Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

31 agosto 2025

NON TI ABITUARE ...

 Non ti abituare, mai, alle:
-mediocrità,
-ingiustizie,
-mafie,
-guerre.

Mai! 
Rifiuta sempre di abituarti ad esse. Rifiuta l'indifferenza davanti ad esse.

30 agosto 2025

IL POLPACCIO

  Il polpaccio è uno dei muscoli più importanti, e più trascurati, del corpo umano. Esso ha due diversi tipi di valenza pertinenti l'affettività e la salute.

Aspetto affettivo. 
Per molti la sua forma, e, quindi, la sua funzionalità, rappresenta la firma della relativa persona. Una forma continua e armonica rappresenta un soggetto perfetto, piacevole, suadente ed equilibrato. Per molti il polpaccio rappresenta la parte anatomica più rappresentativa della complessità del corpo umano. È l'elemento che attrae di più nella figura di una donna. Di più degli occhi, del viso, del seno, delle mani, del bacino. Il polpaccio è l'elemento che fornisce, istantaneamente, informazioni su tutto il corpo e sulla psicologia della persona. 
Tali considerazioni, a scanso di equivoci, valgono per entrambi i due sessi.

Aspetto sanitario (Dalla rete).
"Il polpaccio è spesso considerato un muscolo secondario, di scarsa importanza, ma la sua importanza è paragonabile a quella del cuore. Viene infatti definito il “cuore periferico”, perché con ogni contrazione aiuta a spingere il sangue venoso verso l’alto, contro la gravità, sostenendo la circolazione e alleggerendo il lavoro del cuore vero e proprio. 
Se i polpacci non funzionano correttamente, la circolazione rallenta, le gambe si appesantiscono e aumenta il rischio di problematiche cardiovascolari e linfatiche.
Prendersi cura di questo muscolo non significa soltanto allenarlo, ma anche preservarne la funzionalità con strategie mirate. Una di queste è la fotobiomodulazione: la luce rossa e infrarossa penetra nei tessuti del polpaccio, stimola la produzione di energia nei mitocondri, migliora il microcircolo, riduce l’infiammazione e favorisce un recupero muscolare più rapido. 
Questo non solo rafforza il ruolo del polpaccio come “pompa venosa”, ma contribuisce al benessere generale dell’organismo.
In fondo, il cuore e il polpaccio lavorano insieme: uno pompa il sangue in avanti, l’altro lo riporta indietro. E la fotobiomodulazione può diventare un alleato prezioso per mantenere questo equilibrio vitale in perfetta armonia."

Una breve riflessione sui due suddetti aspetti, che riguardano questo organo, ci porta a sostenere la necessità, inderogabile, di fare in modo che i nostri polpacci si trovino, sempre, nelle migliori condizioni possibili. A beneficio della salute e dell'estetica del nostro corpo.

29 agosto 2025

IL POTERE DOV'È?

 Guardando, anche con poca attenzione, le strutture istituzionali il Cittadino normale, dotato di un minimo di buon senso, è portato a porsi una domanda semplice, ma non banale:
Ma, il Potere, quello vero, dov'è? 
Dove si trova? 
Da chi è impersonato?
Da chi è amministrato?

Precisato che nel nostro Paese, istituzionalmente, sono previsti e riconosciuti n.3 Poteri: Legislativo, Esecutivo, Giudiziario.
Non teniamo conto del Quarto Potere, quello della Stampa, venuto a galla dal secolo scorso e per il quale altre volte ho scritto delle note.
Il Potere Legislativo, quello che dovrebbe essere il più importante in un vero paese libero e democratico, di fatto non esiste più, da tempo. Esso è un fantasma assorbito e controllato dal Potere Esecutivo.
Il Potere Esecutivo è quello preposto alla gestione (Sicurezza, Economia, Sanità, Felicità) del Paese. Bisogna fare sforzi sovrumani per convincersi dell'efficacia e della direzione giusta del Potere Esecutivo. Il termine Felicità del Cittadino non è richiamato mai da nessun politico. Sarà un caso?
Il Potere Giudiziario ha il compito, sostanzialmente, di fare in modo che la legge dello Stato venga rispettata da tutti. Col sacrosanto principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. In uno stato serenamente democratico i tre Poteri devono essere autonomi, senza interferenze.
Il tipo di ordinamento di uno stato può prevedere condizionamenti del Potere Esecutivo su quello Giudiziario. Il nostro Paese ci sono delle forze politiche che tendono verso un sistema ove questo richiamato controllo (Sottomissione) sia presente, in modo più o meno pronunciato. Rammento che quando il Potere Giudiziario è totalmente nelle mani del Potete Esecutivo allora la forma dello stato di fatto è di natura dittatoriale o monarchica.

Di fatto, da uno sguardo fugace alle strutture istituzionali, si vede che il Potere vero:
-Non è presente nelle sale dei Consigli Comunali è altrove;
-Non è presente nelle Assemblee dei Consigli Regionali (Strutture inutili e perniciose per l'esistenza della stessa Repubblica), è altrove;
-Non è presente nelle due Aule del Parlamento, è altrove!
   Ma, allora, se queste componenti istituzionali sono di fatto vuote, prive di valore e di potere a cosa servono?
Tutto ciò Stante non darebbe meglio modificarle, abbatterle, Oppure ridurle sostanzialmente?
E se il Potere vero non è in quei luoghi, dov'è?
Ma, in Italia, il Potere Vero chi l'ha in mano? Dov'è?

27 agosto 2025

È INUTILE CANTARE PER I SORDI

 È inutile discutere coi muti.
È vano dar da mangiare ai sazi.
È inutile discutere col gregge.
Non canimus surdis
Non cantiamo per i sordi.
Non serve a nulla. 
È totalmente inutile.

Ma, è sempre, veramente, così?
Ci sono casi in cui può essere utile parlare coi muti o coi sordi? 
Quando? Tutte le volte che ti trovi in uno stato limitativo della libertà (Per malattia, lavoro, ostruzione, impedimento interno o esterno alla persona) puoi trovare sollievo a parlare con un muto, magari unico soggetto che incontri sistematicamente.
Perché ti abitui a parlare con lui, anche se non hai alcuna risposta alle tue domande. In questi casi senti, percepisci, nonostante tutto, un piccolo piacere. Perché, tra l'altro, senti il suono della tua voce. E dal timbro della tua voce percepisci la condizione psicologica che ti avvolge.
È una condizione che ti fa pensare e riflettere, senza avere paura, come può succedere quando sei, e parli, da solo.
La presenza di un simile, seppur muto, per scelta o per impedimento fisico, porta in se un pizzico di gioia. Per la presenza di un pizzico di umanità.

POLITICA

 "In politica, lo sapete come me:
 - non ci sono uomini, ma solo idee;
 - non ci sono sentimenti, ma interessi;
 - non si uccide un uomo, si elimina un ostacolo e basta".

Domus docet.
Nel passato come nel presente.
 

26 agosto 2025

FOR THE PLOT

  "For the plot", oppure in modo completo, "Do It for the plot", per il mondo anglosassone, significa agire, fare qualcosa, cosciente di farlo per la storia. Indipendentemente dal possibile vantaggio, diretto o indiretto, personale. 
È una specie di invito a prendere decisioni importanti, sapendo di essere il protagonista della storia.

Quanti amministratori locali operano con questo principio?
Quanti rappresentanti del Potere Esecutivo nel loro operato sono guidati da tale principio?
   La storia, purtroppo, è fatta anche da ladri, da lestofanti, da pifferai magici, da persone di una mediocrità spaventosa.

L'EURO?

 -L'euro (Moneta Unica Europea) è stato introdotto, in 12 paesi, in data 01/01/2002, con un cambio (Lit 1936,27 = € 1,00) contestato da molti.
-Le premesse economiche erano basate sul miglioramento, generalizzato, delle condizioni di vita di tutti i cittadini degli Stati d'Europa, aderenti all'UE.

Considerazioni volanti dopo tanti anni dall'introduzione della moneta unica:
+L'euro ha, senza dubbio, favorito e incrementato gli scambi e i viaggi fra i cittadini europei. Con tutti conseguenti vantaggi;
+La gestione dell'UE non è stata all'altezza delle aspettative della gente che credeva, e ancora crede, in questa istituzione.
L'appartenenza di un cittadino ad uno stato membro dell'UE non significa, automaticamente, che esso è ricco o benestante. 
Non si diventa ricchi, per decreto, con la sola appartenenza all'Europa.
+L'euro, secondo i principi ispiratori, avrebbe portato benessere e prosperità per tutti i Cittadini UE, ma qualcosa non ha funzionato, o non ha funzionato bene.
Per tutti? 
No! Non per tutti.
L'euro ha sortito, a mio parere, un effetto tipo guerra. Infatti, con la sua introduzione si è verificata una negativa circostanza: 
I ricchi sono diventati ancora più ricchi e i poveri sono diventati molto più poveri.

