per chi ci crede.

C)- Diritto alla Libertà.
Tutti i Cittadini, in uno stato democratico, hanno il diritto sacrosanto, inviolabile, della libertà personale. Libertà che può essere soggetta solo alle limitazioni dell'autorità giudiziaria, previste dalle leggi.
Il cittadino, eventualmente, ha diritto ad un giusto e sereno processo, ove ha la possibilità di difendere, in libertà, i propri Inviolabili diritti.
Al momento attuale lo Stato è sempre più propenso alla tutela degli interessi dei delinquenti piuttosto che si diritti dei cittadini collegati con le vittime dei reati. Questo aspetto, a ben riflettere, rappresenta una grave limitazione della libertà del cittadino perbene, etico, che, spesso, si vede costretto a vivere nella stessa ove si trova il generico omicida, magari di un parente, che se arrestato e condannato (Cosa statisticamente alquanto rara) dopo qualche anno di detenzione torna libero, con facoltà di delinquere spavaldamente.
Lo Stato dimostra di non aver capito, e di non capire, che la forma migliore per il recupero e il reinserimento nella società dei condannati, nella fase post sentenza, sta nel fare scontare, fino all'ultimo giorno, la pena comminata, con la sentenza passata in giudicato, senza alcuna vergognosa agevolazione per la cosiddetta buona condotta. Solo dei politici di mezza tacca non riescono a capire che dare benefici per buona condotta ad un mafioso equivale ad offendere il buon raziocinio della gente che rispetta la legge. Il mafioso, in carcere come fuori, quando vuole fare qualche azione violenta contro qualcuno non agisce mai (Quasi mai per i mafiosi di media potenza) di persona, ma la fa fare a un piccolo malfattore qualsiasi, dietro pagamento di un compenso. La buona condotta, in carcere, dei mafiosi, quindi, non ha alcun collegamento col ravvedimento del soggetto.

D)- Diritto all'esercizio dell'attività lavorativa, senza danno per l'ambiente.
Dal punto di vista teorico lo Stato, in modo diretto o tramite le Regioni, alle quali ha delegato le competenze in materia, aiuta il cittadino che voglia intraprendere un'attività economica, nel rispetto ambientale.
In realtà, anche i bambini sanno che la burocrazia e la cattiva gestione, in Italia, fanno di tutto, per colpa o per dolo, per ostacolare qualsiasi iniziativa lavorativa. Ostacoli certamente inesistenti nei paesi più evoluti del nostro. I percorsi messi in atto per arrivare alla definita autorizzazione  dell'attività sembrano, a detta di molti, creati apposta per stimolare, generare, diffusi fenomeni di corruzione, collusione, peculato. Non è possibile accettare che, per esempio, aprire una pizzeria nel Regno Unito siano necessarie poche ore, mentre per fare la stessa cosa, in Italia, si debba aspettare anni. Questi percorsi contorti sembrano fatti apposta per generare corruzione. 

Conclusioni.
-Sanità.
La Sanità pubblica si  presenta con crepe in tutta Italia, e con grosse voragini  nelle Regioni più povere. La sanità privata è sempre più presente, rispetto alla sanità pubblica, nei pensieri del mondo politico.  
Prospettive? Non rosee. Risultato finale: i ricchi si cureranno al meglio, i poveri cercheranno di non ammalarsi.

-Giustizia.
La Giustizia è assicurata dallo Stato con lacune spaventose. I processi durano decine di anni. Ed è difficile aver una sentenza favorevole quando si è in presenza della ragione. La giustizia, così come è organizzata, torna utile solo per i delinquenti incalliti ed i mafiosi. Costoro, anche se in presenza di responsabilità chiare ed univoche non hanno da preoccuparsi in alcun modo, saranno trattati bene dallo Stato. In Italia anche con sentenze per delitti gravissimi dopo pochi anni i rei tornano a casa.
Questi sono alcuni dei motivi che spingono i cittadini a non rivolgersi alla giustizia, civile e penale, esistente, che è solo farraginosa, costosa e lenta. E, alcune volte, paradossale.

