31 agosto 2025
NON TI ABITUARE ...
30 agosto 2025
IL POLPACCIO
"Il polpaccio è spesso considerato un muscolo secondario, di scarsa importanza, ma la sua importanza è paragonabile a quella del cuore. Viene infatti definito il “cuore periferico”, perché con ogni contrazione aiuta a spingere il sangue venoso verso l’alto, contro la gravità, sostenendo la circolazione e alleggerendo il lavoro del cuore vero e proprio.
Prendersi cura di questo muscolo non significa soltanto allenarlo, ma anche preservarne la funzionalità con strategie mirate. Una di queste è la fotobiomodulazione: la luce rossa e infrarossa penetra nei tessuti del polpaccio, stimola la produzione di energia nei mitocondri, migliora il microcircolo, riduce l’infiammazione e favorisce un recupero muscolare più rapido.
In fondo, il cuore e il polpaccio lavorano insieme: uno pompa il sangue in avanti, l’altro lo riporta indietro. E la fotobiomodulazione può diventare un alleato prezioso per mantenere questo equilibrio vitale in perfetta armonia."
29 agosto 2025
IL POTERE DOV'È?
27 agosto 2025
È INUTILE CANTARE PER I SORDI
POLITICA
26 agosto 2025
FOR THE PLOT
L'EURO?
FOLLIA O SAGGEZZA?
21 agosto 2025
GIUSTIZIA
IL DOLORE
MACCARTISMO
L'ARCANO. IL SILENZIO DELLA NOTTE.
LA STAMPA
20 agosto 2025
MAESTRO DI STUDIO E DI VITA
DUE AMICI
PENNE DEL PAVONE
EFFETTO MATILDA
INDIFFERENZA
È l'atteggiamento di equilibrata rinuncia di fronte a più possibilità di scelta.
EFFETTO PAULI - TRA IL SERIO E IL FACETO.
12 agosto 2025
VIADOTTO TIERA
Vista laterale. Pulvino spaccato.
Planimetria stradale zona Viadotto Tiera.
Pulvino del Viadotto Tiera, vecchia strada Potenza Melfi.
Giorni fa quando, per la prima volta, ho visto la foto ho pensato a una fake news (Notizia falsa) inventata e diffusa, on line, da qualche buontempone locale. Ho indagato un pochino sulla rete ed ho scoperto che quella foto mostra una volgare realtà.
Esiste quel Viadotto Tiera, esiste quella strada e, purtroppo, esiste quel Pulvino, con giunto longitudinale, ortogonale all'asse stradale. Ed esiste anche lo stato di Vergogna che assale ogni Ingegnere, seppure di non eccelse conoscenze tecniche sulla costruzione di Ponti, nel vedere questa immagine.
Ma la Vergogna lascia il posto all'arrabbiatura che a sua volta porta ad alcune domande.
1)-Chi gestisce quella strada? Anas, Regione, Provincia, Comune? Chi gestisce quella strada ha in organico un Ingegnere che conosca anche in minima parte le norme del calcestruzzo armato normale e precompresso? Oppure il competente ufficio è diretto da un Architetto o da un Ingegnere con laurea Gestionale? Qualcuno conosce i nomi sopra indicati?
2)-Esiste un progetto esecutivo per quel Viadotto? Lo stato di progetto di quel povero Pulvino, corrisponde con lo stato di fatto cello stesso? Le armature di progetto corrispondono esattamente con questo che risulta nello stato di fatto? Se la risposta è affermativa si dica Chi è il Progettista? Anche per evitare che grazie alle idiozie e scempiaggini previste e normate con la legge sugli affidamenti di incarichi professionali il soggetto possa continuare ad espletare incarichi analoghi di progettazione e di direzione lavori.
3)-Esiste un Responsabile Unico del Procedimento (Oppure un vecchio Ingegnere Capo) dell'opera? Se esiste che venga immediatamente allontanato dalla funzione e da lavori analoghi nella PA.
4)-la ditta esecutrice dei lavori, col proprio responsabile tecnico, avrebbe dovuto abbandonare il concetto di indifferenza spocchiosa e fare presente, eventualmente, in forma scritta, la scelta strutturale assurda e inaccettabile. Se, invece, la grave imperfezione è dovuta alla ditta, per motu proprio, essa ditta è ancora di più responsabile del vergognoso disastro. In entrambi i casi l'impresa e il suo direttore tecnico andrebbero, immediatamente, allontanati dal settore dei lavori pubblici che si interessa di Ponti e anche di Tombini. Chi sono (Nome e Cognome) queste figure? Quanti altri lavori hanno realizzato anche in virtù di questi incarichi svolti (Stante il meccanismo, idiota, d'affidamento d'incarico)?
5)-Il Direttore dei lavori chi era e dove si trovava durante l'esecuzione dei lavori? Egli ha verificato, de visu, l'armatura del Pulvino? Egli è mai salito sul Pulvino in costruzione prima e durante il getto del cls ? Come si chiama il soggetto?
6)-Chi è stato a fare il Collaudo Statico del Viadotto (E, quindi, del Pulvino)? Il Collaudo Statico in questi casi si sviluppa in corso d'opera, quindi, ci si domanda se il collaudatore ha preso atto del progetto e della realizzazione del Pulvino? Chi è stato a fare il Collaudo Statico dell'opera?