L'Europa avrà la forza e, ancor di più, la volontà, la determinazione, per fare in modo che, nel futuro prossimo, si attui una rimodulazione di tale tendenza?
Non mi sembra che ci siano le premesse per una tale ipotesi. 
Quindi? 
Quindi, i ricchi continueranno ad essere sempre più ricchi e i poveri aumenteranno in numero e saranno sempre più poveri.

FOLLIA O SAGGEZZA?

 È molto bello restare, senza tempo, in riva al mare e gettare piatti ciottoli sull'acqua e contare i rimbalzi sulla superficie lucente.
E quando i rimbalzi sono maggiori di cinque o sei gioire, gridare in allegria, come un bambino davanti all'agognato nuovo giocattolo.
È questa follia?
No! È saggezza. È il sano divertimento di animi nobili.

21 agosto 2025

GIUSTIZIA

 Nelle aule di Giustizia, specialmente nel settore penale, si discute spesso di indizio e di prova. Ma cosa s'intende con questi due termini?

Indizio. Per indizio s'intende quell'elemento sufficiente per fornire un orientamento soggettivamente, od oggettivamente valido, in un certo contesto d'indagine.
È una prova indiretta attraverso cui l'esistenza   di un fatto da provare si ricava per il tramite di una inferenza logica costituita da regole di esperienza, consolidate e affidabili.
È un indicatore, un indice, un segnale, un sintomo, una spia che potrebbe portare (Da solo non basta) alla soluzione del caso in esame.

Prova. Rappresenta un atto capace di far conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le caratteristiche, la rispondenza a determinati requisiti specifici.
Rappresenta la veridicità, o falsità, di una notizia, di un fatto.  Rappresenta un argomento, un documento, un evento, che conferma l'esattezza di una operazione, di una ipotesi, di un fatto. Essa può essere di natura oggettiva, di natura testimoniale, ecc.

Consuetudini.
"Un indizio è un indizio.
Due indizi sono una coincidenza.
Tre indizi fanno una prova".
Lo diceva Agatha Christie 

IL DOLORE

 Il dolore dello spirito è quella condizione particolare che sconvolge il corpo e la mente delle persone. Esso si accomoda in tutte le poltrone dell'anima e non ti lascia mai. Anche quando, temporaneamente, pensi che sia tutto passato basta un'inerzia qualsiasi per fartelo rammentare, più vivo che mai.
È un qualcosa che ti accompagnerà per tutta la vita.

Il dolore è come una freccia che colpisce il tuo cuore e resta lì, appesa, a ricordo perenne. In ogni luogo, in ogni momento. 
Unico rifugio/reazione resta la rabbia e il desiderio di maledizione perenne per il responsabile del male e tutta la sua stirpe.

Il dolore è una sensazione fisica che coinvolge, anche, l'aspetto emotivo, quello più delicato. È una esperienza molto soggettiva, in quanto ogni essere umano lo vive in modo personale. C'è in tutti, ma ognuno lo attraversa in modo diverso. 
È una reazione personale, soggettiva, provocata da un'azione esterna, fisica o morale. È sofferenza fisica e psichica. Può essere contrastato, forse non eliminato, con: la tranquillità, la serenità d'animo, la saggezza e la moderazione, la misura e l'equilibrio, per quanto possibile.
Ha sede centrale nel cuore e diramazione nel cervello.

MACCARTISMO

 È un deplorevole modo di agire che le società più bigotte e arretrate hanno applicato e applicano, su stimolo di un capopopolo, in determinate circostanze. 
È una modalità che comporta l'azione ingiustificata della caccia alle streghe, indipendentemente dalla presenza o meno di seppur minime prove a dimostrazione di ipotetiche affermazioni.
È un modus operandi, introdotto negli USA, dal sen. Joseph R. Mc Carthy, al tempo della guerra fredda, prima durante e dopo la seconda guerra mondiale. 
Con la conseguente caccia alle streghe verso tutti coloro che avevano simpatie, più o meno manifeste, verso il comunismo e verso i partiti comunisti occidentali e antipatie verso il capitalismo.
Personaggi noti e sconosciuti, pur senza alcun reato accertato, per le loro posizioni politiche di sinistra andarono incontro a persecuzioni e azioni aggressive in pubblico e in privato. 

Tale movimento di avversione, di contrarietà esasperata alle politiche di sinistra ha trovato ispirazione nelle motivazioni ideologiche e da enormi reazioni psicologiche.
La repressione è stata, ed è, fatta facendo uso di attacchi personali, familiari, di campanile, con accuse (Calunnie) private e    pubbliche quasi sempre prive di fondamento, verso tutti coloro che erano considerati dissidenti verso il conformismo imperante.

Il termine è diventato d'uso Comune nei casi di persecuzioni, schedatura, pressioni di massa, in ogni paese. Con applicazione sistemata nei paesi governati da regimi non democratici, di destra e di sinistra.
L'obiettivo dei sostenitori è quello di instaurare e/o mantenere il conformismo di potere, in simbiosi col potere politico vigente.
È l'esasperata contrapposizione, di gruppi di potere, verso persone o gruppi ritenuti sovversivi e, in quanto tali, decisi a sovvertire l'ordine dello stato.

L'ARCANO. IL SILENZIO DELLA NOTTE.

 Arcano è tutto ciò ch'è legato ai concetti di: Occulto, Misterioso, Segreto, Incomprensibile, Nascosto.
Il termine arcano deriva dal latino "arcanus" che significa ciò ch'è riposto in un'arca. Ben chiuso e sigillato, difficilmente accessibile a terzi.

Arcano è qualcosa che non si conosce e non è possibile conoscere. Con questo termine si indica un qualcosa di occulto, di misterioso, di sconosciuto, di nascosto per volontà di qualcuno.

"Arcano è tutto fuori che il nostro dolore;
Anche di ciò che per la segretezza o il mistero in cui si avvolge è motivo di fascino e di attrazione". 
Diceva il poeta che guardava all'infinito.

Parlino coloro che possono svelare l'arcano. Si liberino del peso della becera segretezza. Si liberino delle pastoie della paura, si avvicinino alla Libertà.
La luce del sole squarci le tenebre del male.

LA STAMPA

 Una delle più importanti conquiste dell'uomo libero è la Stampa.
Questo mezzo, nel tempo, ha dato all'uomo la possibilità di conoscere fatti e considerazioni su tutto ciò che si verifica in ogni parte del mondo.
Quella del giornalista è una professione bella e delicata, di estrema importanza per la democrazia e lo sviluppo, la crescita, della comunità. Almeno fintantoché tale attività viene svolta con oggettività e correttezza professionale. Evitando l'introduzione di manipolazioni con fini personali, diretti o indiretti.
Tendenza questa, ultimamente, molto diffusa nel mondo. Con la conseguente necessità di imparare a distinguere la verità dalla mistificazione.

In ogni caso la comunità ha bisogno di avere gli anticorpi al fine di permettersi la disponibilità di una Stampa libera da lacci, con la libertà di parola (Free speech) per tutti. 
Pur essendo consci delle oggettive difficoltà esistenti per il raggiungimento e il mantenimento di tale status.

Notizie accertate e notizie non accertate, ma pubblicate.
Non sempre i giornalisti hanno il tempo e la possibilità di accertare la veridicità di una certa notizia. Spesso, per una serie di motivi, essi, tendono a fare pubblicare, per colpa ingenuamente, o per dolo con precisa determinazione, notizie prive di fondamento, totalmente o parzialmente inventate (Fake news).
Sul fatto che i giornalisti dovrebbero riportare solo le notizie accertate preliminarmente come vere (Col riscontro delle fonti  / parti) voglio ricordare la battuta del famoso giornalista inglese Chapman Pincher:
 "Se un giornalista dovesse scrivere solamente le cose alle quali crede, i giornali uscirebbero in bianco " . 
Ed era nella seconda metà del secolo scorso. 
Ed oggi? Oggi, anche se con modalità formali diverse, le circostanze sembrano immutate.