Giustizia da se. 
Se lo Stato non è capace di assicurare un minimo  livello di giustizia, il cittadino può attrezzarsi per farsi giustizia da solo?
No, in Italia non è previsto dalla legge che ci si può far giustizia da soli. È lo Stato che deve preoccuparsi di far di tutto per garantire una condizione di giustizia. 
Il paradosso di Stato incapace.
La domanda che sorge spontanea è questa: Ma se lo Stato non riesce a fare rispettare la legge e, addirittura, emana una legge che impedisce la persecuzione di certi reati, il cittadino vittima, o spettatore terzo e altruista, cosa può fare, o deve fare, per tutelare i diritti suoi o del cittadino terzo, vittima di violenza?
La risposta paradossale è che la reazione civica del cittadino perbene davanti ad una aggressione può essere considerata contraria ad altra contrastante legge.
In sintesi, in seguito alle discutibili interpretazioni giudiziarie si è arrivati al paradosso che vede, per esempio, dei borseggiatori che denunciano chi li trattiene, chi cerca di sventare crimini, chi li ostacola o li filma col cellulare. 
Tale circostanza si è verificata, qualche mese fa, anche a Venezia ove  dei delinquenti hanno denunciato dei cittadini che li hanno filmati mentre commettevano il reato e cercavano di opporsi al reato. Di fatto, in Italia, un Cittadino non può fermare o filmare un borseggiatore, grazie alla famigerata legge Cartabia, recentemente introdotta nel nostro ordinamento. Se lo fa può essere condannato per stalking e per violazione del diritto alla privacy.

Se i criminali dediti al borseggio, fermati più volte dalle forze dell’ordine, possono immediatamente continuare ad agire indisturbati, per intervenuta libertà giornaliera e quei cittadini che li hanno giustamente fotografati e perseguiti rischiano di andare in carcere per violazione della legge sulla privacy, allora vuol dire che c'è qualcosa che non funziona bene nel nostro ordinamento.

-Diritto.
Il diritto, dal punto di vista teorico, in Italia, è al massimo della perfezione. Peccato che manchi il riscontro reale con la teoria esistente. Teoria spesso concepita per azzeccagarbugli.
È appena il caso di precisare che, a mio parere, l'ipotesi di separazione delle carriere tra le magistrature giudicante e inquirente non è considerata d'aiuto per un migliore funzionamento della giustizia.
Il problema della giustizia in Italia non sta nella separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura inquirente.

-Far West.
La giungla del far west, purtroppo, si può riscontrare in varie località e in vari settori. Nelle grandi città, come Milano, alcune zone come la stazione centrale sono ad elevata pericolosità. 
Alcune linee ferroviarie  del Nord Italia sono ad alto rischio aggressioni e furti. 
A Pisa nella zona Stazione Centrale, specialmente di notte, ma vale anche di giorno, il transito pedonale è assolutamente pericoloso e sconsigliabile per le persone fragili. Tante donne pendolari sono costrette a farsi accompagnare da qualcuno in quel tratto notoriamente pericoloso.

-Certezza della pena 
La certezza della pena è un concetto che non esiste in Italia. Un condannato alla specifica pena, per effetto di una vecchia legge, difficilmente resterà in carcere per tutto il tempo previsto da quella pena. Quasi sempre il carcerato, anche quello più incallito, incassa quelle agevolazioni che gli permettono di: uscire dal carcere di giorno e ritornare a dormire di notte; usufruire di permessi premio; andare ai domiciliari. L'incertezza della pena, a mio parere, contribuisce alla diffusione dei reati.

-Assenza dello Stato.
L'assenza dello Stato dalla posizione delle vittime è qualcosa di acclarato e ingiustificato. E' comprensibile lo spirito evangelico che porta le Istituzioni vicino ai colpevoli, ma non sarebbe sbagliato ipotizzare la presenza dello Stato acanto alle vittime.

