Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

27 agosto 2010

INTELLETTI ERETICALI

Per gli intellettuali ereticali, a cui, in genere, mi sento vicino, in quanto pensatori, in linea di assoluto principio, non resta che seguire il proprio pensiero, indipendentemente dalle conclusioni cui esso conduce. La conclusione è che la libertà individuale è necessaria, secondo me, non per formare illuminati pensatori, ma, ancor di più, per permettere agli uomini normali di raggiungere il più elevato sviluppo intellettuale di cui sono potenzialmente capaci.
Il livello di libertà individuale di un popolo è dipendente dalla sua capacità di controllare e reprimere le ingiustizie, le persecuzioni. E, tanto più, per un dato popolo, è debole tale capacità, tanto più esso si rifugia nei luoghi comuni (La verità trionfa sempre sulle persecuzioni;...), nella fragilità intellettiva. E' la classica situazione che porta alla diffusione del pernicioso conformismo, traghettatore di una specie di pacificazione (Parcheggio, fermo, sosta,...) degli intelletti che conduce, inevitabilmente, al sacrificio del coraggio morale ed intellettuale. Si genera nell'uomo, pur intellettualmente elevato, una sorta di paura dell'Eresia che conduce, anche le menti più acute, al silenzio. Tale circostanza è portatrice della morte intellettaule del popolo, privo del fondamentale alimento della libertà, costituito dal confronto, dal DIALOGO LIBERO E CONTRADDITTORIO. Per tale motivo è necessario che gli intellettuali ereticali, lontani dalla maggioranza e dai non condivisi luoghi comuni, si sforzino ad esternare i propri pensieri, anche contro tutto e contro tutti, cercando di illuminare, con la loro luce dissonante gli affari dell'uomo. Essi non devono preoccuparsi di disturbare le opinioni predominanti, continuando ad esercitare l'uso della RAGIONE. Spesso per convenienza e/o quieto vivere le intelligenze ereticali ritengono consigliabile tenere per esse le loro convinzioni, dimenticando che ciò non è sintomatico di intelletti logici e coerenti, di personalità coraggiose ed aperte. Vero onore ed orgoglio del pensiero umano.
E' pur vero, in ogni caso, che il danno maggiore del silenzio degli intellettuali ereticali non è per costoro, ma è per coloro che intellettuali eretici non sono. Infatti, per costoro, la circostanza implica il blocco dell'intero sviluppo mentale, l'intimorimento della ragione, la paura dell'eresia. In una parola, il blocco della libertà individuale. E, la libertà individuale è strettamente connessa con gli intellettuali ereticali, che in Europa (E, nel mondo occidentale, in genere) hanno rappresentato il motivo scaturigine del progresso raggiunto sin dalla Rivoluzione Francese.
Infatti, nel 1789, con la Rivoluzione Francese, la libertà in Europa si è propagata in modo inesorabile, dapprima in Francia e, poi, in tutta Europa e nel mondo.La RF è stato un meccanismo che ha eliminato le pastoie al libero movimento delle persone, delle cose, delle IDEE. Rappresenta le fondamenta della libertà, non solo per i Francesi, ma per tutto il mondo occidentale. Con essa si ribadiva la necessità di lasciare all'uomo il diritto di fare liberamente " tutto ciò che non nuoce agli altri " (Ama e fa ciò che vuoi...). Finalmente l'uomo si avvicina alla libertà individuale, schiacciata fino allora dalla politica.
Duecento anni dopo (1989) abbiamo registrato un'altra Rivoluzione importante come quella Francese: La caduta del muro di Berlino. Anche questa rivoluzione, avente caratteristiche diverse dalla prima, ha comportato fondamentali sconvolgimenti in Europa e nel Mondo intero. In altra parte del blog è toccato questo aspetto che, ora, evito di ripetere.
Per me il 1989 è rivoluzionario, anche, per l'arrivo di... Stefania...
Nell'ambito delle suddette Rivoluzioni si inseriscono alcuni dei più importanti Intellettuali ereticali che il mondo abbia conosciuto. Fra essi cito:
-Denis DIDEROT, il padre dell'Encyclopédie con D'ALEMBERT. Francese. Esso sapeva benissimo che il libero pensiero espone a dei rischi, la cui misura è direttamente proporzionale al livello intellettuale dell'eretico. Per le sue idee è stato costretto al carcere (Jacques le fataliste). Non ha avuto alcun timore dal presentare critiche feroci, contro i poteri forti ed, anche contro i suoi cari amici. Ha criticato ferocemente Rousseau, ha contestato D'Alembert, ha tranciato lo stesso Grimm col quale faceva lunghe passeggiate discutendo sulla libertà;
-Bertrand RUSSELL, filosofo, matematico, eretico per eccellenza, senza peli sulla lingua, senza alcun riguardo per alcuno. Inglese. Per le sue idee ha sopportato, anche, il carcere (Che non doveva essere poi tanto duro se in esso incontrava, tranquillamente, pagando, anche delle sue amiche che cercavano di fargli passare il tempo senza tante sofferenze...). Pur senza entrare nel merito di alcune sue posizioni politiche. Clamorosa è stata la pubblicazione del "Paradosso del 16 Giugno" che ha comportato la distruzione di una teoria di logica matematica elaborato da un notissimo scienziato tedesco (Suo amico), che, inizialmente, ... non la prese molto bene...
In ogni caso, gli esempi sopra riportati, sono quelli, per me, più eclatanti di intelletti ereticali.
Tanti altri, nel loro piccolo, cercano di fare il possibile per mantenere viva tale presenza.
Certamente, però, credetemi, non è cosa facile.

4 commenti:

  1. Facile non lo è affatto. Urla in un mondo di sordi? Può darsi. Ma bisogna insistere. O no?

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  2. Scusa l'intrusione, credo che tutto stia nel mezzo, la ragione è umana, chi determina quella giusta? La visione delle cose ha mille sfacettature e ognuno sceglie il proprio abito, è stato un imput riflessivo, ho letto con interesse.
    Un saluto
    Giulia

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  3. Oiee, obrigada por seguir-me e seja sempre muito bem vindo ao meu cantinho romântico, sigo-te tambem, gostei daqui!
    Beijossssssss

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  4. Di Russel sto leggendo la sagace storia della filosofia occidentale. Quello che più mi diverte è l'atteggiamento dissacrante con cui storicizza i vari nomi del pensiero.

    A ogni pagina mi ripeto una domanda, che poi mi segue già dal liceo.
    Può un grande filosofo eretico dare avvio a un nuovo ciclo di pensiero o è un grande ciclo della storia che genera i pensatori che ne danno una sintesi per i posteri?

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