E, rammentando la deadline
(Linea della morte) viene a
galla la battuta di H. Bogart,
quando, con sorrisetto
diabolico, grida:
"È la stampa, Bellezza.
E non puoi farci niente. Niente!"
E, allora, che fare?
Che fare? Forse la cosa migliore da fare, davanti alle notizie (Vere o false) della stampa, è reagire con lo stile inglese che tende a minimizzare l'importanza di una notizia, senza preoccuparsi, in alcun modo, a sentirla, o negarla, o accettarla totalmente. Magari sarà un po' verità, un po' bugia.
Per dirla all'inglese la cosa migliore da fare è seguire lo stile "understatement".
Minimizzare, minimizzare. Senza disturbare il cane che dorme. Evitando di buttare benzina sul fuoco. 
E, così facendo, senza l'attenzione della stampa anche il caso più eclatante, apparentemente tale, in breve tempo, diventato privo d'interesse, sarà inesorabilmente, dimenticato da tutti.

20 agosto 2025

MAESTRO DI STUDIO E DI VITA

 Mi capita di andare con la mente al mio tempo all'Università e pensare a quei Professori che hanno lasciato una traccia indelebile nella mia vita professionale.
E, spesso, mentalmente mi porto all'attualità e confronto le diverse figure di professore, della stessa materia, nella loro diversità.
Deduco, senza alcun dubbio, che il vero Professore, il vero Maestro, non è quello che elargisce voti alti, con spensieratezza, magari per portare credito (Fasullo) all'ateneo, ma, invece, è quello che fornisce agli studenti tutti i mezzi, tutte le indicazioni possibili, per farli crescere e, magari, farli diventare più bravi e più geniali di lui.
 I docenti che, intimamente o espressamente, considerano loro stessi come scientificamente, nel loro settore, irraggiungibili, non sono, senza alcun dubbio, dei buoni maestri.
I buoni Maestri sono coloro che sono contenti di sapere di essere stati superati dai propri allievi. Sono coloro che dietro di loro lasciano presenze geniali capaci dei massimi successi.

Pochi sono coloro che hanno esaltato la loro Scuola con l'arrivo di valenti scienziati e premi Nobel. Tra essi ricordo il Prof. Arnold Sommerfeld, vero Maestro della Scuola di Fisica, all'Università di Monaco, che, nella prima metà del secolo scorso, nonostante le difficoltà legate al particolare periodo storico, ha potuto festeggiare ben sette suoi studenti insigniti del Premio Nobel. Egli scrisse un libro scientifico, per mettere a disposizione di tutti, tutto ciò che serviva come guida per lo sviluppo degli argomenti di suo interesse. Libro definitivo dai suoi studenti la "Bibbia di Sommerfeld".
Non ho conoscenza di analoghe capacità nei vari settori della Scienza e della Tecnologia, in Italia.

In Italia questa tipologia di Maestri è alquanto rara. Al contrario, è prevalente la tipologia che tende ad esaltare il proprio ego, secondo loro stessi irraggiungibile. Mostrando il loro elevato livello di presunzione e di megalomania.

Inoltre, mi sembra di aver percepito che il corpo docente di Ingegneria, della mia Università, al confronto con quelli del mio passato, a parità di corso, siano decisamente meno portati a seguire la scia di Sommerfeld e dei loro passati colleghi.

Certamente non sono maestri di vita e di studio questi figuri esistenti, non inventati:
1)-Tutti quei professori delle scuole di Ingegneria e di Architettura che usano, a titolo gratuito, i propri studenti per concorsi di affidamenti professionali (Progettazione, Direzione lavori, Sicurezza, Collaudo) con le PP AA, offrendo ribassi esorbitanti sull'importo a base d'asta. Ignorando che tale comportamento costituisce, tra l'altro, concorrenza sleale nei confronti dei liberi professionisti. Dove si verifica? Mi si dica dove non si verifica la circostanza.
2)-Quel professore Unipi che ha pensato di rubare un'idea palesata, anche se non ancora pubblicata, da un ricercatore in una Università europea, pensando di non venire scoperto e smascherato vista la distanza fra i due atenei. Per sapere che il ricercatore venuto a conoscenza dell'ipotizzata appropriazione indebita ha avuto la sua gratifica nel fare fare una marcia indietro strategica a quel professore ordinario!
3)-Quel professore di una Scuola scientifica del nuovo mondo che durante una riunione operativa con tanti altri colleghi espone una idea innovativa che ha partorito la notte prima (Alle 04 di notte, ha detto inventandosi tutto di sana pianta). Peccato per costui che alla riunione era presente la vera ideatrice di quella idea, che, dopo aver ascoltato attentamente il relatore, si è alzata, ha chiesto di parlare ed ha raccontato a tutti di essere l'autrice di quel progetto appena illustrato dal tizio, poco prima applaudito e osannato.
4)-Quel famoso professore di Architettura che ha fatto sua un'idea progettuale di un suo praticante costretto a restare nell'anonimato. In verità, dopo qualche tempo ha spifferato tutto ai giornali. Ma il praticante è andato nel dimenticatoio, mentre quel progettista è diventato sempre più famoso, con osanna che l'hanno portato sugli altari istituzionali.

   Ne avrei altri di casi di cattivi maestri, ma è meglio fermarsi qui, per non annoiare voi miei quattro temerari lettori.


DUE AMICI

 Durante il periodo estivo, in genere, i rapporti interpersonali sono sintetici, leggeri, canonici, insignificanti. Sarà per il caldo afoso, sarà perché la gente è sempre meno interessata a parlare e discutere di problematiche importanti, ma i contatti fra le persone, in genere, si fermano alle banalità del "come stai? Mi fa piacere vederti?"
Fanno eccezione (che conferma la regola) due amici che s'incontrano, casualmente, per strada, di notte, durante la solita passeggiata del primo dei due, Giovanni, che ha una maggiore frequentazione della cittadina, natìa per entrambi. L'altro amico, Leonardo, era da poco arrivato da un mondo lontano, ma sembrava molto ben informato del sistema di vissuto quotidiano cittadino. 
Era come se lui, Leonardo, dal suo luogo di provenienza, non ben individuato e localizzato, sapesse, esattamente, in tempo reale, tutto ciò che accadeva nella loro cittadina natìa, che continuava ad occupare il posto più importante nell'album dei loro comuni ricordi giovanili.

Qualche giorno fa, durante la sua solita passeggiata notturna, casualmente, Giovanni, presso una delle piazze più importanti del centro storico, si sente chiamare da una voce bassa, calma, tonica, amica. Ma da subito non era stato capace di identificarla. Aveva capito, subito, che si trattava di una persona molto amica, ma non aveva assegnato un volto, un'anima a quella voce, pur riconoscendola come familiare. Era il suo vecchio amico di gioventù, col quale, dopo un lungo abbraccio e i convenevoli di rito, si mise a parlare di fatti personali, professionali, politici, sociali.
Giovanni, pensando di fare cosa gradevole, ad un certo punto, dopo una breve sosta fatta per ammirare il profilo collinare, a monte della Valle della Luna, illuminato, in modo struggente, anche, dal Carro dell'Orsa Minore, ha rivolto al suo amico alcune domande su come vedeva luoghi e persone locali, lui che proveniva da lontano, da molto lontano, dopo molto tempo che non era presente in loco.

Leonardo, dimostrando di conoscere, dettagliatamente, la situazione locale, si mise a parlare dei quartieri, delle vie, delle persone vive e morte, del sindaco che amministrava l'ente pubblico. Ente che rappresentava, oramai, il più grande datore di lavoro del territorio.  
Giovanni non riusciva a capire come facesse Leonardo a conoscere tutte quelle notizie che riportava, ma con trasporto e condivisione continuava ad ascoltarlo, piacevolmente. Era come se fossero, entrambi, proiettati nel loro passato, oramai remoto.
Ho visto l'azione del podestà, diceva Leonardo, il capo-bastone. Ho visto la gente. Tutti gli umani sembrano, si sforzano di apparire, felici e contenti, per fare piacere al capo-tribù.
Lui, il capo-branco, riconosciuto come tale da tutto il gregge, si sforza per sembrare giovane, ma è inconcludente come un buzzurro.
L'ho sentito parlare e mi ha convinto di una cosa: lui è più interessante da sbronzo piuttosto che da sobrio.
Le sciocchezze che propina alla gente, che gli dà ascolto, per ovvia condizione di sudditanza psicologica ed economica, sono talmente grandi che i sudditi non si rendono neppure conto del fatto che sono prive di fondamento logico e politico. 
La sua arguzia nel descrivere le spese che fa serve a non fare capire alla gente ricadranno sulle loro tasche. Saranno a loro carico. Non certamente sulle tasche del capo-branco che gioca (E si arricchisce) coi soldi pubblici.