-Privacy e reati.
Il conflitto fra privacy e reati è un argomento sorto, da qualche decennio, in seguito all'introduzione del diritto sulla riservatezza (Privacy) delle persone. Senza alcun dubbio il diritto sulla privacy è un diritto sacrosanto dei cittadini. Ma bisogna stare attenti a non dimenticare la gerarchia dei diritti. In sintesi, in presenza di un reato, più o meno grave, può il diritto sulla privacy ostacolare il percorso della giustizia nel corso d'esecuzione di un reato? Senza alcun dubbio la risposta, a mio parere, è negativa. In presenza di reato il diritto alla privacy di chi quel reato sta commettendo non deve essere considerato in alcun modo. 
In Italia, paese del diritto, sembra che stia per farsi strada la strada opposta. 
In sintesi, se:
- un Cittadino vede una banda di ladri che assalta una gioielleria e osa fotografare i malviventi e sarebbe passibile di pena, per aver violato il diritto alla riservatezza dei ladri!
- un Cittadino scopre nella propria casa dei ladri armati li respinge a pugni o con altro mezzo, o li fotografa prima della fuga e sarebbe passibile di pena per eccesso di legittima difesa e per privacy!
Condizioni assurde, incredibili. Inaccettabili, 
              Allora,
il Cittadino con questi ragionamenti è portato a farsi gli affari suoi. Ad essere omertoso. A non aiutare un cittadino soccombente davanti ad atti di violenza.

   In sintesi, lo Stato dimostra di non essere capace di garantire adeguatamente la sicurezza ai Cittadini, su tutto il territorio nazionale.
Il CIDS (Comitato Italiano per il Diritto alla Sicurezza), da circa 25 anni, promuove incontri pubblici, discute proposte, su cosa fare per migliorare il diritto alla Sicurezza dei Cittadini.

18 settembre 2025

MEDICI - ARCHITETTI

 Secondo Frank Lloyd Wright, architetto americano, progettista della bellissima "casa sulla cascata":

Il medico può seppellire i propri errori, 
ma un architetto può soltanto suggerire, ai propri clienti, di piantare rampicanti.

Ecco perché tanti edifici moderni si presentano, con facciate e tetti, pieni di rampicanti, arbusti vari, cascatelle d'acqua e perfino alberi d'alto fusto.

15 settembre 2025

SOSTANZE STUPEFACENTI

  Esistono in natura, e da qualche tempo anche in forma artificiale, come risultato di laboratorio, delle particolari sostanze che se assunte portano a condizioni d'esaltazione psicofisica, con effetti che possono essere letali.
Fin dall'antichità l'essere umano sa dell'esistenza di specifiche sostanze che dopo semplici manipolazioni, se assunte sistematicamente portano l'assuntore a gravi condizioni sanitarie.
Queste sostanze già coltivate ed usare nel passato remoto hanno "conquistato" vasti strati della popolazione mondiale.
Nel passato l'uso prevalente era ricadente sull'hashish. Oggi  l'uso prevalente di queste sostanze interessa la cocaina, prima destinata al consumo da parte degli strati più ricchi della popolazione, ora essa è utilizzata, in modo diffuso, anche in Italia, anche a Pisa, da una vasta fascia della popolazione (Ricca e povera).

Nelle città metropoli (e non solo) del mondo  occidentale, tra gli ultimi della terra, in quest'ultimo decennio, sì fa un uso sconsiderato di una sostanza sintetica (Crack) che porta, velocemente, a condizioni di degrado psicofisico spaventoso. È frequente trovare nelle piazze e nelle vie delle città delle larve umane in condizioni  spaventose.

Sostanze allucinogene di natura:
-Cannabis,
-Cocaina,
-Coca,
-Hashish,
-Marijuana.

Sostanze stupefacenti sintetiche:
-Crack,
-Eroina,
-Anfetamina.

Cannabis.
È la droga più usata nel mondo. Secondo degli studi del 2023 il  consumo, nel mondo,  delle varie droghe è rapportato come segue:
-220 milioni di persone  > usano cannabis,
-36 mln persone > anfetamine,
-22 mln persone > cocaina,
-29 mln persone > sintetiche (ecstasy ...).

Cocaina.
La cocaina è il principio attivo di un arbusto prodotto, prevalentemente, in Sud America, nei tre paesi prossimi alle Ande: Colombia, Perù, Bolivia. La pianta (Coca),da sempre, è usata dai popoli andini come stimolante. 
Spesso la cocaina viene ottenuta dai laboratori chimici, ove viene stoccata la coca, posti nei paesi (Venezuela, Brasile, Argentina) vicini a quelli di coltivazione.
L'uso di sostanze allucinogene porta dipendenza che può compromettere gravemente la salute delle persone.
La diffusione del prodotto e l'incremento esponenziale della Richiesta, in tutto il mondo occidentale, ha attratto l'attenzione delle mafie di tutto il mondo su questo traffico.

