18 novembre 2025

QUALCOSA IN CUI CREDERE

 L'essere umano ha la forza di resistere alle avversità e, quindi, esistere fintantoché ha qualcosa in cui credere, ardentemente.
Nel momento in cui si convince (Indipendentemente dal fatto se è una cosa vera o falsa) che quel qualcosa/ qualcuno non ha più credibilità, allora, inevitabilmente, si lascia andare nell'anima e nel corpo.
In quel momento sopraggiunge la "malattia dell'abbandono". È il momento in cui la mente abbandona se stessa e, quindi, il corpo.

Per superare le difficoltà della vita l'uomo ha bisogno di credere, ardentemente, in qualcosa. Quel credere è la forza che fa mantenere in vita anche i ... morti.
L'assenza di credibilità spinge verso la sfiducia, verso l'abbandono, verso la morte. 

La perdita di credibilità della politica, per esempio, porta i cittadini all'astensionismo elettorale e civico. Essi sono portati alla non partecipazione agli incontri pubblici, ove più che discutere e confrontare le diverse idee, spesso, si assiste a scontri dialettici di posizione.

Non credere in sé stessi, o sminuire le proprie capacità, significa ridurre significativamente le probabilità di successo in qualsiasi iniziativa lavorativa, affettiva o d'altro. Con la conseguente crescita del malumore e del pessimismo. Caratteristiche che tendono all'isolamento sociale.

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