Alcune volte, casualmente,  mi son divertito a sentirlo parlare - continua Leonardo - in una pubblica piazza, ed ho potuto accertare che, egli, parla veloce e in modo suadente, forse per cercare di abbindolare, sempre di più, la gente, con discorsi non sempre chiari, ma quando ti rendi conto di aver, forse, capito quello che voleva dire, allora ti rendi subito conto che ha affermato qualcosa di diametralmente opposta. Il contrario di quanto inizialmente affermato.

Ma, lui, Leonardo, che veniva da molto lontano, da un altro mondo, come faceva a sapere tutte quelle cose dettagliatamente?
Entrambi i due amici continuarono a camminare, per tante vie della cittadina, per quasi tutta la notte senza proferir parola.
E, alla fine, della passeggiata Giovanni si rese conto che Leonardo non c'era più. Era andato via portandosi dietro tutti i suoi Sogni. Veri o presunti.

Ma il dubbio, alla fine, rimane. Ma, Leonardo era veramente a passeggio con lui per le vie deserte della cittadina natìa, incamminata, sempre più, in una condizione di degrado e di desertificazione?

Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.

PENNE DEL PAVONE

 Nel mondo politico-amministrativo non è raro incontrare soggetti coperti con le penne del pavone. E, spesso, sono anche sgraziati e privi della Bellezza di quelle penne. 
Sono, semplicemente, dei palloni gonfiati, privi di forma e di sostanza.
Essi, senza alcun dubbio, sono immediatamente riconoscibili. 

EFFETTO MATILDA

La dicitura "Effetto Matilda" deriva dalla storica USA Matilda Joslyn Gage che, dopo aver analizzato, attentamente, lo stato di fatto ha scritto un dettagliato libro sulle ingiustizie che subivano le donne, in quanto tali, nella società del suo tempo. Le prevaricazioni maschiliste allora  più marcate, purtroppo, sono ancora esistenti in tante realtà territoriali. 
Il fenomeno consiste nella nascita e nel consolidamento della tendenza a sminuire, sottovalutare, ignorare, i risultati ottenuti dalle donne nell'ambito delle Scienze, dell'Ingegneria, ecc. 

L'essere umano è dotato di capacità intellettive indipendenti dal sesso (Femminile, maschile). 
Parlo in questo post ponendomi, come ho sempre fatto, a difesa delle Donne, ammesso che esse ne abbiano bisogno.

   La Donna, erroneamente, è spesso associata ai classici ruoli domestici; mentre gli uomini sono visti come capi in quasi tutti i settori di attività. Nei paesi meno evoluti tale discriminazione è, ancora, molto presente anche nell'ambito istituzionale.
Nel mondo Universitario non è, ulteriormente, accettabile che dei professori ordinari (Ma di mezza tacca) si appropriano delle scoperte fatte dalle ricercatrici, in quanto donne. 
La società deve riconoscere il merito delle persone indipendentemente dal loro sesso. Se non lo fa, se non lo sa che esiste tale problema, se non fa nulla per eliminarlo, allora, quella comunità è malata, in modo grave.

Donne N.1:
-1881, Lidia Poet, Avvocato, Unito;
-1896, Maria Montessori, Medico,
-1907, Ernestina Prola, Autista, TO;
-1908, Emma Strada, Ingegnere, Polito;
-1951, Fiorenza De Bernardi, Pilota di aerei, FI;
-1952, Anna Vignone, Veterinario, TO.

INDIFFERENZA

 L'indifferenza è la mancanza, spesso ostentata, di interesse o partecipazione a qualcosa.

È l'atteggiamento di equilibrata rinuncia di fronte a più possibilità di scelta.
 È la mancanza di sentimenti vivi, di emozioni. È quello stato d'animo che fa diventare l'uomo (l'essere umano): freddo, apatico, distaccato, imperturbabile, insensibile, adiaforo.
L'indifferente è privo di interessi, di emozioni, di reazioni, verso persone, eventi, cose. Egli è, sostanzialmente, privo di desiderio o di repulsione verso una determinata direzione. È la classica persona che ama scegliere di non scegliere.

L'indifferenza è una discutibile scelta di vita, apparentemente conveniente, ma, in realtà, totalmente errata.
Esprimere la propria incondizionata posizione nelle problematiche che riguardano la collettività è segno di alta moralità e correttezza individuale.

L'indifferenza, per esempio, è un atto perverso che copre ingiustizie pubbliche e private. Non reagire del tutto o reagire con indifferenza ad una ingiustizia, al fine di non mettersi contro il potente di turno, è un grave errore etico, che fa perdere di significato il concetto di Cittadino che vive secondo alti Valori morali e civici. 
In questi casi l'indifferente dimostra di non aver capito che quella ingiustizia (mafia, poteri occulti, ...)  che oggi ha colpito una persona terza domani potrebbe colpire lui.

È indifferente colui che volta le spalle e fa finta di non vedere le aggressioni  delinquenziali contro i beni pubblici e privati e contro i diritti (Libertà, Sicurezza, Giustizia, Democrazia) sacrosanti delle persone.
L'indifferenza non è un atto di snobismo. È un atto che tende a coprire l'ingiustizia. 
E, in quanto tale, è un atto riprovevole.

EFFETTO PAULI - TRA IL SERIO E IL FACETO.

 Vita.
Wolfgang Pauli, nato a Vienna nel 1900, è stato uno dei più grandi e geniali Fisici del Novecento. Fisico teorico, scienziati, austriaco, insignito del Premio Nobel per la Fisica del Neutrino, nel 1945.
Al momento in cui è venuto a conoscenza dell'assegnazione del Premio Nobel egli, raggiante del successo, ai suoi amici disse, perentoriamente: "Tutto arriva a colui che sa aspettare". 
E che per ottenere i risultati cercati era necessario possedere "una inossidabile perseveranza e una incredibile pazienza".
Pauli studiava molto. Leggeva di tutto. Scriveva di Scienza (Fisica) e di vita, spesso firmandosi: "Il castigo di Dio".

Effetto Pauli.
Con questa dicitura, prima in ambito riservato, poi in ambito diffuso, si intende una espressione scherzosa,  superstiziosa, che fa rimando al malfunzionamento di apparecchiature tecniche, in
presenza di un fisico teorico.
 Sì, lui, Wolfgang Pauli.
Egli era, bonariamente, ironicamente, scherzosamente, indicato come un portatore di jella.
Secondo i suoi colleghi la sua presenza portava con sé, inesorabilmente, qualche disastro nelle apparecchiature del laboratorio, problemi nella conduzione degli esperimenti in corso, ecc.
In poche parole, secondo i suoi colleghi, Pauli era: portatore di jella, Uccello del malaugurio, Gatto nero, Portatore di sfiga (Sfortuna).
Questo è quello che pensavano i suoi colleghi, scienziati di alto valore culturale, ma anche Pauli aveva cominciato a credere nei suoi ... poteri miracolosi.
Egli percepiva, in anticipo, le sventure che avrebbe provocato sotto forma di spiacevole tensione. Tensione che scompariva, portandogli sollievo, alla constatazione del verificarsi dell'evento preconizzato.
Lo scherno, la beffa, le frasi pungenti e le critiche feroci, erano le armi letali di Pauli. Senza riguardo per nessuno.
E il suo sarcasmo, la sua ironia, erano accettati da molti suoi colleghi; ma erano considerati con ostilità da alcuni.
Questa sua caratteristica, coesistente con la sua genialità scientifica, traeva origine in una famiglia ove tutti erano abituati all'analisi dei fatti e alle considerazioni sui commenti.

Paoli dopo aver studiato molto tale circostanza (Malocchio) ha pensato bene di chiedere aiuto e consulenza al famoso psicologo Carl Gustav Jung, dal quale era stato in cura per depressione e alcolismo.
Pauli aveva bisogno di superare dei momenti molto critici della sua vita sociale e personale, di coppia.