La cocaina vera e propria è il principio attivo che si estrae dalla pianta. La cocaina si presenta come una polvere bianca, altamente solubile in acqua. È assunta, prevalentemente, per via nasale e per via intramuscolare (Puntura) ed endovenosa. Spesso, per la necessità di ottenere maggior profitto dalla vendita, essa è commercializzata non pura, ma "tagliata" con altre sostanze innocue.
Gli effetti dovuti all'uso di cocaina compaiono dopo pochi minuti dall'assunzione.

La cocaina è la droga più costosa che c'è sul mercato. Il prezzo nella fase di traffico è pari a 50.000,00 - 60.000,00 €/kg, mentre nella fase di dettaglio (Spaccio) il prezzo è pari a circa 100,00 - 150,00 €/g.
Una dose tipica di cocaina è di 100 - 200 mg.
Questi numeri danno immediatamente indicazioni sull'enorme volume di denaro che circola nel settore degli stupefacenti.

Come si fa a capire se una persona fa uso di cocaina?
Gli effetti derivanti dall'uso di cocaina sono:
-Allucinazioni, -Incapacità di provare piacere, -Perdita di controllo degli impulsi, -Paranoia, -Comportamento stereotipato.
Improvvisi cambiamenti d'umore, nella socialità, nell'impegno scolastico, nel comportamento familiare e sociale, l'isolamento sociale, la perdita d'interesse per le attività usualmente svolte, sono chiari e univoci segnali per individuare una persona che fa uso di stupefacenti.
La persona drogata nel rapporto di coppia si comporta con atteggiamenti contraddittori. Spesso di natura euforica, con desiderio spasmodico irrefrenabile.
Segnali visivi per riconoscere un soggetto che fa uso di cocaina sono: -Sonnolenza, -Pupille dilatate, -Difficoltà nel linguaggio, -Agitazione, -Nausea, -Delirio, - Difficoltà respiratorie, - Convulsioni, -Segni delle punture nelle vene dal polso al gomito, -Stato alterato delle narici.
In funzione della quantità dei sintomi si hanno tre diversi gradi di gravità: lieve, moderata, grande.

Coca.
È l'arbusto dal quale si estrae il principio attivo detto cocaina. Le foglie di questa pianta, se masticate, hanno un effetto stupefacente relativamente blando. Tale uso è molto Comune tra gli indigeni dei paesi andini, certamente privi di risorse per l'acquisizione del principio attivo (Cocaina).
L'assunzione avviene masticando lentamente le foglie di questa pianta (Coca) ed è fatta per ridurre la fame e la sete, per attenuare gli acciacchi, per attenuare le difficoltà fisiche derivanti dal repentino cambio di pressione atmosferica dovuto al cambio di quota, per riti religiosi e superstiziosi e, infine, come stimolante. 
Oltre che in foglie si fa uso di pastiglie di coca ("Mate de coca"), ottenute dalla semplice manipolazione delle suddette foglie.
In molti paesi del Sud America le foglie di coca sono tranquillamente commercializzate sfuse, come farina, oppure come elemento prevalente di biscotti, caramelle, te o altro ancora. Inoltre, esse sono usate come se fossero tabacco.

Hashish.
Sì ottiene dalla lavorazione della "kif", resina di cannabis (Pianta che cresce in varie zone della terra. La sua base logistica è risalente ai paesi del Nord Africa (Marocco) e dell'Est Asia (India, Pakistan, Nepal)). In Italia è detto anche "fumo". È consumato con o senza tabacco. Il suo principio attivo è molto aggressivo.

Marijuana.
Su questa sostanza non tutti gli esperti sono concordi nel derterminare il grado di pericolosità. Secondo alcuni di loro essa non comporta, o comporta scarsa, dipendenza fisica, inoltre non c'è convincimento assoluto sulla circostanza che l'uso di tale sostanza possa portare verso l'uso di altre sostanze più pericolose. La coltivazione, l'uso e la commercializzazione sono perseguiti dalla legge.

Crack.
È un prodotto sintetico della cocaina in polvere. È una sostanza da fumo. Il suo consumo ha superato quello dell'eroina.

Eroina.
È una sostanza stupeface semi-sintetica ottenuta, in laboratorio, dalla manipolazione della morfina (Ricavata dall'oppio, lattice estratto dalle capsule di alcuni tipi di papavero).