7)-La Stazione Appaltante, a questo punto, dovrebbe cercare di esaminare attentamente, facendo ricorso a Persone Competenti nell'ambito dei Ponti, non solo tutti i Pulvini del Viadotto Tiera, ma, anche, tutti i viadotti progettati e realizzati dai Signori sopra indicati.
Sì, sono un Ingegnere di Grandi Strutture e mi interesso di Ponti. E, in quanto tale, mi vergogno di vedere immagini di questo genere. Domus Ingegneria.
10 agosto 2025
MONTREAL E L'ATOMICA
MORO - BRIGATE ROSSE -
Steve Pieczenik, Consigliere di Stato USA. Intervista, del 2006, fatta dal giornalista Emmanuel Amara, pubblicata in Francia, nel libro Nous avons tué Aldo Moro.
«La decisione di far uccidere Moro non venne presa alla leggera. Ne discutemmo a lungo, perché a nessuno piace sacrificare delle vite. Ma Cossiga mantenne ferma la rotta e così arrivammo a una soluzione molto difficile, soprattutto per lui.
Steve Pieczenik, Consigliere di Stato USA. Dichiarazione del giorno 16/03/2001, fatta a un giornalista di Italy Daily.
«Il mio compito per il governo di Washington era di stabilizzare l’Italia in modo che la DC non cedesse politicamente.
La paura degli americani era che un cedimento della Dc avrebbe portato consenso al Pci, già vicino a ottenere la maggioranza. In situazioni normali, nonostante le tante crisi di governo, l’Italia era sempre stata saldamente in mano alla Dc.
Fatti:
-16/03/1978 rapimento di Aldo Moro e uccisione della scorta, nel centro di Roma;
Domande rimaste senza risposta:
-Perché Moro è stato sequestrato e ucciso?
-Perché non è stato ucciso con la sua scorta, evitando i rischi del sequestro in una città come Roma?
-Chi è stato il regista (Puparo) che, ancora, si nasconde dietro questa pagina vergognosa del nostro Paese?
-Quali le motivazioni che portarono alla sua morte?
-Cosa fece o non fece Cossiga per evitare la morte di Moro? Sapeva?
-Chi ha tratto vantaggio dalla sua morte? Cossiga ne ha tratto vantaggio?
-La presenza ipotizzata del potere USA rappresentava e rappresenta una grossa falla nella sovranità nazionale.
Le modalità di applicazione dei dazi alle importazioni negli USA rappresentano, evidenziano, un analogo esplicito sistema di sudditanza economica e politica.
8 agosto 2025
DOMUS NON AI
L'autore di questi post, quindi, sono io, Domus, Domenico MUSOLINO, un Umano con tutti i pregi e i difetti del mondo, non AI.
7 agosto 2025
CAPPERI

Nell'area mediterranea, in quasi tutte le culture culinarie è presente un vegetale molto noto: il cappero. Dirò di questo vegetale guardandolo da due diverse prospettive: quella culinaria e quella estetica.
Una fra le tante leggende che circolano su queste bacche narra di una pianta di cappero nata, da una fessura di roccia, a strapiombo sul mare. Di questa pianta si innamorò un delfino attratto dal fascino e dalla sua brillantezza, come da luce propria. Fu un'attrazione struggente e fatale tra tale pianta orgogliosa, piegata dal vento, verde e solitaria, attaccata alla roccia con tutta la sua caparbietà, e il delfino romantico, dagli occhi dolci. Il cappero sembrava ammirare il bel mammifero, ogni qualvolta questo passasse, e contraccambiare il sentimento. Così il delfino decise di tentare l'impossibile per raggiungere la sua amata pianta. Dopo molti faticosi tentativi, stava quasi per desistere, quando, dopo un lampo di luce, decise di attendere l'alta marea e la tempesta che avrebbe portato alte onde. Queste circostanze non tardarono a verificarsi. Fu proprio in questa occasione che il delfino attese un cavallone per poter saltare in alto, il più in alto possibile. Finalmente, il delfino raggiunse il cappero nato sul dirupo e riuscì a sfiorarlo in una sorta di bacio. Lo toccò il giusto per suscitare in entrambi un'emozione unica e irripetibile. Dopo poco tempo, tra le foglie del cappero, apparve un fiore bellissimo, mai visto prima. Aveva un colore tra il bianco e il rosa, con filamenti viola, elegante e austero, dal profumo sottile, di una bellezza incantevole. Il risultato di un incrocio impossibile.
Leggenda a parte, i capperi sono comunque simbolo di resilienza perché crescono senza terra, senza acqua, con tanta luce, al sole bello, per esempio, delle nostre isole. Quelli di Pantelleria, del Catanese, delle Eolie. sono rinomatissimi. I piccoli germogli del cappero, chicca gastronomica italiana, non sono soltanto buoni, ma anche salutari. Contengono, infatti, vitamine e minerali, in particolare sodio, potassio, fosforo e magnesio, e posseggono proprietà tonico-digestive e diuretiche in quanto costituiti per l'80% da acqua. Sono ricchi di fibre; hanno poche calorie e non contengono colesterolo.
Quelle dei capperi sono le piante più eleganti e belle di tutto il Mediterraneo. Si possono ammirare nelle zone aride, nelle fessure e nelle commettiture di tanti edifici storici.
Le mura antiche di Roma ne sono piene. Tanti castelli e cattedrali storici si presentano con questi vegetali in bella mostra sulle varie facciate.