Il contraltare, lo sfogo, il vaso di espansione, al tipo di vita lavorativa e di coppia, per Pauli, era rappresentato dalle pause che si concedeva nei locali notturni, ove metteva in archivio la sua mente, con tutti i suoi problemi, divertendosi, mangiando, bevendo, ballando, ridendo, con i lavoratori dei locali e gli avventori abituali (Tutta gente Comune, senza alcun titolo di studio). 
Con l'abitudine di mettersi a lavorare sodo, fino all'alba, subito dopo il ritorno a casa, dallo svago nei locali notturni. Per lui quel tempo trascorso nei locali notturni rappresentava una specie di ricarica mentale.
Quel tipo di vita lo prese per mano e lo portò verso le vette della Fisica e verso i bassifondi della vita personale.
Il primo percorso lo portó al Premio Nobel; il secondo al matrimonio con una aitante ballerina, conosciuta durante uno dei suoi svaghi notturni.
Col primo percorso arrivò ai vertici della Fisica mondiale;  col secondo arrivò al divorzio, solo qualche anno dopo del matrimonio, visto che la moglie, continuava ad avere voglia di distrarsi in ambito extraconiugale. 
Pauli, con la sua solita ironia che lo contraddistingueva, ha contestato, alla sua ex Margareta, non tanto il fatto di averlo tradito (Poteva anche esserci. E lui era cosciente di tale circostanza, da subito dopo del matrimonio), quanto di essere stato tradito con quel tizio. 
Chi? Chi era costui? Alla domanda Pauli rispose: 
"Avrei capito se fosse stato un torero - non avrei potuto competere con lui - ma con un banale chimico, proprio no, non lo posso davvero accettare".
E subito divorziò da lei.

Nel mondo scientifico di quel tempo si raccontava, anche, la storia di un importante strumento che istantaneamente ha smesso di funzionare, senza un ragionevole e preciso motivo. I fisici di quella Università attribuirono la causa scaturigine ... all'effetto Pauli. Ma, essi, si dovettero, inizialmente, ricredere in quanto Pauli era impegnato a Copenaghen. Ma, successivamente, si seppe che in quel momento topico del malfunzionamento Pauli si trovava alla stazione di Gottinga, in attesa di un treno in coincidenza per Zurigo.

Pauli, uomo avvezzo al raziocinio, non solo si era convinto di tale sua capacità, ma aveva anche stabilito che la migliore reazione da parte sua non poteva che essere ironica e sarcastica.

Nella vita non tutti sono capaci di reagire allo stesso modo a specifici eventi.
Mi viene in mente il caso una famosissima e bravissima cantante additata, da alcuni suoi colleghi ed ex amici, come portatrice di sfortuna. Essa per un lungo intervallo di tempo è stata scartata, per questo motivo idiota, dalle manifestazioni canore più importanti, con grave danno dal punto di vista economico e, ancor di più, psicologico.
Il caso, per via della cattiveria dell'uomo, ha comportato uno stop traumatico all'attività lavorativa, superato solo molto tempo dopo.

L'effetto Pauli, in modo leggero, mostra alcune vicissitudini della vita, con le diverse modalità di affrontarle.

12 agosto 2025

VIADOTTO TIERA


Vista laterale. Pulvino spaccato.

Planimetria stradale zona Viadotto Tiera. 

Pulvino del Viadotto Tiera, vecchia strada Potenza Melfi. 

Giorni fa quando, per la prima volta, ho visto la foto ho pensato a una fake news (Notizia falsa) inventata e diffusa, on line, da qualche buontempone locale. Ho indagato un pochino sulla rete ed ho scoperto che quella foto mostra una volgare realtà.

Esiste quel Viadotto Tiera, esiste quella strada e, purtroppo, esiste quel Pulvino, con giunto longitudinale, ortogonale all'asse stradale. Ed esiste anche lo stato di Vergogna che assale  ogni Ingegnere, seppure di non eccelse conoscenze tecniche sulla costruzione di Ponti, nel vedere questa immagine.

Ma la Vergogna lascia il posto all'arrabbiatura che a sua volta porta ad alcune domande.

1)-Chi gestisce quella strada? Anas, Regione, Provincia, Comune? Chi gestisce quella strada ha in organico un Ingegnere che conosca anche in minima parte le norme del calcestruzzo armato normale e precompresso? Oppure il competente ufficio è diretto da un Architetto o da un Ingegnere con laurea Gestionale? Qualcuno conosce i nomi sopra indicati?

2)-Esiste un progetto esecutivo per quel Viadotto? Lo stato di progetto di quel povero Pulvino,  corrisponde con lo stato di fatto cello stesso? Le armature di progetto corrispondono esattamente con questo che risulta nello stato di fatto?  Se la risposta è affermativa si dica Chi è il Progettista? Anche per evitare che grazie alle idiozie e scempiaggini  previste e normate con la legge sugli affidamenti di incarichi professionali il soggetto possa continuare ad espletare incarichi analoghi di progettazione e di direzione lavori.

3)-Esiste un Responsabile Unico del Procedimento (Oppure un vecchio Ingegnere Capo) dell'opera? Se esiste che venga immediatamente allontanato dalla funzione e da lavori analoghi nella PA.

4)-la ditta esecutrice dei lavori, col proprio responsabile tecnico, avrebbe dovuto abbandonare il concetto di indifferenza spocchiosa e fare presente, eventualmente, in forma scritta, la scelta strutturale assurda e inaccettabile. Se, invece, la grave imperfezione è dovuta alla ditta, per motu proprio, essa ditta è ancora di più responsabile del vergognoso disastro. In entrambi i casi l'impresa e il suo direttore tecnico andrebbero, immediatamente, allontanati dal settore dei lavori pubblici che si interessa di Ponti e anche di Tombini. Chi sono (Nome e Cognome) queste figure? Quanti altri lavori hanno realizzato anche in virtù di questi incarichi svolti (Stante il meccanismo, idiota, d'affidamento d'incarico)?

5)-Il Direttore dei lavori chi era e dove si trovava durante l'esecuzione dei lavori? Egli ha verificato, de visu, l'armatura del Pulvino?  Egli è mai salito sul Pulvino in costruzione prima e durante il getto del cls ? Come si chiama il soggetto?

6)-Chi è stato a fare il Collaudo Statico del Viadotto (E, quindi, del Pulvino)? Il Collaudo Statico in questi casi si sviluppa in corso d'opera, quindi, ci si domanda se il collaudatore ha preso atto del progetto e della realizzazione del Pulvino? Chi è stato a fare il Collaudo Statico dell'opera?

7)-La Stazione Appaltante, a questo punto, dovrebbe cercare di esaminare attentamente, facendo ricorso a Persone Competenti nell'ambito dei Ponti, non solo tutti i Pulvini del Viadotto Tiera, ma, anche, tutti i viadotti progettati e realizzati dai Signori sopra indicati.

   Sì, sono un Ingegnere di Grandi Strutture e mi interesso di Ponti. E, in quanto tale, mi vergogno di vedere immagini di questo genere. Domus Ingegneria.

10 agosto 2025

MONTREAL E L'ATOMICA

 Esiste un nesso che lega la bella cittadina canadese di Montreal, nel Quebec, e la bomba atomica?
Quello delle guerre e delle bombe, canoniche o nucleari (Pochi giorni fa ricorrevano gli 80 anni dalle esplosioni delle bombe nucleari su Hiroshima (06/08/1945 -Uranio) e Nagasaki (09/08/1945 - Plutonio)) è un argomento di estrema tristezza e il parlarne ha in se solo la Speranza di un mondo migliore di quello attuale, vilipeso, violentato dalla ingordigia di spietati dittatori a capo di regimi barbarici.
La risposta alla domanda iniziale è affermativa. 
Esiste un nesso tra Montreal e l'Energia nucleare.