Anfetamina.
È un composto chimico, molto eccitante per il sistema nervoso centrale. È molto usata come stimolante per accrescere il rendimento psicofisico.

   Il controllo del mercato più grande delle droghe, è quello della cocaina, gestito (Trasferimento dai tre più grandi produttori del Sud America in Sud Italia e da lì in tutta Europa) in gran parte dalla mafia della Locride. 

Effetti delle droghe.
Le droghe, senza alcun dubbio, sono portatrici di tragici effetti sulla salute delle persone che ne fanno uso.
L'uso saltuario, a mio parere, porta, inesorabilmente, all'uso abituale.
Ipotizzare la liberalizzazione delle droghe non penso possa essere una buona strada da seguire, per qualsiasi paese. Olanda compresa. Né può essere ipotizzata, come ha fatto qualche parlamentare, poco tempo fa, per ovvi motivi, la commercializzazione ufficiale di Stato.
In dettaglio, quali sono gli effetti dovuti all'assunzione di sostanze stupefacenti?
Gravissimi sono gli effetti. Nessun elemento può mai giustificare l'uso di queste assunzioni!

   Considerazioni conclusive.
Se è vero, come è vero, che:
- la cocaina spesso viene coltivata in un paese e poi lavorata in laboratori che si trovano in altri paesi, dai quali, poi, viene spedita, via mare, dal Sud America verso l'Europa, con o senza passaggio da un noto paese costiero d'Africa;
- la cocaina arriva in Italia, a destinazione, in confezioni sigillate da circa un kilogrammo;
- la droga è venduta al dettaglio in piccole dosi (Qualche volta ulteriormente tagliate) contenenti solo qualche milligrammo di sostanza,
            Allora, ne deriva,
Che per passare da una confezione da kilo a una di pochi milligrammi è necessario intervenire sul prodotto, tramite persone esperte, facendo uso di bilancina, da farmacista, di estrema precisione. Bilancine specifiche non certo di comune uso. Quindi, di non difficile individuazione, volendolo,  del soggetto che l'ha adoperato.
E la domanda finale che sorge spontanea, che il Cittadino di buon senso si pone, è quella che chiede il perché le forze di polizia giudiziaria e la magistratura inquirente, pur davanti ad una bilancina di precisione, da farmacista, intercettata in una abitazione privata, usata per il suddetto uso, non ha portato all'arresto di alcun soggetto, seppure in presenza di condizione acclarata e priva di incertezze?
Come mai, nonostante la ridotta dimensione superficiale e demografica nella Locride non si riescono a scovare i laboratori per la manipolazione della droga ed i relativi operatori?
Perché? Come mai? Eppure non dovrebbe essere difficile arrivare a soluzione. Volendolo.
Sarà valida, anche in questo caso, la teoria di un famoso investigatore che ipotizza, dimostrando, per la sua zona d'interesse, l'uso sfrenato di cocaina da parte di molte persone al di sopra di ogni sospetto? 
A chi giova questo stato di cose?

13 settembre 2025

COLPO DI CANNONE A SALVE

 Nei tempi passati, lontani da questi moderni, rappresentati dalle diffuse telecomunicazioni, per informare la gente di particolari, specifici, eventi si faceva ricorso a univoci sistemi acustici.

Spesso si faceva uso, anche in Francia, a sud di Marsiglia, al Castello d'If, di lontana memoria, per esempio, di un colpo di cannone a salve, per ogni prigioniero che riusciva a fuggire dalla prigione. 

Con questo sistema non solo si informava la popolazione della fuga, ma, anche, si riconosceva al fuggitivo l'onore del colpo di cannone.

Viste le difficoltà, sempre più elevate, per i detenuti, di scappare di prigione, viste le moderne tecnologie di protezione contro le evasioni, si potrebbe ipotizzare il ripristino dell'uso di un colpo di cannone, a salve, ogni qualvolta venga accertata la fuga di un detenuto. Tale circostanza, certamente, porterebbe gioia e ironia nel fuggitivo e nei cittadini, i quali potrebbero, immediatamente, prendere conoscenza della fuga di qualcuno. 

Tra il serio e il faceto si potrebbe ipotizzare di sparare un colpo di cannone a salve per ogni accertata Sciocchezza (Nuove leggi, Decreti, Programmi, Organizzazioni, ...) di Stato. Sarebbe uno spettacolo pirotecnico di indiscusso valore, ancora più esaltante del festival internazionale dei fuochi d'artificio del principato di Monaco.

Ma, pensandoci bene, viste le statistiche di settore, l'adozione della suddetta precedente proposta potrebbe comportare, specialmente per alcune prigioni, il dubbio di un attacco armato da parte di una potenza straniera ostile.

12 settembre 2025

AUTOREVOLEZZA

  Autorevole è colui che ha autorità in un certo contesto.

 È un comportamento che può portare pressione a chi è sottoposto.

Chi è autorevole trasmette calma. È munito di adeguata postura mentale . 
Genera un positivo impatto sugli altri.
Tutto dipende da come il soggetto è percepito dalla gente. Bisogna evitare di trasferire diffidenza. È necessario far capire e vedere che si è in presenza di una percezione di fiducia.

L'autorità rappresenta il diritto, la facoltà, la podestà, la ragione legittima di comandare. Rappresenta il comando, la testimonianza autorevole di chi la esercita.

Quando l'autorità si fa valere con l'imposizione dura si può passare dall'autorevolezza al dispotismo.
L'autorevolezza è la qualità di chi è autorevole.

SOFFITTO DI CRISTALLO

 È una metafora, in uso, per indicare una situazione in cui l'avanzamento di carriera di una persona, in una struttura organizzativa, è impedito da barriere invisibili.

È l'impedimento, oltre un certo livello, in una certa gerarchia, per una specifica persona. E tale impedimento è dovuto a discriminazioni e barriere di natura, prevalentemente, razziali, sessuali, di genere, di appartenenza, posti come ostacoli di natura sociale, culturale, psicologica, apparentemente invisibili, insormontabili.

L'espressione originaria, coniata da Marilyn Loden, nel 1984, detta "Glass ceiling", si riferiva principalmente alle donne che restano stoppate, bloccate, in vari settori delle attività lavorative, nella scalata apicale, in quanto donne.

Il discorso, molto presente nel passato remoto, è, purtroppo, ancora presente in vari settori del pubblico e del privato.

Le donne, da sempre, in quanto tali, hanno avuto ed hanno, seppure in minore entità, tante difficoltà anche nell'accesso al mondo universitario. In tanti settori la donna è stata praticamente assente e non certamente per mancanza di merito intellettivo. 

Nel campo della Fisica nucleare Marie Curie è stata costretta a tante vessazioni prima di riuscire ad entrare, con stima, nel mondo accademico. 

Nel settore della Filosofia è raro vedere donne emergere nella docenza universitaria. 

Nel settore sanitario poche sono le donne che sono riuscite ad emergere fino a raggiungere il titolo di primario ospedaliero.

E qualcuno dovrebbe domandarsi il perché di questa circostanza. Forse perché le donne sono, alla fine fine, più libere degli uomini e, in quanto tali, più difficilmente manovrabili.

Il soffitto di cristallo è presente in tutti quei casi in cui un titolato si appropria di uno studio fatto da un subordinato. Non è certo la prima volta che un professore ordinario si appropria delle ricerche e degli studi svolti da una dottoranda.  E davanti a tale caso due sono le opzioni che può esercitare chi si è vista danneggiata: denunciare l'ingiustizia oppure lasciar correre. Nel primo caso il soggetto danneggiato, quasi automaticamente, perde qualsiasi possibilità di avanzamento di carriera; nel secondo caso ha perso la dignità e l'autonomia di pensiero.

Il soffitto di cristallo, quindi, è un qualcosa che c'è, ma non è facilmente visibile. È una cosa segreta, detta e non detta, che viene applicata, ancora oggi, per mantenere nelle mani di specifiche persone (Quasi mai mani di eccellenza scientifica e culturale), il livello esecutivo, verticistico, di comando.

È la circostanza che si verifica quando una persona si dedica col massimo impegno per ottenere un ottimo risultato finale, di una certa attività, e, poi, alla fine, scopre che sono altri che si appropriano del successo finale. Pur non essendo gli autori di quel successo.

11 settembre 2025

LA RICCHEZZA

 Nella vita delle persone la ricchezza conferisce potere, influenza, rango.
Indipendentemente dal merito, eventualmente presente.