   Il Canada è un vastissimo stato confederato che si estende dell'oceano Atlantico (Est) fino all'oceano Pacifico (Ovest), sopra (A Nord) degli Stati Uniti d'America (USA).
È uno stato ricco di materie prime di primaria importanza (Uranio, Gas, ...), particolarmente famoso per la presenza e la tutela del verde e dell'ambiente. Con tanta attenzione, attualmente, verso gli abitanti "nativi" che popolavano quelle terre prima dell'arrivo e della conquista degli europei (Francesi, Inglesi).
La vastità del territorio e la modesta presenza umana fanno si che che la densità antropica sia molto bassa.
Nonostante la vastità territoriale poche sono le città medie - grandi che si trovano in quel paese. Nella zona lato West (Occidentale) emergono città moderne come Vancouver e Victoria, mentre sul lato Est (Orientale) le città più importanti sono Toronto, Ottawa, Laval, Montreal.
Montreal è la capitale dello stato francofono (Ove è in vigore il bilinguismo (Francese e Inglese) ufficiale) del Quebec. È una città nota per la sua operosità, per la sua pacatezza, per la sua storia con radici che affondano sulla cultura francese.
Questa cittadina con la sua antica Università Mc Gill, posta al n.3740 di Simpson Street, ha avuto un ruolo importante nell'attività di studio e di sperimentazione per la messa a punto della "reazione nucleare a catena controllata" e il precedente studio per la individuazione del famoso livello di "massa critica" capace di innescare la reazione a catena.
Ma, ci potremmo domandare: cosa c'entra detta città con gli studi sull'energia nucleare che erano, da tempo, nelle mani di studiosi europei (Germania, Francia, Italia, Inghilterra)? Gli ambienti accademici canadesi non erano, inizialmente, avvezzi all'ambito fisico dell'energia nucleare.
E, allora, come mai esiste il nesso richiamato?
La risposta, nel merito, va ricercata nella seconda guerra mondiale, esplosa violentemente in Europa e la necessità del dittatore nazista di impedire che l'Inghilterra e il mondo avverso si dotasse della nuova bomba di cui tanto si parlava negli ambiti scientifici di entrambe le sponde del conflitto.
La scuola di Fisica in Italia faceva capo ai 'ragazzi di Via Panisperna, a Roma, che da tempo avevano intuito la possibilità di ottenere energia da particolari elementi (Uranio, ...), per effetto di particolari manipolazioni.

Siamo nella prima metà del secolo scorso, prima della seconda guerra mondiale (1940-1945). Molto fervore era presente in tutte le Scuole di Fisica del vecchio Continente. Gli studiosi e gli scienziati si scambiavano, fiduciosi, le scoperte sperimentali, le teorie, le intuizioni, confrontandosi fra di loro sul grande cruccio del momento: Esiste la possibilità di ottenere energia dal bombardamento del nucleo di quel particolare isotopo (U235), difficilissimo da trovare in natura? 
L'Uranio in Europa era abbondantemente disponibile solo in Cecoslovacchia, ma quel paese, anche per questa motivazione, è stato uno dei primi ad essere invaso e privato della libertà dal regime nazista.
Gli scienziati dei vari paesi europei, Germania nazista compresa, facevano di tutto per penetrare nei meandri della materia per dare risposte alle varie domande operative.

Il "la" per la scoperta della soluzione del problema della fissione nucleare arrivava con la scoperta sperimentale che forniva indicazioni sul comportamento del suddetto isotopo quando veniva soggetto a bombardamento, con neutroni.
Per effetto del suddetto bombardamento l'Uranio si scindeva in altri elementi ed emetteva energia. Energia che col perfezionamento degli esperimenti diventava sempre più grande.
La presenza di questo effetto energetico ha fatto pensare, inizialmente, a futuri utilizzi per scopo civile, vista la necessità di provvedere con macchinari voluminosi e pesanti.
In Europa con l'avvento del regime nazista (Germania) e del sottoposto regime fascista (Italia), già prima della grande guerra, con l'introduzione delle leggi razziali, molti scienziati sono stati costretti alla fuga verso paesi democratici, quali Inghilterra e USA. La Germania che era molto impegnata con gli studi sull'energia nucleare si è trovata, in virtù della suddetta fuga di cervelli, con i laboratori di ricerca sguarniti dei numerosi studiosi di origine ebrea.
Intanto i tedeschi, a conoscenza della futura importanza dell'uranio, per impedire qualsiasi utilizzo da parte di paesi terzi, pensarono di occupare militarmente anche la Cecoslovacchia, paese ricco di giacimenti di Uranio.

Gli studiosi ebrei scappati, dalla Germania e dai paesi satelliti o controllati, trovarono rifugio nel RU, ove si posero con lena, con studiosi di altri paesi, alla ricerca del meccanismo che governava la reazione a catena. 
Intanto i nazisti, forse anche a conoscenza degli studi inglesi per la soluzione dell'energia nucleare, nel loro percorso di dominazione assoluta, cominciarono a bombardare anche Londra. Davanti al rischio di un possibile evento funesto a carico di questi scienziati il primo ministro Churchill dispose il trasferimento, in un posto assolutamente sicuro, lontano da pericoli, "armi e bagagli", di tutti coloro che erano impegnati in quella ricerca riservata e di estrema importanza strategica e militare. Come nuovo posto sicuro fu scelto il Canada, esattamente in un edificio della Mc-Gill University, al n.3740 di Simpson Street, di Montreal, ove venne trasferita, anche, l'acqua pesante salvata da Joliot-Curie, prima dell'arrivo, a Parigi, dei nazisti.
 I canadesi appena si resero conto dell'importanza degli studi che quel gruppo di scienziati stava facendo si attivarono per il trasferimento in altro immobile, della stessa Università, molto più spazioso, moderno, comodo.
Durante questo periodo i più grandi studiosi del mondo nell'ambito della Fisica nucleare andavano e venivano da Montréal. Alcuni di loro, tra cui Fermi, preferirono trasferirsi stabilmente in quella bella città del Quebec.
Successivamente tutto il gruppo, per questioni di opportunità logistico-decisionali è stato trasferito negli USA, a Chicago, a stretto contatto con le università americane che avevano accolto, a braccia aperte, ma con diffidenza da parte della politica, tanti scienziati ebrei europei, scappati dal nazismo.
E il giorno 02/12/1942 Enrico Fermi, dopo una felice sperimentazione, ha informato il Rettore dell'Università di Harvard, capo del comitato di ricerca, del successo nella realizzazione, per la prima volta, di una reazione nucleare a catena.
Da lì partirono le corse per passare da una reazione a catena semplice ad una reazione a catena controllata. Dopo aver determinato la massa critica capace di passare da una fase evanescente ad una fase di progressivo sviluppo energetico controllato.

   Le conseguenze di quei successi scientifici sono ancora oggi rammentati a monito pensando alle migliaia di persone morte in quelle due città giapponesi e alle migliaia di milioni di persone che potrebbero morire per eventuali decisioni irresponsabili da parte dei dittatori odierni che governano tanti paesi dotati di magazzini pieni di bombe nucleari.

# Montreal, # Reazione a catena, # Bomba atomica.


MORO - BRIGATE ROSSE -

 Altre volte ho scritto sulla tragica storia di Aldo MORO, toccando scelte politiche; modalità; papere (?) investigative; indagini discutibili; sabbia litoranea particolare presente nel risvolto dei pantaloni e sulle scarpe del corpo di Moro, trovato nel centro di Roma; della presenza, fotografata, per strada, al momento del sequestro, di un alto esponente della mafia di S. Luca.
Con questa nota riporto alcuni commenti sul caso, di un importante personaggio politico USA (Steve Pieczenik). 
Ogni lettore faccia le proprie determinazioni.

Steve Pieczenik, Consigliere di Stato USA. Intervista, del 2006, fatta dal giornalista Emmanuel Amara, pubblicata in Francia, nel libro Nous avons tué Aldo Moro.
«La decisione di far uccidere Moro non venne presa alla leggera. Ne discutemmo a lungo, perché a nessuno piace sacrificare delle vite. Ma Cossiga mantenne ferma la rotta e così arrivammo a una soluzione molto difficile, soprattutto per lui. 
Con la sua morte impedimmo a Berlinguer di arrivare al potere e di evitare così la destabilizzazione dell’Italia e dell’Europa». 

Steve Pieczenik, Consigliere di Stato USA. Dichiarazione del giorno 16/03/2001, fatta a un giornalista di Italy Daily.
«Il mio compito per il governo di Washington era di stabilizzare l’Italia in modo che la DC non cedesse politicamente. 
La paura degli americani era che un cedimento della Dc avrebbe portato consenso al Pci, già vicino a ottenere la maggioranza. In situazioni normali, nonostante le tante crisi di governo, l’Italia era sempre stata saldamente in mano alla Dc. 
Ma adesso, con Moro che dava segni di cedimento, la situazione era a rischio. Venne pertanto presa la decisione di non trattare. Politicamente non c’era altra scelta. Questo però significa che Moro sarebbe stato giustiziato. Il fatto è che lui non era indispensabile ai fini della stabilità dell’Italia».

Fatti:
-16/03/1978 rapimento di Aldo Moro e uccisione della scorta, nel centro di Roma;
-09 maggio 1978, il cadavere di Moro fu ritrovato, a Roma, nel bagagliaio di una Renault 4, rossa, parcheggiata in via Caetani, distante circa 150 metri sia da Via delle Botteghe Oscure, sede nazionale del Partito Comunista Italiano, sia da Piazza del Gesù, sede nazionale della Democrazia Cristiana.
Successivamente la DC si è dissolta al cocente sole della crisi politica e pure il PCI andò incontro ad una crisi di crescita. I resti dei due più grossi partiti italiani, in seguito, fondarono il PD, accogliendo altri soggetti politici. Evidentemente le remore del passato, nell'alleato USA, erano scomparse.

Domande rimaste senza risposta:
-Perché Moro è stato sequestrato e ucciso?
-Perché non è stato ucciso con la sua scorta, evitando i rischi del sequestro in una città come Roma?
-Chi è stato il regista (Puparo) che, ancora, si nasconde dietro questa pagina vergognosa del nostro Paese?
-Quali le motivazioni che portarono alla sua morte?
-È ipotizzabile un contatto, diretto o indiretto, prima, durante e dopo il sequestro, fra le Brigate Rosse e i Servizi USA? 
È ipotizzabile un qualche coinvolgimento fra la mafia di S. Luca e i Servizi USA (Come avvenne con lo sbarco in Sicilia all'inizio della seconda guerra mondiale) o le BR?
I Servizi del nostro Paese furono allora e sono ancora oggi in condizione di subalternità rispetto ai loro colleghi USA?
-Cosa fece o non fece Cossiga per evitare la morte di Moro? Sapeva?
-Chi ha tratto vantaggio dalla sua morte? Cossiga ne ha tratto vantaggio? 
-La presenza ipotizzata del potere USA rappresentava e rappresenta una grossa falla nella sovranità nazionale. 
Le modalità di applicazione dei dazi alle importazioni negli USA rappresentano, evidenziano, un analogo esplicito sistema di sudditanza economica e politica.

   Se si vuole dar credito alle parole del suddetto Consigliere di Stato USA non si può che dedurre una circostanza netta: 
Le BR, seppur dotate di una certa autonomia operativa, con una psicologia politica di facciata, erano uno strumento, un grimaldello politico, nelle mani dei Servizi USA. Ossia del governo USA.

8 agosto 2025

DOMUS NON AI

 Ci tengo a precisare, per i miei lettori abituali e per quelli occasionali, che tutti questi miei post sono stati scritti da me, Umano essere vivente, senza alcuna interazione con l'Intelligenza Artificiale (AI).

L'autore di questi post, quindi, sono io, Domus, Domenico MUSOLINO, un Umano con tutti i pregi e i difetti del mondo, non AI.
A scanso di equivoci.

7 agosto 2025

CAPPERI



                                                          Nell'area mediterranea, in quasi tutte le culture culinarie è presente un vegetale molto noto: il cappero.                                    Dirò di questo vegetale guardandolo da due diverse prospettive: quella culinaria e quella estetica. 

Il cappero, detto "orchidea del Mediterraneo", è il germoglio di una pianta i cui frutti, bacche dette cucunci, sono molto apprezzare dagli chef. L'utilizzo del bocciolo risale a migliaia di anni fa: ne apprezzavano l'aroma greci e romani e poi gli arabi e tutti i popoli che si sono affacciati sul Mediterraneo. 

  Una fra le tante leggende che circolano su queste bacche narra di una pianta di cappero nata, da una fessura di roccia, a strapiombo sul mare. Di questa pianta si innamorò un delfino attratto dal fascino e dalla sua brillantezza, come da luce propria. Fu un'attrazione struggente e fatale tra tale pianta orgogliosa, piegata dal vento, verde e solitaria, attaccata alla roccia con tutta la sua caparbietà, e il delfino romantico, dagli occhi dolci. Il cappero sembrava ammirare il bel mammifero, ogni qualvolta questo passasse, e contraccambiare il sentimento. Così il delfino decise di tentare l'impossibile per raggiungere la sua amata pianta. Dopo molti faticosi tentativi, stava quasi per desistere, quando, dopo un lampo di luce, decise di attendere l'alta marea e la tempesta che avrebbe portato alte onde. Queste circostanze non tardarono a verificarsi. Fu proprio in questa occasione che il delfino attese un cavallone per poter saltare in alto, il più in alto possibile. Finalmente, il delfino raggiunse il cappero nato sul dirupo e riuscì a sfiorarlo in una sorta di bacio. Lo toccò il giusto per suscitare in entrambi un'emozione unica e irripetibile. Dopo poco tempo, tra le foglie del cappero, apparve un fiore bellissimo, mai visto prima. Aveva un colore tra il bianco e il rosa, con filamenti viola, elegante e austero, dal profumo sottile, di una bellezza incantevole. Il risultato di un incrocio impossibile. 
Da quel giorno, i capperi sono simbolo di amori forti, in grado di superare ogni ostacolo e ogni avversità.    
   
   Leggenda a parte, i capperi sono comunque simbolo di resilienza perché crescono senza terra, senza acqua, con tanta luce, al sole bello, per esempio, delle nostre isole. Quelli di Pantelleria, del Catanese, delle Eolie. sono rinomatissimi. I piccoli germogli del cappero, chicca gastronomica italiana, non sono soltanto buoni, ma anche salutari. Contengono, infatti, vitamine e minerali, in particolare sodio, potassio, fosforo e magnesio, e posseggono proprietà tonico-digestive e diuretiche in quanto costituiti per l'80% da acqua. Sono ricchi di fibre; hanno poche calorie e non contengono colesterolo.

Quelle dei capperi sono le piante più eleganti e belle di tutto il Mediterraneo. Si possono ammirare nelle zone aride, nelle fessure e nelle commettiture di tanti edifici storici.
Le mura antiche di Roma ne sono piene. Tanti castelli e cattedrali storici  si presentano con questi vegetali in bella mostra sulle varie facciate. 
Spesso ho avuto scontri con alcuni dipendenti di una Soprintendenza per il fatto che chiedevo l'immediata rimozione di questo vegetale mentre la controparte sosteneva, senza motivandola, la necessità di conservazione, la dove spontaneamente era nata. 


PORTALE

6 agosto 2025

LIBERO PROFESSIONISTA?

 Ingegnere Libero Professionista.
Il secolo scorso ha visto lo sviluppo tecnologico ed economico di tanti paesi, compreso il nostro. E' stato il periodo più interessante ed esaltante per tutti i liberi professionisti, di tutti i settori economico. Specialmente quelli di natura tecnica (Ingegneri, in primis, categoria a cui appartengo). 
Non è errato collegare, a mio parere, la crescita sociale con l'importanza dei professionisti tecnici. Circostanza scemata con l'avvento del nuovo secolo, che ha visto una decrescita economica e una perdita di importanza della suddetta professione, sempre più sminuita d'importanza. Spesso a vantaggio di professioni analoghe.
Il Libero Professionista Ingegnere, come altre volte ho detto, è un animale in via di estinzione. Pur essendo stato, a mio parere, elemento motrice per lo sviluppo passato di questo Paese.

Ma, cosa era, cosa voleva dire fare la Libera Professione?
Il libero professionista Ingegnere doveva:
-avere la capacità di infondere fiducia nei potenziali committenti. Quindi, era necessario, anzi indispensabile, avere fiducia elevata in se stesso;
-conoscere, perfettamente, la materia trattata e i propri limiti di settore;
-essere fornito di forte carattere e personalità.
   
  Per conquistare la fiducia del potenziale cliente il LP sapeva di dover agire con intelligenza, sin dal primo incontro. Il committente potenziale doveva percepire di avere davanti un interlocutore di qualità e di rango superiore al suo. Ma non di molto, al fine di ammettere l'ipotesi di poterlo uguagliare o superare.
Il LP doveva dimostrare di essere ottimista e di poter, con la sua azione, trasferire successo e vantaggio economico. Il tutto senza trascurare qualche battuta simpatica e spiritosa su qualcuno o qualcosa di piacevole. 
Il LP attuale è stato trasformato in un burocrate avente il compito di fare in modo che in ognuna delle tante caselle previste e normate sia presente, e bene in vista, la doppia spunta grassetta. 

Il meccanismo escogitato dal Potere Esecutivo per l'assegnazione degli incarichi professionali, spocchioso e farraginoso, tende tutt'altro che ad assegnare incarichi a chi è competente in materia. E i risultati si vedono guardando tutto ciò che si fa in giro. Col sistema della corruttela che si estende, a macchia d'olio, mostrando un ipotetico inesistente velo di verginità, di legalità, di correttezza.