È come la nota storia del Marchese del Grillo, che, seppure con modalità diverse, si ripete ai giorni nostri. 

Quella esaminata è la ricchezza economica privata, dovuta al possesso di averi, sostanze, mezzi per vivere, di elevato valore economico.
Altra cosa è la ricchezza morale, a vario livello posseduta da ogni essere umano, ossia quella dovizia di beni etici, pregi, virtù, di immenso valore culturale.

10 settembre 2025

INGRATITUDINE - CESARE BORGIA

 Il sentimento di gratitudine è uno dei più profondi del genere umano. Rappresenta l'apprezzamento, il riconoscimento, di una persona (Beneficiario) verso un'altra (Beneficiante), per un beneficio ricevuto, a titolo benevolo, disinteressato.
E, naturalmente, di contro c'è ingratitudine con l'assoluta mancanza del suddetto riconoscimento. Il genere umano, prevalentemente, è portato verso l'ingratitudine. È più semplice, meno costosa, tende a sminuire, o annullare, il valore del soggetto che ha fatto il beneficio. Il beneficiante (Chi da un beneficio) è visto come di livello culturale inferiore da colui che ha ricevuto il beneficio (Beneficiario).

Il massimo rappresentante degli ingrati, senza alcun dubbio, è Cesare Borgia (A pari livello con suo padre, il Papa).
Egli, dopo aver ricevuto il beneficio, spesso richiesto, provvedeva, addirittura, alla eliminazione fisica del beneficiante. Seguendo, semplicemente, sorridendo, uno dei due diversi percorsi collaudati. Quello dell'armadio o  quello dell'anello.

-Aprire l'armadio. Secondo questo indirizzo il beneficiante, molto amichevolmente, veniva mandato, invitato, come se fosse un privilegio esclusivo, assentito dal Papa, ad aprire uno specifico armadio papale, con una specifica chiave, munita di una piccola punta metallica avvelenata. La serratura, difficoltosa (ad arte) nel funzionamento, inevitabilmente, portava a una puntura tra punta e palmo della mano e, puntualmente, il giorno dopo, alla morte.

-Stretta di mano. Per mostrare (Apparente) gratitudine ed alta considerazione il Borgia tendeva la mano con al dito un grosso anello con la testa di un leone. Tale testa di leone con la stretta, mordendo la mano del privilegiato, trasferiva al malcapitato un potentissimo veleno letale. Con la morte che sopraggiungeva entro 24 ore.

 Queste forme di ingratitudine (Stretta di mano e invito ad aprire il portone), operative e collaudate, sotto il Potere temporale specifico della Chiesa, lasciarono il posto, durante l'impero, ad altre forme spesso più cruente e meno raffinate. 
Col potere tirannico, a casa del sacrificando, veniva mandato un centurione, il quale, in maniera ufficiale, informava l'interessato che "Cesare vuole che tu muoia".
Diciamo che Roma è passata da una forma raffinata ("Sua Santità vuole che ceniate con lui") ad una forma rustica primitiva ("Cesare vuole che tu muoia"), ma con lo stesso identico effetto.

Ai giorni nostri spesso il fine vita è donato non più coi veleni storici, ma con l'uso di sostanze radioattive (Uranio, plutonio).

8 settembre 2025

TEBEIDE

 Chi è stato, totalmente o parzialmente, direttamente o indirettamente, responsabile della desertificazione e del degrado sociale, economico, etico e morale di un territorio non può, non ha alcun titolo per intervenire alla rinascita di quei luoghi e di quelle comunità.

Chi ha ridotto ai minimi termini una città, un paese, come la zona desertica egizia, prossima a Tebe, nella eventuale successiva fase di ripresa socio-culturale, deve essere allontanato, con le buone o con le cattive maniere, dalle stanze del potere. Ciò al fine di evitare che esso possa rimettere in azione, nei gangli istituzionali, le radici cancerogene e le corruttele che gli consentirebbero di perpetuare il suo regime.

La tebeizzazione di un territorio, alla fine, nel caso egizio si presentava con la presenza umana  rappresentata dai monaci eremiti cristiani, custodi delle Scienze e del credo monoteistico di Cristo, rispettati e, alla bisogna consultati. 