BOTTA E RISPOSTA

 E' raro, ma capita (In certi ambiti, come negli stadi di calcio) di udire imprecazioni a tre note sillabe che alludono, con o senza i reali presupposti, ai presunti infortuni coniugali del destinatario.
Quasi sempre, in questi casi, il destinatario, al fine di tutelare la propria onorabilità, è portato a voltare la testa e rispondere con le stesse, ma spesso con altre sillabe altrettanto risonanti, e reagire con un'ipotetica "terribile" minaccia con l'espressione truce del volto.
Indipendentemente da qualsiasi altra considerazione, rammento, sempre, che è da cafoni rivolgersi con i suddetti termini nei confronti di chiunque e che la sposa di Cesare non può che essere, sempre, pura e casta. Senza bisogno di necessità di prova.

2 agosto 2025

VIRTU'?

 La virtù è quella particolare predisposizione dell'animo umano volta al bene, al di sopra di qualsiasi considerazione per un eventuale premio o castigo. Seguire la strada della virtù equivale a mantenersi in opposizione al vizio, al peccato. 
E' un pregio, una qualità , una dote, che spesso si dichiara, ma non sempre trova reale rispondenza nei fatti.
Spesso la Virtù è solo attribuita, ma non realmente posseduta.

Io non sono un buon Cristiano.
Non credo, come sostengono alcune persone, che sia possibile e facile voler bene ai propri nemici. No, non è vero! Non posseggo questa Virtù Cristiana. Odio certe persone, con tutto me stesso. Odio e disistimo in modo incontrovertibile tutte quelle persone che hanno seminato e seminano, in modo diretto e indiretto, il sangue degli altri.
Non sono capace, non sono pronto, a perdonare. E, forse, non lo sarò mai! E, perché dovrei perdonare, o addirittura amare, persone barbare, selvatiche, malvage, primitive, che nulla hanno fatto per meritarsi un tale avvicinamento psicologico oltreché fisico?
No! Non è possibile. Meglio mantenersi a notevole distanza fisica e psicologica.
E, ricordiamoci bene che il dovere della Comunità (Stato) non è quello di perdonare, ma è quello di Giudicare serenamente, Condannare se ci sono i presupposti e fare Scontare la pena inflitta, senza sconti di sorta. Gli sconti di pena, specialmente diretti a barbari che si sono macchiati di gravi delitti, sono tutt'altro che d'aiuto per la riabilitazione del soggetto. Il miglior criterio esistente per la riabilitazione di un condannato, in uno Stato serio, democratico e civile, non è quello di fare sconti sulla pena inflitta, ma è quello di fare scontare, fino all'ultimo giorno di detenzione, la sentenza di condanna inflitta.
Non è accettabile, è vergognoso, constatare delle ridicole condanne a carico di persone che si sono rese e dichiarate colpevoli di gravissimi reati. Il dispositivo dello sconto di pena nel caso di adesione al rito semplificato è una chiara e limpida dichiarazione di incapacità da parte delle Istituzioni. E, in quanto tale andrebbe eliminata dal nostro ordinamento giudiziario. 


IL LAVORO

 Il lavoro rende liberi (Arbeit Macht Frei).
Il lavoro, lasciando da parte ogni terribile riferimento retorico del secolo scorso, certamente, è essenziale e funzionale per l'esistenza equilibrata di ogni essere umano.
Esso, però, deve essere piacevole o, quanto meno, non opprimente e occupante totalmente l'intero arco della giornata e della vita. Vita che deve prevedere anche altre attività ludiche, gioiose, istruttive. 
L'uomo, nella vita, ha bisogno di essere impegnato in una adeguata attività creativa, per quanto possibile, indirizzata verso un fine utile per se stesso e per la comunità in cui vive.
Di contro, i falsi lavori (Penso ai cosiddetti "lavori di pubblica utilità" o ai "lavori socialmente utili", entrambi creati, dal mondo politico, per un presunto sollievo temporaneo di particolari fasce di popolazione, in forte condizione di crisi), ossia tutti quei lavori svolti senza alcun pratico scopo e, magari, sotto costrizione e violenza psicologica, sono portatori di sofferenza, di apatia, di stress, di alienazione.
Per vivere meglio è bene che il lavoro sia amato e svolto con la massima professionalità. Nei giorni attuali l'uomo tende, sempre più, verso una condizione di alienazione con la scomparsa dell'amore e della professionalità in molti settori lavorativi. Su tutto si riscontra la prevalenza d'interesse del denaro, indipendentemente dalla quantità e dalla qualità dell'attività realmente svolta.
Mi considero uno degli ultimi romantici che hanno amato e amano il proprio lavoro. Lavoro (Professione) svolto e che svolge, da sempre e per sempre, con la massima, dovuta, professionalità. E con tanto amore.


IL PROBLEMA DI LUCREZIO

 Lucrezio tra le altre cose si è posto ed ha posto il problema  della incapacità dell'uomo di prevedere il futuro. 
Futuro legato, semplicemente, allo stato delle sue conoscenze nel merito scientifico. 
Secondo Lucrezio: 
- lo stolto guarda la montagna più alta che conosce e dice che quella è la montagna più alta che esiste; 
- il saggio, invece, precisa che quella è la montagna più alta fra quelle conosciute. Non escludendo la presenza di altre montagne molto più alte di quella nota.

FOLLIA?

 Follia? Pazzia? 
Per vero o per finta (Come fecero Ulisse e altri)?
Simulare a lungo la follia spesso porta alla follia.

Tutti i giovani son convinti che invecchiando si diventa matti. In vero, forse, vale il contrario. I veri pazzi sono i giovani. 

La solitudine, le notti insonni passate da soli sotto le stelle, il sole cocente, la solitudine, il silenzio prolungato, l'assenza di amore, la scarsa assunzione di cibo, sono presupposti per arrivare alla follia?

1 agosto 2025

WISHFUL THINKING

 "Wishful Thinking" ossia "Pio Desiderio".
L'uomo, spesso, nel corso della sua vita, ha il bisogno, inconscio, di creare, costruire, delle circostanze ipotetiche, non reali, interferendo con persone o cose. E, per fare ciò ripete tante volte, a se stesso e agli altri, delle vicissitudini inventate; fino a convincersi che esse siano reali. A furia di ripetersele si convince che esse corrispondono totalmente alla verità.
Anche se esse verità non sono.
In effetti, si tratta di pii desideri che la sua buona coscienza cerca di far emergere, magari al fine di nascondere precedenti determinazioni, successivamente riconosciute come errate.
Si tratta della rimodulazione, conscia o inconscia, di un pregresso pensiero, convincimento, comportamento, a posteriori valutato come errato.
E' un qualcosa che ha a che fare col millantato credito. Solo che, in questo secondo caso il soggetto è cosciente che l'affermato è totalmente non veritiero ed è riportato per esclusiva convenienza personale. Il soggetto, nel caso specifico, tende ad inventarsi e costruire, di sana pianta, dialoghi, scene, incontri, con altre persone. Tali vicissitudini inventate, spesso, il soggetto interessato tende a raccontarle a tutti i conoscenti, facendo opera di convincimento proprio e verso terzi. Autoconvincimento psicologico talmente forte da far trasformare dette vicissitudini inventate in pura realtà; non realtà virtuale, ma pura realtà. 
E' una forma per  costruirsi una veste, un passato, di comodo per seppellire una verità ben diversa e non più accettabile. 

Ma chi si trova davanti a questa circostanza come si deve comportare? Come reagire?
In genere queste persone, in buona o in cattiva fede, sono soggetti senza lode e senza gloria, grigi. Essi oggi tendono a parlare bene di coloro di cui prima parlavano male. E sono, anche, portati ad attribuire benemerenze a favore delle persone prima disistimate.
Sono persone che dopo aver fatto i conti con il loro passato scoprono che essi conti non tornano e, quindi, cercano di trovare un qualche riparo. Cercano una via per il superamento del passato.
E il che fare, in risposta, è variabile caso per caso. La risposta più semplice è quella di di lasciar correre. Di mettere una pietra tombale sopra e andare avanti. Magari cercando di evitare incontri diretti col soggetto del pio desiderio.
Quando è corto il salto tra il tempo reale e quello ipotizzato è molto forte la tentazione di rispondere, con le rime, rendendo le giuste risposte. Ma non sempre ne vale la pena. La strada migliore è quella del silenzio. E' quella dell'oblio, della dimenticanza, dimenticando tutto, ignorando fatti e persone. 
Così è, se vi pare.