La tebeizzazione moderna, attuale, è totalmente priva di aspetti umani o civici, né tantomeno, la realizzazione di qualche episodio di volgarità edilizia (Hotel a 5 stelle) potrà mai portare quel pizzico di umanità necessario in casi del genere. Questi squallidi volgari tentativi servono solo per spendete denaro pubblico e confondere la gente sulla realtà delle cose. Realtà che alla fine porterà il conto che dovrà essere pagato dai cittadini.


Il Cittadino, in questi casi, ha il diritto dovere di tutelare e difendere i diritti di Libertà e Giustizia, ma le Istituzioni devono possedere in esse dei capisaldi inalienabili di difesa dei suddetti diritti. 

La realtà ci dice che il cittadino non parla e le Istituzioni sono amorfe, spente. Controllate da incompetenti, nella migliore delle ipotesi.

SCIABICA

 Col termine sciabica (Oppure sciabaca o altro termine analogo, in funzione della forma dialettale esistente), in ambito marinaresco, si indica quella rete a strascico (Spesso vietata per ovvie motivazioni legate alla conservazione di alcune specie di pesci) che i pescatori usano per pescare in prossimità della linea costa.

Questo stesso termine, per analogia di funzione, è usato in ambito sociale. Infatti, in tante zone del Sud Italia il termine sciabica si usa per indicare la classica Signora (Potrebbe essere anche un Signore, e in questo caso si parlerebbe di sciabico) di paese che raccoglie, ed amplifica, tutti i pettegolezzi e le notizie piccanti, nei vari quartieri della zona. Notizie, pettegolezzi, che subito dopo vengono diffusi, in ogni dove, dopo averli farciti con aggiunte, non sempre corrispondenti al vero, con commenti e ammiccamenti.

7 settembre 2025

ALARICO E I SUOI SEPPELLITORI

 Per una questione di mistero e di preservazione del corpo, specialmente nel passato, molte persone importanti (Dittatori, ...) disponevano che tutti i seppellitori e presenti alle esequie venissero eliminati e sepolti nella stessa zona scelta per il defunto ufficiale.

Il re visigoto Alarico morto nella zona di Cosenza, è stato sepolto, nel 410 d.C., previa deviazione provvisoria del fiume Busento, nel letto di quel corso d'acqua, in quella città.

E, per espressa determinazione, nelle stesse zone sono stati sepolti anche tutti i seppellitori.

A questa stessa prospettiva, senza alcun dubbio, sono destinati tutti i sicari che si sono prestati ad atti selvatici. Tutti costoro, anche per il solo fine di preservare dalle possibili conseguenze penali i mandanti dei delitti ed i loro fiancheggiatori saranno destinati a "giacere con le loro ossa nel letto del Busento".

È inevitabile e meritato!!!  

Farà la fine cruenta del Busento anche quello dei due bastardi, ancora in vita. E non solo lui.

5 settembre 2025

RONDINELLE


     Estate quasi finita. Le rondini sono pronte per il volo in direzione Sud.

3 settembre 2025

SULLA GIUSTIZIA

 Per cercare, e trovare, un colpevole è necessario, prima di ogni altra cosa, cercare a chi il delitto commesso può essere utile. A chi giova.
E, quindi, concentrare le indagini nelle giuste direzioni.
Ma, nel Sud Italia non esistono, o almeno tale è la sensazione generalizzata nei Cittadini, le capacità professionali adeguate per porsi tale domanda, e quelle connesse.
Solo i giornali locali, di norma, dicono il contrario. Ma è chiaro che i giornalisti mentono, sapendo di mentire. Per ovvie motivazioni d'interesse.
Nulla di nuovo sotto il sole.

CONOSCENZA - SAGGEZZA

 Nella vita è bello e giusto imparare, studiare, conoscere più cose possibili. È necessario, però, ricordare che imparare non è tutto. Bisogna, anche, saper mettere in pratica la teoria. La conoscenza è importante per vivere meglio, ma non basta.

La memoria serve per creare gli eruditi, i conoscitori, i teorici.
La filosofia, invece, è la base per creare persone sagge.
Tenendo presente che "la filosofia non si impara: la filosofia è l'insieme delle scienze apprese, conosciute, e del genio che le applica.
La filosofia è la nuvola sfolgorante sulla quale Cristo ha posato il piede per risalire in cielo" (Atti degli Apostoli 1.9.)